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Descrizione

Centro montano, di origine antica, basa la sua economia sulle tradizionali attività agro-pastorali. I capitini, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati oltre che nel capoluogo comunale, con il maggior numero di residenti, anche in alcune case sparse. Il territorio, ricco di sorgive e notevoli boschi in cui sono presenti estese formazioni di faggio e quercia, cui fanno da contrappunto vaste zone di pascolo e seminativo, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.686 metri di quota. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si sviluppa attorno a un poggio che digrada rapidamente verso le valli di due torrenti ed è formato da due parti: una più antica, con forma circolare, e una moderna, a forma di fuso. Lo stemma comunale, aureo, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un busto di gentiluomo, con le braccia tronche sopra il gomito, vestito di azzurro, con dodici bottoni d’oro sul petto e con la gorgiera a cilindretti, d’argento.

Storia

Il toponimo, anticamente “Kapýtion”, deriva da una probabile forma “Capytium”, forse residuo siculo-indoeuropeo, sicuramente privo di legami con il latino CAPUT, come lascerebbe pensare l’evidente omofonia. Le notizie sulla sua origine sono discordanti ma secondo l’ipotesi più accreditata la sua fondazione risalirebbe all’epoca greca. In seguito subì il dominio dei romani, degli arabi e dei bizantini. Nel periodo medievale, l’antico borgo fu dapprima sotto la giurisdizione di Ruggero il Normanno, per poi passare, nel XIII secolo, nelle mani dell’imperatore Federico II di Svevia. Numerose furono le famiglie che gestirono l’amministrazione del feudo durante il periodo medievale: i Ventimiglia, i Castello, i Russo, i Lacarn. Tra le testimonianze storico-architettoniche dei secoli passati si segnalano: la chiesa madre, dal bel portale gotico del 1234, dedicata a San Nicolò, accanto alla quale si erge una pregevole torre campanaria dell’XI secolo; la chiesa di San Giacomo che, ampliata nel Cinquecento, accoglie al suo interno una gigantesca Madonna del Soccorso, del XIV secolo; il collegio delle Figlie di Maria, cui è annessa la chiesa di Sant’Antonio Abate fiancheggiata da un torrione, relitto dell’antica cinta muraria, che custodisce una bella tela settecentesca di Giacinto Platania; la parrocchiale di Sant’Antonio da Padova, riedificata nel 1751; la chiesa di San Sebastiano Martire, restaurata nel XIX secolo.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la produzione di cereali, frumento, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto castagne) nonché con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole dimensioni, che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale (che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) oltre che dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche presenti permettono di frequentare localmente le sole scuole dell’obbligo; per l’istruzione secondaria di secondo grado è necessario rivolgersi altrove. L’arricchimento culturale è garantito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive, che comprendono un agriturismo, offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Il vicino Parco dei Nebrodi mette a disposizione una grande abbondanza di attrattive paesaggistiche, che inducono a soggiornarvi anzitutto nei mesi più caldi, quando il centro si popola di villeggianti, essendo meta prediletta degli amanti della natura e delle vacanze all’insegna della tranquillità. Altro motivo di richiamo è la possibilità di gustare prodotti tipici del luogo, tra cui provole, pancetta, prosciutto e salsiccia. Tra le manifestazioni folcloristiche o religiose all’insegna della tradizione, che allietano la comunità locale e i visitatori dai dintorni, si segnalano: la fiera del bestiame, nei mesi di giugno, luglio e ottobre; la festa di Sant’Antonio da Padova, preceduta da una cavalcata notturna, a giugno; la sfilata notturna dei cavalli, a settembre. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio con il tradizionale abbattimento di un muro che viene ricostruito ogni anno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Capizzi rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 3.176
  • Lat 37° 50' 53,53'' 37.84820278
  • Long 14° 28' 44,49'' 14.47902500
  • CAP 98031
  • Prefisso 0935
  • Codice ISTAT 083008
  • Codice Catasto B660
  • Altitudine slm 1100 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2507
  • Superficie 69.9 Km2
  • Densità 45,44 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 06:54
  • Tramonto 16:42
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