Descrizione

Piccola comunità di montagna, di origine incerta, con un’economia di tipo silvo-pastorale. I caprezzesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.564 metri sul livello del mare. L’abitato, la cui origine è quella tipica del villaggio agreste, si trova su un leggero declivio boscoso, con vecchie case dai caratteristici tetti di pietra; il suo andamento plano-altimetrico è tipico montano.

Piccola comunità di montagna, di origine incerta, con un’economia di tipo silvo-pastorale. I caprezzesi presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato e sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.564 metri sul livello del mare. L’abitato, la cui origine è quella tipica del villaggio agreste, si trova su un leggero declivio boscoso, con vecchie case dai caratteristici tetti di pietra; il suo andamento plano-altimetrico è tipico montano.

Storia

Nonostante la mancanza di documentazione medievale, qualche studioso vede nel toponimo la continuazione dell’aggettivo latino CAPRICEUS, con riferimento a ‘capra’. La denominazione si riferisce in origine probabilmente al monte sovrastante, che sarà stato indicato come ‘delle capre’. Non si hanno notizie certe sulle sue prime vicende: l’unico dato certo è che la sua storia è stata per secoli segnata dalla dipendenza da Verbania, sede in epoca medievale della decania di San Pietro. Anche la sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche si segnala: la chiesa di San Bartolomeo, costruita nel 1617 in sostituzione di una preesistente cappella, probabilmente quattrocentesca; l’oratorio della Madonna delle Grazie (detto anche della Madonna del Sasso), di origine seicentesca; la “Cà Burùs” (edificio considerato il migliore esempio di quell’architettura spontanea che un tempo caratterizzava l’intero panorama delle borgate di montagna), con tre ordini di rustici loggiati lignei sovrapposti che ne scandiscono la facciata; infine, degna di nota è la cappella della porta, che indica l’itinerario di antichi percorsi montani.

Nonostante la mancanza di documentazione medievale, qualche studioso vede nel toponimo la continuazione dell’aggettivo latino CAPRICEUS, con riferimento a ‘capra’. La denominazione si riferisce in origine probabilmente al monte sovrastante, che sarà stato indicato come ‘delle capre’. Non si hanno notizie certe sulle sue prime vicende: l’unico dato certo è che la sua storia è stata per secoli segnata dalla dipendenza da Verbania, sede in epoca medievale della decania di San Pietro. Anche la sua storia seguente non mostra avvenimenti di particolare rilievo. Tra le testimonianze storico-architettoniche si segnala: la chiesa di San Bartolomeo, costruita nel 1617 in sostituzione di una preesistente cappella, probabilmente quattrocentesca; l’oratorio della Madonna delle Grazie (detto anche della Madonna del Sasso), di origine seicentesca; la “Cà Burùs” (edificio considerato il migliore esempio di quell’architettura spontanea che un tempo caratterizzava l’intero panorama delle borgate di montagna), con tre ordini di rustici loggiati lignei sovrapposti che ne scandiscono la facciata; infine, degna di nota è la cappella della porta, che indica l’itinerario di antichi percorsi montani.

Economia

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Le caratteristiche orografiche della zona hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura, il settore primario si basa solo sull’allevamento di ovini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale e le attività del settore secondario si basano esclusivamente sull’edilizia, praticata da imprese di piccole dimensioni. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete commerciale è commisurata alle esigenze primarie della popolazione e tra i servizi non figurano quelli più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado ma per l’arricchimento culturale si segnala la presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Le strutture sanitarie sono del tutto assenti, costringendo la popolazione a rivolgersi altrove per qualsiasi necessità.

Oltre che degli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, è sede di Pro Loco. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Le caratteristiche orografiche della zona hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura, il settore primario si basa solo sull’allevamento di ovini e avicoli. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale e le attività del settore secondario si basano esclusivamente sull’edilizia, praticata da imprese di piccole dimensioni. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete commerciale è commisurata alle esigenze primarie della popolazione e tra i servizi non figurano quelli più qualificati, come quello bancario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Mancano scuole di ogni ordine e grado ma per l’arricchimento culturale si segnala la presenza della biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Le strutture sanitarie sono del tutto assenti, costringendo la popolazione a rivolgersi altrove per qualsiasi necessità.

Relazioni

Nonostante la bellezza del paesaggio e la presenza del Parco Nazionale della Val Grande, oltre che del lago Maggiore, poco distante, non rappresenta ancora una meta turistica particolarmente ambita. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: la popolazione vi si rivolge, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano manifestazioni folcloristiche o religiose di rilievo. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Nonostante la bellezza del paesaggio e la presenza del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=PARCONAZIONALEDELLAVALGRANDE'>Parco Nazionale della Val Grande</a>, oltre che del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGOMAGGIORE'>lago Maggiore</a>, poco distante, non rappresenta ancora una meta turistica particolarmente ambita. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, costretta ogni giorno a raggiungere il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono molto intensi: la popolazione vi si rivolge, oltre che per motivi di studio, anche per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Non si segnalano manifestazioni folcloristiche o religiose di rilievo. Il Patrono, San Bartolomeo, si festeggia il 24 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Caprezzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.