Descrizione

Centro medievale, con un andamento plano-altimetrico prevalentemente collinare ma pianeggiante e sabbioso sulle coste, dedito principalmente all'agricoltura e, di recente, all'accoglienza turistica. L'andamento demografico dei capalbiesi, che si distribuiscono nelle località di Borgo Carige, Capalbio Stazione, La Torba, Pescia Fiorentina e Stazione Chiarone, è, a differenza di altri piccoli centri agricoli limitrofi, sostanzialmente stazionario, con un indice di vecchiaia appena superiore alla media nazionale ed un calo della popolazione residente appena rilevabile negli ultimi dieci anni. L'area è ricca di attrattive naturali: dai boschi del monte Argentario ai paesaggi lacustri dei tre piccoli bacini di San Floriano, Acquato e Burano, al centro di una riserva naturale. Il borgo medievale si affermò all'interno del governo della Repubblica senese, quando nel corso del Quattrocento venne eretta la seconda cerchia di mura difensive accanto alla prima, ristrutturata, del XIII secolo. Ancora oggi, a lato della Porta senese che immette nel borgo, una iscrizione latina ricorda quel glorioso periodo da cui discende lo stemma conservato tutt'ora dalla comunità. A quel tempo, infatti, il governo di Siena concesse al borgo d'adottare insieme alla testa umana albina, simbolo originario del comune, l'insegna della Repubblica, quel leone d'oro rimasto nei secoli a memoria della gratitudine e della lealtà dei capalbiesi nei confronti dei sienesi.  

Centro medievale, con un andamento plano-altimetrico prevalentemente collinare ma pianeggiante e sabbioso sulle coste, dedito principalmente all'agricoltura e, di recente, all'accoglienza turistica. L'andamento demografico dei capalbiesi, che si distribuiscono nelle località di Borgo Carige, Capalbio Stazione, La Torba, Pescia Fiorentina e Stazione Chiarone, è, a differenza di altri piccoli centri agricoli limitrofi, sostanzialmente stazionario, con un indice di vecchiaia appena superiore alla media nazionale ed un calo della popolazione residente appena rilevabile negli ultimi dieci anni. L'area è ricca di attrattive naturali: dai boschi del monte Argentario ai paesaggi lacustri dei tre piccoli bacini di San Floriano, Acquato e Burano, al centro di una riserva naturale. Il borgo medievale si affermò all'interno del governo della Repubblica senese, quando nel corso del Quattrocento venne eretta la seconda cerchia di mura difensive accanto alla prima, ristrutturata, del XIII secolo. Ancora oggi, a lato della Porta senese che immette nel borgo, una iscrizione latina ricorda quel glorioso periodo da cui discende lo stemma conservato tutt'ora dalla comunità. A quel tempo, infatti, il governo di Siena concesse al borgo d'adottare insieme alla testa umana albina, simbolo originario del comune, l'insegna della Repubblica, quel leone d'oro rimasto nei secoli a memoria della gratitudine e della lealtà dei capalbiesi nei confronti dei sienesi.  

Storia

L'insediamento medievale è proprietà dell'Abbazia delle Tre Fontane sino al XIII sec, quando viene ceduto ai conti Aldobrandeschi ai quali si deve il castello e l'antica cerchia mura. Nel 1416 entra a far parte del dominio senese, che ne favorisce la crescita e provvede a fortificarne le difese con la costruzione della seconda cerchia di mura. A quest'epoca risalgono anche l'Oratorio della Provvidenza, poi affrescato dal Pinturicchio, e la Pieve di San Nicola, entrambi situati al di fuori delle mura. Il borgo resta indissolubilmente legato ai destini della potente vicina, che viene successivamente annessa con tutto il territorio al granducato mediceo, cui subentrano i Lorena e, infine, i Savoia. Alla popolazione è toccata una parentesi di primo piano sul finire della seconda guerra mondiale, quando organizzò una resistenza spontanea con la cosiddetta "Banda Armata Maremmana" che riuscì a liberare il paese il 13 giugno del 1944. Da semplice frazione di Orbetello nel 1960 il centro viene elevato a comune.  

L'insediamento medievale è proprietà dell'Abbazia delle Tre Fontane sino al XIII sec, quando viene ceduto ai conti Aldobrandeschi ai quali si deve il castello e l'antica cerchia mura. Nel 1416 entra a far parte del dominio senese, che ne favorisce la crescita e provvede a fortificarne le difese con la costruzione della seconda cerchia di mura. A quest'epoca risalgono anche l'Oratorio della Provvidenza, poi affrescato dal Pinturicchio, e la Pieve di San Nicola, entrambi situati al di fuori delle mura. Il borgo resta indissolubilmente legato ai destini della potente vicina, che viene successivamente annessa con tutto il territorio al granducato mediceo, cui subentrano i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=LORENA'>Lorena</a> e, infine, i Savoia. Alla popolazione è toccata una parentesi di primo piano sul finire della seconda guerra mondiale, quando organizzò una resistenza spontanea con la cosiddetta "Banda Armata Maremmana" che riuscì a liberare il paese il 13 giugno del 1944. Da semplice frazione di Orbetello nel 1960 il centro viene elevato a comune.  

Economia

Nel corso degli ultimi vent'anni l'iniziativa imprenditoriale ha investito maggiormente nel terziario turistico-commerciale, senza però trascurare la primaria attività delle aziende agricole anche se ridimensionate nel numero. L'agricoltura è sempre il settore trainante, seguito quindi dai servizi e, in misura notevolmente inferiore, dall'industria alimentare e da uno stabilimento siderurgico. Gli indicatori socioeconomici delineano, nel complesso, le caratteristiche di un centro autosufficiente, che conduce da sempre una vita tranquilla ed appartata, con un reddito medio pro capite ed una capacità di risparmio lievemente inferiore alla media nazionale, senza però particolari prospettive di sviluppo. Piuttosto carenti le strutture pubbliche (presenti solo le scuole dell'obbligo, una stazione dei Carabinieri e la guardia medica che fa capo alla Usl); più articolata i servizi a supporto del commercio e del turismo, come banche, alberghi, esercizi di ristoro e campeggi.  

Nel corso degli ultimi vent'anni l'iniziativa imprenditoriale ha investito maggiormente nel terziario turistico-commerciale, senza però trascurare la primaria attività delle aziende agricole anche se ridimensionate nel numero. L'agricoltura è sempre il settore trainante, seguito quindi dai servizi e, in misura notevolmente inferiore, dall'industria alimentare e da uno stabilimento siderurgico. Gli indicatori socioeconomici delineano, nel complesso, le caratteristiche di un centro autosufficiente, che conduce da sempre una vita tranquilla ed appartata, con un reddito medio pro capite ed una capacità di risparmio lievemente inferiore alla media nazionale, senza però particolari prospettive di sviluppo. Piuttosto carenti le strutture pubbliche (presenti solo le scuole dell'obbligo, una stazione dei Carabinieri e la guardia medica che fa capo alla Usl); più articolata i servizi a supporto del commercio e del turismo, come banche, alberghi, esercizi di ristoro e campeggi.  

Relazioni

Assiduamente frequentata dagli amanti della natura e delle tipiche specialità gastronomiche della Maremma, viene scelta anche da molti personaggi dello spettacolo e della cultura. Uno degli ambienti naturali più rinomati è il parco faunistico del lago di Burano, e, in località Garavicchio, l'orto botanico "Tarocchi" aperto al pubblico solo d'estate. Dalla tradizione contadina sono state ereditate tutte le feste di piazza che si susseguono da maggio a settembre: a luglio in località Torba, è allestita la sagra del pesce, mentre l'ultima domenica dello stesso mese, a Chiarone, si tiene quella della lumaca; ma la più importante e la più attesa è senz'altro la sagra del cinghiale, che coinvolge il centro storico il secondo giovedì e la seconda domenica di settembre. San Bernardino, patrono del paese, si festeggia a Borgo Carige, la seconda domenica di maggio, e a Capalbio Scalo la prima domenica dopo ferragosto.

Assiduamente frequentata dagli amanti della natura e delle tipiche specialità gastronomiche della Maremma, viene scelta anche da molti personaggi dello spettacolo e della cultura. Uno degli ambienti naturali più rinomati è il parco faunistico del lago di Burano, e, in località Garavicchio, l'orto botanico "Tarocchi" aperto al pubblico solo d'estate. Dalla tradizione contadina sono state ereditate tutte le feste di piazza che si susseguono da maggio a settembre: a luglio in località Torba, è allestita la sagra del pesce, mentre l'ultima domenica dello stesso mese, a Chiarone, si tiene quella della lumaca; ma la più importante e la più attesa è senz'altro la sagra del cinghiale, che coinvolge il centro storico il secondo giovedì e la seconda domenica di settembre. San Bernardino, patrono del paese, si festeggia a Borgo Carige, la seconda domenica di maggio, e a Capalbio Scalo la prima domenica dopo ferragosto.

Località

Ansedonia Sud, Borgo Carige, Capalbio Stazione, Carige Alta, Casale Nuovo, Centro "A", Centro "B", Centro "C", Centro "D", Centro "E", Centro "F", Centro "G", Centro "H", Centro "I", Centro "L", Centro "M", Centro Giardino, La Torba, Lago di Burano, Marruchetone, Pescia Fiorentina, Selva Nera, Stazione Chiarone, Torre Palazzi

Ansedonia Sud, Borgo Carige, Capalbio Stazione, Carige Alta, Casale Nuovo, Centro "A", Centro "B", Centro "C", Centro "D", Centro "E", Centro "F", Centro "G", Centro "H", Centro "I", Centro "L", Centro "M", Centro Giardino, La Torba, Lago di Burano, Marruchetone, Pescia Fiorentina, Selva Nera, Stazione Chiarone, Torre Palazzi

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Capalbio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.