Descrizione

Comune di montagna, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da uno sviluppo turistico. I cantoiresi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo alla località Chiamorio del comune di Ceres; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di Ghitta, Lities, Piagni e Vrù nonché in alcune case sparse. Il territorio, comprensivo dell’area speciale monte Bellavarda (montagna disabitata) presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.345 metri di quota. L’abitato, che ha conservato la sua impronta rurale senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia, è circondato da una folta vegetazione boschiva; il suo andamento plano-altimetrico è tipico montano.

Comune di montagna, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate da uno sviluppo turistico. I cantoiresi, con un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo alla località Chiamorio del comune di Ceres; il resto della popolazione si distribuisce nei nuclei urbani minori di Ghitta, Lities, Piagni e Vrù nonché in alcune case sparse. Il territorio, comprensivo dell’area speciale monte Bellavarda (montagna disabitata) presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 2.345 metri di quota. L’abitato, che ha conservato la sua impronta rurale senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia, è circondato da una folta vegetazione boschiva; il suo andamento plano-altimetrico è tipico montano.

Storia

L’origine del toponimo, di cui non abbiamo testimonianze d’epoca medievale, secondo alcuni studiosi, equivale a “Cantoria”, col significato di ‘possesso del primicerio della cattedrale’. Le prime attestazioni storiche scritte risalgono a due atti del XIV secolo e precisamente all’accordo stipulato dal prelato di Torino e Amedeo V di Savoia e all’intesa stretta tra il religioso Valfredo e il nobile Aimone di Savoia. In seguito la sua giurisdizione fu amministrata dai signori di Lanzo. Nel 1577, Filippo d’Este ottenne dal signore sabaudo Emanuele Filiberto la sua reggenza fino al 1723, data in cui Vittorio Amedeo II concesse l’investitura a Carlo Emanuele Ripa, marchese di Ceva. Nel 1769 il potere passò nelle mani di Maria Ripa, moglie del conte Bigliani, signore di Nizza Monferrato. La sua storia successiva segue quella dei territori circostanti. Del suo patrimonio storico-architettonico fa parte la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, risalente al XVIII secolo, il cui soffitto di legno è decorato da pregevoli affreschi. Accanto alla chiesa si erige oltre all’Oratorio di Santa Croce dell’anno 1000 anche una torre campanaria del XVI secolo. Poco distante dal centro abitato si possono ammirare anche i resti di un castello risalente al 1500. Degna di nota per il suo valore artistico è la cappella di Santa Cristina, edificata sul monte Bellavarda.

L’origine del toponimo, di cui non abbiamo testimonianze d’epoca medievale, secondo alcuni studiosi, equivale a “Cantoria”, col significato di ‘possesso del primicerio della cattedrale’. Le prime attestazioni storiche scritte risalgono a due atti del XIV secolo e precisamente all’accordo stipulato dal prelato di Torino e Amedeo V di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a> e all’intesa stretta tra il religioso Valfredo e il nobile Aimone di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. In seguito la sua giurisdizione fu amministrata dai signori di Lanzo. Nel 1577, Filippo d’Este ottenne dal signore sabaudo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=EMANUELEFILIBERTO'>Emanuele Filiberto</a> la sua reggenza fino al 1723, data in cui <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VITTORIOAMEDEOII'>Vittorio Amedeo II</a> concesse l’investitura a Carlo Emanuele Ripa, marchese di Ceva. Nel 1769 il potere passò nelle mani di Maria Ripa, moglie del conte Bigliani, signore di Nizza Monferrato. La sua storia successiva segue quella dei territori circostanti. Del suo patrimonio storico-architettonico fa parte la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, risalente al XVIII secolo, il cui soffitto di legno è decorato da pregevoli affreschi. Accanto alla chiesa si erige oltre all’Oratorio di Santa Croce dell’anno 1000 anche una torre campanaria del XVI secolo. Poco distante dal centro abitato si possono ammirare anche i resti di un castello risalente al 1500. Degna di nota per il suo valore artistico è la cappella di Santa Cristina, edificata sul monte Bellavarda.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali e di alberi da frutta e con l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole dimensioni che operano nei comparti alimentare, dell’industria metallurgica, della lavorazione del legno e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, oltre che dell’insieme dei servizi che comprendono quelli più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza solo delle classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali e di alberi da frutta e con l’allevamento di bovini, suini, caprini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole dimensioni che operano nei comparti alimentare, dell’industria metallurgica, della lavorazione del legno e dell’edilizia. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale, che assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, oltre che dell’insieme dei servizi che comprendono quelli più qualificati, come quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza solo delle classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Immersa in una cornice paesaggistica di spettacolare bellezza, caratterizzata dalle maestose cime della catena montuosa delle Alpi Graie, è meta prediletta degli amanti della natura e degli appassionati degli sport alpini, sia invernali che estivi: è sede di una storica scuola di roccia. Offre la possibilità di effettuare escursioni a piedi e a cavallo, di praticare parapendio e di raggiungere alcune famose località sciistiche, nonché suggestivi rifugi in alta quota. Altro motivo di richiamo è venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui ancora si conserva la lingua franco-provenzale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della fiera degli animali, a ottobre. I Patroni, Santissimi Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

Immersa in una cornice paesaggistica di spettacolare bellezza, caratterizzata dalle maestose cime della catena montuosa delle Alpi Graie, è meta prediletta degli amanti della natura e degli appassionati degli sport alpini, sia invernali che estivi: è sede di una storica scuola di roccia. Offre la possibilità di effettuare escursioni a piedi e a cavallo, di praticare parapendio e di raggiungere alcune famose località sciistiche, nonché suggestivi rifugi in alta quota. Altro motivo di richiamo è venire a contatto con un ambiente dal fascino particolare, in cui ancora si conserva la lingua franco-provenzale. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Non vi si svolgono particolari manifestazioni folcloristiche o religiose che potrebbero allietare la comunità e richiamare visitatori dai dintorni, ad eccezione della fiera degli animali, a ottobre. I Patroni, Santissimi Pietro e Paolo, si festeggiano il 29 giugno.

Località

Balme, Bruschi, Lities, Monte Bellavarda, Piagni, Vrù

Balme, Bruschi, Lities, Monte Bellavarda, Piagni, Vrù

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cantoira rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.