Descrizione

Centro collinare di origine medievale, la cui economia poggia essenzialmente sulla produzione di nocciole nonché sul turismo e sul suo indotto. La maggior parte dei caprolatti, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce nella località di Paradisa, in alcuni aggregati urbani minori (Magliano e Santa Teresa) e in un elevato numero di case sparse. L’abitato è disposto in pendio su uno stretto ripiano tufaceo, delimitato da due rami del fosso di Rio Secco, affluente del torrente Treja; l’impianto urbanistico, risalente al Rinascimento, mette in risalto il grandioso palazzo baronale, situato in fondo all’ampia strada principale, fiancheggiata da edifici cinquecenteschi e seicenteschi disposti in maniera simmetrica. Il territorio comunale, occupato in buona parte da noccioleti, circonda quasi interamente l’antico cratere vulcanico oggi occupato dal lago di Vico e comprende ambienti di grande interesse naturalistico: ne sono un esempio i fitti canneti che orlano le rive del bacino lacustre, offrendo riparo a numerose specie di uccelli migratori e stanziali, oppure le faggete “depresse” che ammantano il monte Fogliano e il monte Venere, così chiamate perché situate molto al di sotto dell’abituale limite vegetazionale.

Centro collinare di origine medievale, la cui economia poggia essenzialmente sulla produzione di nocciole nonché sul turismo e sul suo indotto. La maggior parte dei caprolatti, che presentano un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vive concentrata nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce nella località di Paradisa, in alcuni aggregati urbani minori (Magliano e Santa Teresa) e in un elevato numero di case sparse. L’abitato è disposto in pendio su uno stretto ripiano tufaceo, delimitato da due rami del fosso di Rio Secco, affluente del torrente Treja; l’impianto urbanistico, risalente al Rinascimento, mette in risalto il grandioso palazzo baronale, situato in fondo all’ampia strada principale, fiancheggiata da edifici cinquecenteschi e seicenteschi disposti in maniera simmetrica. Il territorio comunale, occupato in buona parte da noccioleti, circonda quasi interamente l’antico cratere vulcanico oggi occupato dal lago di Vico e comprende ambienti di grande interesse naturalistico: ne sono un esempio i fitti canneti che orlano le rive del bacino lacustre, offrendo riparo a numerose specie di uccelli migratori e stanziali, oppure le faggete “depresse” che ammantano il monte Fogliano e il monte Venere, così chiamate perché situate molto al di sotto dell’abituale limite vegetazionale.

Storia

Le prime notizie attendibili relative a un insediamento stabile risalgono al 1275 ma è molto probabile che la zona fosse abitata da pastori e caprai già in precedenza. Le vicende medievali sono per lo più caratterizzate da lotte tra alcune potenti famiglie, tra le quali i Prefetti di Vico, per il possesso del feudo. Nel 1503 il pontefice Giulio II assegnò quest’ultimo a Giovanni della Rovere, che lo vendette al cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III; i Farnese lo tennero fino al 1649, anno della distruzione di Castro e del conseguente ritorno dei loro possedimenti alla Santa Sede –il fastoso palazzo rimase comunque all’illustre famiglia–. Il toponimo deriva da “capra” e in origine indicava una ‘dimora temporanea, ricovero degli animali e degli uomini’, significato che si ritrova in molti nomi geografici laziali. Grandiosa espressione del gusto rinascimentale è palazzo Farnese, perfetta armonia di architettura militare e civile, realizzato in ventisette anni dal Vignola su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane: la pianta pentagonale è scandita da bastioni terrazzati; all’interno, attraverso una grandiosa scala elicoidale, si accede a varie sale impreziosite da affreschi di numerosi artisti dell’epoca (i fratelli Zuccari, Antonio Tempesti, Raffaellino da Reggio, Giovanni de’ Vecchi, Giovanni Antonio da Varese, Jacopo Bertoia e altri ancora), che seguirono anche le indicazioni di illustri letterati, come Annibal Caro; magnifico, inoltre, è il parco-giardino adorno di statue e fontane, al di là del quale si trova un altro bell’edificio, chiamato palazzina del Piacere. Tra le chiese si ricordano il duomo, nel quale si ammira una bella tavola del Quattrocento raffigurante il Salvatore benedicente, la chiesa di Santa Maria della Consolazione, con affreschi e dipinti del Cinquecento e del Seicento, e la seicentesca chiesa di Santa Teresa del Carmelo.

Le prime notizie attendibili relative a un insediamento stabile risalgono al 1275 ma è molto probabile che la zona fosse abitata da pastori e caprai già in precedenza. Le vicende medievali sono per lo più caratterizzate da lotte tra alcune potenti famiglie, tra le quali i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PREFETTIDIVICO'>Prefetti di Vico</a>, per il possesso del feudo. Nel 1503 il pontefice <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=GIULIOII'>Giulio II</a> assegnò quest’ultimo a Giovanni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>della Rovere</a>, che lo vendette al cardinale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ALESSANDROFARNESE'>Alessandro Farnese</a>, futuro papa <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=PAOLOIII'>Paolo III</a>; i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a> lo tennero fino al 1649, anno della distruzione di Castro e del conseguente ritorno dei loro possedimenti alla Santa Sede –il fastoso palazzo rimase comunque all’illustre famiglia–. Il toponimo deriva da “capra” e in origine indicava una ‘dimora temporanea, ricovero degli animali e degli uomini’, significato che si ritrova in molti nomi geografici laziali. Grandiosa espressione del gusto rinascimentale è palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>, perfetta armonia di architettura militare e civile, realizzato in ventisette anni dal Vignola su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane: la pianta pentagonale è scandita da bastioni terrazzati; all’interno, attraverso una grandiosa scala elicoidale, si accede a varie sale impreziosite da affreschi di numerosi artisti dell’epoca (i fratelli Zuccari, Antonio Tempesti, Raffaellino da Reggio, Giovanni de’ Vecchi, Giovanni Antonio da Varese, Jacopo Bertoia e altri ancora), che seguirono anche le indicazioni di illustri letterati, come Annibal Caro; magnifico, inoltre, è il parco-giardino adorno di statue e fontane, al di là del quale si trova un altro bell’edificio, chiamato palazzina del Piacere. Tra le chiese si ricordano il duomo, nel quale si ammira una bella tavola del Quattrocento raffigurante il Salvatore benedicente, la chiesa di Santa Maria della Consolazione, con affreschi e dipinti del Cinquecento e del Seicento, e la seicentesca chiesa di Santa Teresa del Carmelo.

Economia

L’importanza dell’agricoltura appare in diminuzione ma la coltivazione del nocciolo e la produzione di frumento, uva e olive conservano un ruolo di primo piano nel panorama delle attività economiche locali; una parte dei prodotti agricoli è trasformata sul posto nelle piccole imprese alimentari presenti, le quali, insieme ad alcune aziende metallurgiche ed edili, sono indice del discreto dinamismo dell’industria; completa il quadro dell’economia caprolatta il vivace terziario, che include servizi qualificati, come il credito. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e due biblioteche; vanta uno sviluppato apparato ricettivo e usufruisce dell’assistenza sanitaria fornita dalla farmacia.

L’importanza dell’agricoltura appare in diminuzione ma la coltivazione del nocciolo e la produzione di frumento, uva e olive conservano un ruolo di primo piano nel panorama delle attività economiche locali; una parte dei prodotti agricoli è trasformata sul posto nelle piccole imprese alimentari presenti, le quali, insieme ad alcune aziende metallurgiche ed edili, sono indice del discreto dinamismo dell’industria; completa il quadro dell’economia caprolatta il vivace terziario, che include servizi qualificati, come il credito. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali, una stazione dei carabinieri, scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado e due biblioteche; vanta uno sviluppato apparato ricettivo e usufruisce dell’assistenza sanitaria fornita dalla farmacia.

Relazioni

Dotata di rare attrattive naturali, vanta anche importanti iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, come i concerti di musica rinascimentale che si svolgono nella splendida cornice del parco-giardino di palazzo Farnese. Assai rinomate sono le specialità della cucina locale, quali i “pici”, un tipo di pasta, e i “tozzetti”, biscotti a base di nocciole. La festa del Patrono Sant’Egidio si celebra il primo settembre; i festeggiamenti popolari includono una sfilata di carri allegorici e la sagra della nocciola.

Dotata di rare attrattive naturali, vanta anche importanti iniziative volte alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico, come i concerti di musica rinascimentale che si svolgono nella splendida cornice del parco-giardino di palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>. Assai rinomate sono le specialità della cucina locale, quali i “pici”, un tipo di pasta, e i “tozzetti”, biscotti a base di nocciole. La festa del Patrono Sant’Egidio si celebra il primo settembre; i festeggiamenti popolari includono una sfilata di carri allegorici e la sagra della nocciola.

Località

Lago di Vico, Magliano, Paradisa, Santa Teresa

Lago di Vico, Magliano, Paradisa, Santa Teresa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Caprarola rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.