itala

Descrizione

Comune montano di origine medievale, la cui economia, imperniata sulle tradizionali attività rurali, fa registrare una progressiva crescita del turismo. La comunità dei cantaliciani, che presenta un indice di vecchiaia nella media, si distribuisce nelle località di Fantauzzi e San Liberato, in diversi aggregati urbani minori e in un buon numero di case sparse, oltre che nel capoluogo comunale; quest’ultimo, nettamente diviso in un nucleo superiore e uno inferiore, è situato in posizione elevata e sta attraversando una fase di sensibile espansione edilizia. Il paesaggio è assai vario: da un lato presenta l’aspetto dell’alta montagna, con cime imbiancate di neve in inverno, pascoli e boschi di faggi, castagni e querce, dall’altro quello della pianura intensamente coltivata. Proprio qui, tra seminativi e filari di viti e olivi, si estende il lago Lungo o di Cantalice, che, al pari del vicino lago di Ripasottile, costituisce un residuo dell’ampio bacino lacustre che un tempo occupava tutta la conca reatina, vale a dire il lago Velino: ricco di pregiate specie ittiche, come lucci, carpe, tinche, anguille e trote, circondato da salici e pioppi, orlato da fitti canneti e punteggiato di ninfee, il lago Lungo offre rifugio a una varia e rara avifauna acquatica, tra cui figura anche il fenicottero. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è raffigurata una stretta torre d’oro a due palchi, fondata su una collina –ciascun palco è munito di tre merli “alla ghibellina”–; la torre sostiene un’aquila nera e presenta alla base un monte all’italiana a tre cime d’argento; ai suoi lati sono posti invece un leone d’oro e una quercia. Fuori dello scudo, su nastro bifido svolazzante, campeggia il motto FORTIS CANTALICA FIDES.

Storia

Menzionata nelle fonti documentarie a partire dal XII secolo, sorse probabilmente in seguito alla fusione di alcuni piccoli insediamenti fortificati e inizialmente appartenne al regno di Napoli, cui dimostrò grande fedeltà. La sua storia è caratterizzata da un contrasto plurisecolare con la vicina Rieti, che nutriva mire espansionistiche nei confronti del suo territorio e dei laghi, importanti risorse idriche ed economiche. Attaccata varie volte, riuscì sempre a resistere grazie alle fortificazioni di cui si era munita, alla natura accidentata del territorio comunale e all’aiuto degli Aragonesi di Cittaducale. Nel 1571 entrò a far parte dei domini di Margherita d’Austria, sotto il cui saggio governo godette di un periodo di pace e prosperità; seguì, nel XVII secolo, un’epoca di disordini e decadenza, causati dalle lotte intestine tra le più potenti famiglie del posto e dalle vessazioni di alcune bande di briganti. Il toponimo, citato nel Catalogus Baronum, è di incerta origine. Ciò che rimane delle mura di cinta e dell’antico torrione del Cassero, recentemente restaurato, sembra ergersi ancora oggi a difesa dell’abitato, gravemente danneggiato nel 1703 da un violento terremoto. Il patrimonio storico-architettonico comprende inoltre la chiesa di San Felice e quella dedicata a Santa Maria del Popolo: quest’ultima, quasi interamente restaurata, è adorna di un bel portale del 1548 e conserva all’interno una pregevole tela seicentesca raffigurante l’Ultima Cena. Degno di nota è anche palazzo Ramacogi, con un’elegante loggetta cinquecentesca a cinque arcate.

Economia

Le tradizionali attività zootecniche e agricole –cerealicoltura, olivicoltura e viticoltura– danno occupazione a un’esigua percentuale della manodopera locale e il settore secondario, che annovera un discreto numero di imprese artigianali, attive soprattutto nel comparto dell’edilizia, non è in grado di soddisfare completamente la domanda interna di lavoro; discretamente sviluppato appare invece il terziario. Il comune, sede degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo, possiede una casa di riposo e un orfanotrofio e usufruisce dell’assistenza sanitaria fornita dal presidio distrettuale e dalla farmacia; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e soggiorno.

Relazioni

Esercita un notevole richiamo sul movimento turistico grazie al suo patrimonio naturalistico e in particolare alle molte attrattive del lago Lungo, su cui è possibile praticare la pesca durante tutto l’anno. A coloro che amano scoprire nuovi sapori, inoltre, è riservata una gustosissima specialità locale, le “strengozze”, particolari tagliatelle a base di farina e acqua condite con sugo di pomodoro. La festa del Patrono San Gregorio si celebra il 12 marzo.

Località

Cazzocchia, Collemare, Colli, Cruciano, Fantauzzi, Gli Osti, Monte Terminillo, Pagliaccio, Pecce, Porzia, San Felice, San Liberato, Santa Croce

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cantalice rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 2.755
  • Lat 42° 27' 56,25'' 42.46562500
  • Long 12° 54' 15,61'' 12.90433611
  • CAP 02014
  • Prefisso 0746
  • Codice ISTAT 057009
  • Codice Catasto B627
  • Altitudine slm 660 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2566
  • Superficie 37.71 Km2
  • Densità 73,06 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2A
  • Alba 07:16
  • Tramonto 16:35
Contatti
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