Descrizione

Comune di montagna risalente al Medioevo, le cui principali fonti di reddito e di occupazione sono le attività rurali, in contrazione. La natura accidentata del comprensorio induce all'accentramento delle sedi umane e pertanto la comunità dei cannalonghesi, con un indice di vecchiaia nella media, vive concentrata nel capoluogo comunale, che, a causa dell'andamento demografico negativo, ha conosciuto negli ultimi tempi solo una debole espansione edilizia. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico molto irregolare: la vetta del monte Falascoso e le pendici del Monte Sacro, infatti, movimentano la sua estensione facendo impennare i valori altimetrici; coperti da una spessa coltre di faggi, questi rilievi degradano su una zona collinare, dove scorre, fra boschi di noci, castagni e ontani, il torrente Badolato, tributario del fiume Alento. La mitezza del clima contribuisce alla vivibilità dell'area.  

Comune di montagna risalente al Medioevo, le cui principali fonti di reddito e di occupazione sono le attività rurali, in contrazione. La natura accidentata del comprensorio induce all'accentramento delle sedi umane e pertanto la comunità dei cannalonghesi, con un indice di vecchiaia nella media, vive concentrata nel capoluogo comunale, che, a causa dell'andamento demografico negativo, ha conosciuto negli ultimi tempi solo una debole espansione edilizia. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico molto irregolare: la vetta del monte Falascoso e le pendici del Monte Sacro, infatti, movimentano la sua estensione facendo impennare i valori altimetrici; coperti da una spessa coltre di faggi, questi rilievi degradano su una zona collinare, dove scorre, fra boschi di noci, castagni e ontani, il torrente Badolato, tributario del fiume Alento. La mitezza del clima contribuisce alla vivibilità dell'area.  

Storia

Il primo elemento del toponimo ha una probabile origine agrimensoria: indicherebbe una misura di lunghezza variabile da luogo a luogo e deriverebbe da canna, 'fusto della pianta', che serviva come strumento di misura. Il borgo sorse intorno al Mille e fece parte dello stato di Novi fino a quando, nel 1452, fu donato dall'allora signore del luogo Giovanni Antonio Marzano a Giovanni Antonio Martirano. Nel 1572 il feudo fu acquistato da Giovan Battista Farao di Cuccaro, alla cui famiglia rimase fino alla morte di Scipione Farao, che lo diede in dono a Vincenzo Macedonio. Il territorio tornò quindi in mano dei Farao per poi passare a don Toribio Alfonso Mogrovese, la cui famiglia lo tenne fino al 1806, quando fu decretata l'abolizione del feudalesimo. Il comune raggiunse l'attuale assetto territoriale nel 1946, allorché conquistò l'autonomia amministrativa da Vallo della Lucania, cui era stato aggregato nel 1928. Nel centro storico attraggono l'attenzione il cinquecentesco palazzo ducale, palazzo Torrusio, costruito sui resti di casa De Ticchio, e piazza del Popolo, chiamata in origine "orto dei monaci" perché dipendente dal contiguo monastero.  

Il primo elemento del toponimo ha una probabile origine agrimensoria: indicherebbe una misura di lunghezza variabile da luogo a luogo e deriverebbe da canna, 'fusto della pianta', che serviva come strumento di misura. Il borgo sorse intorno al Mille e fece parte dello stato di Novi fino a quando, nel 1452, fu donato dall'allora signore del luogo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GIOVANNIANTONIOMARZANO'>Giovanni Antonio Marzano</a> a Giovanni Antonio Martirano. Nel 1572 il feudo fu acquistato da Giovan Battista Farao di Cuccaro, alla cui famiglia rimase fino alla morte di Scipione Farao, che lo diede in dono a Vincenzo Macedonio. Il territorio tornò quindi in mano dei Farao per poi passare a don Toribio Alfonso Mogrovese, la cui famiglia lo tenne fino al 1806, quando fu decretata l'abolizione del feudalesimo. Il comune raggiunse l'attuale assetto territoriale nel 1946, allorché conquistò l'autonomia amministrativa da Vallo della Lucania, cui era stato aggregato nel 1928. Nel centro storico attraggono l'attenzione il cinquecentesco palazzo ducale, palazzo Torrusio, costruito sui resti di casa De Ticchio, e piazza del Popolo, chiamata in origine "orto dei monaci" perché dipendente dal contiguo monastero.  

Economia

Incanalata sui binari della tradizione, una larga parte della popolazione attiva si dedica alla coltivazione di olive, cereali, patate e ortaggi o trae sostentamento dalle risorse boschive e dai ricchi pascoli che nutrono gli armenti -è questa la patria degli squisiti formaggi Re Quaglio e Manteca, ripieno di burro-. Le iniziative imprenditoriali sono poco numerose, sia nell'industria sia nel commercio; quest'ultimo, privo della grande distribuzione, è per lo più circoscritto ai beni di prima necessità. Anche il panorama delle infrastrutture si presenta lacunoso: il comune, che non ospita importanti sedi burocratiche, con le strutture scolastiche di cui dispone consente soltanto la frequenza del ciclo della scuola dell'obbligo; mancano strumenti di grande utilità nella formazione delle coscienze come musei, biblioteche, cinema e teatri; l'assenza di strutture alberghiere, inoltre, pone una seria ipoteca sullo sviluppo futuro del turismo ecologico, cui gioverebbe anche un'offerta più varia di impianti sportivi; il comune non è in condizione di corrispondere adeguatamente alla domanda interna di assistenza sanitaria, che trova per lo più sfogo nei centri limitrofi.  

Incanalata sui binari della tradizione, una larga parte della popolazione attiva si dedica alla coltivazione di olive, cereali, patate e ortaggi o trae sostentamento dalle risorse boschive e dai ricchi pascoli che nutrono gli armenti -è questa la patria degli squisiti formaggi Re Quaglio e Manteca, ripieno di burro-. Le iniziative imprenditoriali sono poco numerose, sia nell'industria sia nel commercio; quest'ultimo, privo della grande distribuzione, è per lo più circoscritto ai beni di prima necessità. Anche il panorama delle infrastrutture si presenta lacunoso: il comune, che non ospita importanti sedi burocratiche, con le strutture scolastiche di cui dispone consente soltanto la frequenza del ciclo della scuola dell'obbligo; mancano strumenti di grande utilità nella formazione delle coscienze come musei, biblioteche, cinema e teatri; l'assenza di strutture alberghiere, inoltre, pone una seria ipoteca sullo sviluppo futuro del turismo ecologico, cui gioverebbe anche un'offerta più varia di impianti sportivi; il comune non è in condizione di corrispondere adeguatamente alla domanda interna di assistenza sanitaria, che trova per lo più sfogo nei centri limitrofi.  

Relazioni

Il miglioramento della qualità della vita avrebbe di certo immediate ripercussioni sul movimento turistico, che attualmente non rende giustizia alle attrattive di questa stazione climatica: la grotta di Sant'Anselmo, i boschi misti (località Costa di San Michele, Crispi, Monticello, Scanno Chiuso, Tempa del Turco, Tuzzi di Montepiano, Uomo Morto e Valle del Faggio) e le pinete (località Mastrostefano) sono il luogo ideale per passeggiate ed escursioni ma sono ai più sconosciuti. Rinomata per i "cauzuni" (pasta sfoglia ripiena di ricotta e verdura), la pizza "chiena", i "vicciddi" (patate lesse condite con strutto, zucchero, lievito e noci), Cannalonga è sinonimo di gastronomia prelibata. Oltre alle attrattive naturalistiche, fungono da elemento di richiamo le manifestazioni di folclore: si segnalano in particolare la sagra del fusillo (seconda metà di luglio) e la fiera della "frecagnola", anticamente denominata fiera di Santa Lucia (secondo sabato di settembre). Il Patrono San Toribio si festeggia il 23 marzo.

Il miglioramento della qualità della vita avrebbe di certo immediate ripercussioni sul movimento turistico, che attualmente non rende giustizia alle attrattive di questa stazione climatica: la grotta di Sant'Anselmo, i boschi misti (località Costa di San Michele, Crispi, Monticello, Scanno Chiuso, Tempa del Turco, Tuzzi di Montepiano, Uomo Morto e Valle del Faggio) e le pinete (località Mastrostefano) sono il luogo ideale per passeggiate ed escursioni ma sono ai più sconosciuti. Rinomata per i "cauzuni" (pasta sfoglia ripiena di ricotta e verdura), la pizza "chiena", i "vicciddi" (patate lesse condite con strutto, zucchero, lievito e noci), Cannalonga è sinonimo di gastronomia prelibata. Oltre alle attrattive naturalistiche, fungono da elemento di richiamo le manifestazioni di folclore: si segnalano in particolare la sagra del fusillo (seconda metà di luglio) e la fiera della "frecagnola", anticamente denominata fiera di Santa Lucia (secondo sabato di settembre). Il Patrono San Toribio si festeggia il 23 marzo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cannalonga rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.