Descrizione

Centro montano di impianto medievale, in cui si praticano con profitto l'agricoltura, la silvicoltura, il commercio e alcune attività industriali legate all'edilizia. La comunità dei capistrellesi o capistrellani, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede nell'aggregato elementare di Colle Amico, nelle località di Corcumello e Pescocanale e nel capoluogo comunale, che si divide in un borgo antico, scaglionato su un ripido pendio, e in una moderna appendice in progressiva espansione edilizia. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario: la sua estensione copre a nord-ovest l'uniforme distesa dei Piani Palentini, che senza gradualità fa posto ad una zona montuosa, coperta di faggete e culminante con il monte Viperella. Al limite dell'area pianeggiante sorge l'abitato, che domina a perdita d'occhio, dalla sua parte antica, l'angusto corso dell'alto e medio Liri. Il clima è fresco e asciutto in estate, moderatamente rigido in inverno. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati un castello formato da due corpi e due torri su altrettante rupi, in onore della tradizione che fa derivare l'attuale toponimo dal latino CAPUT CASTRORUM, 'capitale degli accampamenti'.

Centro montano di impianto medievale, in cui si praticano con profitto l'agricoltura, la silvicoltura, il commercio e alcune attività industriali legate all'edilizia. La comunità dei capistrellesi o capistrellani, il cui indice di vecchiaia è nella media, risiede nell'aggregato elementare di Colle Amico, nelle località di Corcumello e Pescocanale e nel capoluogo comunale, che si divide in un borgo antico, scaglionato su un ripido pendio, e in una moderna appendice in progressiva espansione edilizia. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico vario: la sua estensione copre a nord-ovest l'uniforme distesa dei Piani Palentini, che senza gradualità fa posto ad una zona montuosa, coperta di faggete e culminante con il monte Viperella. Al limite dell'area pianeggiante sorge l'abitato, che domina a perdita d'occhio, dalla sua parte antica, l'angusto corso dell'alto e medio Liri. Il clima è fresco e asciutto in estate, moderatamente rigido in inverno. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurati un castello formato da due corpi e due torri su altrettante rupi, in onore della tradizione che fa derivare l'attuale toponimo dal latino CAPUT CASTRORUM, 'capitale degli accampamenti'.

Storia

Sul colle che separa la Val di Nerfa dalla Valle Roveto sono state rinvenute tracce di un VICUS italico-romano e sull'altura detta Civita, presso una grossa dolina carsica denominata Fossa Rotonda, è documentata l'esistenza di una fortificazione dei marsi a doppia cinta muraria. Il borgo medievale, il cui nome deriva probabilmente dal latino CAPISTRUM, ossia 'capestro' o 'cavezza', è noto dal XII secolo come feudo di Crescenzo. Fece parte della contea dei Marsi e poi di quella di Tagliacozzo, esercitando un'importante funzione strategica. Alla vigilia dell'unificazione d'Italia, la zona fu teatro di sanguinosi scontri tra bande di briganti, Borboni e piemontesi ma ben più gravi devastazioni subì a causa del terremoto del 1915. Il centro storico conserva intatta l'aggrovigliata tipologia urbanistica originaria. A Corcumello e a Pescocanale si segnalano rispettivamente la chiesa cinquecentesca di S. Nicola, con un magnifico ambone del XIII secolo, e una torre medievale di forma rettangolare. Allo sbocco dell'antico emissario claudiano del lago Fucino, sopravvivono i resti di un acquedotto romano. Il violento sisma dell'inizio del secolo ha determinato il progressivo abbandono dell'antico abitato e la creazione di un nuovo insediamento più a valle.

Sul colle che separa la Val di Nerfa dalla Valle Roveto sono state rinvenute tracce di un VICUS italico-romano e sull'altura detta Civita, presso una grossa dolina carsica denominata Fossa Rotonda, è documentata l'esistenza di una fortificazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=MARSI'>marsi</a> a doppia cinta muraria. Il borgo medievale, il cui nome deriva probabilmente dal latino CAPISTRUM, ossia 'capestro' o 'cavezza', è noto dal XII secolo come feudo di Crescenzo. Fece parte della contea dei Marsi e poi di quella di Tagliacozzo, esercitando un'importante funzione strategica. Alla vigilia dell'unificazione d'Italia, la zona fu teatro di sanguinosi scontri tra bande di briganti, Borboni e piemontesi ma ben più gravi devastazioni subì a causa del terremoto del 1915. Il centro storico conserva intatta l'aggrovigliata tipologia urbanistica originaria. A Corcumello e a Pescocanale si segnalano rispettivamente la chiesa cinquecentesca di S. Nicola, con un magnifico ambone del XIII secolo, e una torre medievale di forma rettangolare. Allo sbocco dell'antico emissario claudiano del lago <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FUCINO'>Fucino</a>, sopravvivono i resti di un acquedotto romano. Il violento sisma dell'inizio del secolo ha determinato il progressivo abbandono dell'antico abitato e la creazione di un nuovo insediamento più a valle.

Economia

Il comune, che gode di tranquille condizioni di vita, ha saputo armonizzare il dettato innovativo del progresso con quello conservativo della tradizione. La sua popolazione vive dei prodotti della terra -soprattutto cereali, patate e barbabietole da zucchero-, del taglio dei boschi e delle attività manifatturiere, estrattive e di lavorazione della pietra. Il reddito è ulteriormente incrementato dalle numerose imprese commerciali di piccolo e medio taglio dimensionale e dai servizi, che comprendono anche il settore dell'intermediazione finanziaria. La qualità della vita si avvantaggia inoltre del buon livello di sviluppo del sistema delle infrastrutture. Il comune non ospita importanti sedi burocratiche ma beneficia della presenza attiva nel tessuto sociale di un'associazione di volontariato; le sue strutture scolastiche consentono la frequenza della scuola primaria e secondaria di primo grado e trovano adeguato sostegno nella biblioteca comunale; l'apparato ricettivo e il complesso degli impianti sportivi sono abbastanza articolati: includono alberghi, ristoranti, un ostello della gioventù, una palestra e un campo di calcio a disposizione della squadra locale (Capistrello Unione Sportiva); le strutture sanitarie annoverano un centro di riabilitazione convenzionato, oltre ad offrire i normali servizi ambulatoriali e di pronto intervento.

Il comune, che gode di tranquille condizioni di vita, ha saputo armonizzare il dettato innovativo del progresso con quello conservativo della tradizione. La sua popolazione vive dei prodotti della terra -soprattutto cereali, patate e barbabietole da zucchero-, del taglio dei boschi e delle attività manifatturiere, estrattive e di lavorazione della pietra. Il reddito è ulteriormente incrementato dalle numerose imprese commerciali di piccolo e medio taglio dimensionale e dai servizi, che comprendono anche il settore dell'intermediazione finanziaria. La qualità della vita si avvantaggia inoltre del buon livello di sviluppo del sistema delle infrastrutture. Il comune non ospita importanti sedi burocratiche ma beneficia della presenza attiva nel tessuto sociale di un'associazione di volontariato; le sue strutture scolastiche consentono la frequenza della scuola primaria e secondaria di primo grado e trovano adeguato sostegno nella biblioteca comunale; l'apparato ricettivo e il complesso degli impianti sportivi sono abbastanza articolati: includono alberghi, ristoranti, un ostello della gioventù, una palestra e un campo di calcio a disposizione della squadra locale (Capistrello Unione Sportiva); le strutture sanitarie annoverano un centro di riabilitazione convenzionato, oltre ad offrire i normali servizi ambulatoriali e di pronto intervento.

Relazioni

Il comune rappresenta una comoda base di partenza per la conquista di alcune delle più suggestive vette dei monti Simbruini. Nell'ameno piano della Renga, in una delle domeniche dell'ultima decade di luglio, la festa della montagna si intreccia con una sagra dedicata alle fragole, che qui sono straordinariamente dolci e succose. La festa del Patrono Sant'Antonio da Padova si celebra il 13 giugno.

Il comune rappresenta una comoda base di partenza per la conquista di alcune delle più suggestive vette dei monti Simbruini. Nell'ameno piano della Renga, in una delle domeniche dell'ultima decade di luglio, la festa della montagna si intreccia con una sagra dedicata alle fragole, che qui sono straordinariamente dolci e succose. La festa del Patrono Sant'Antonio da Padova si celebra il 13 giugno.

Località

Colle Amico, Corcumello, Monte Viperella, Pescocanale

Colle Amico, Corcumello, Monte Viperella, Pescocanale

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Capistrello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.