Descrizione

Centro rivierasco di origini antiche, la cui economia si basa soprattutto sull’industria e sul turismo, oltre che sull’agricoltura. I camporossesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Balloi, Brunetti, Ciaixe, Magauda, San Giacomo e Trinità. Il territorio, per lo più collinare, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine, che determinano nell’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di una croce latina, azzurra, con cinque stelle d’oro a sei raggi poste nei quattro bracci e al centro. Lo sfondo è rosso.

Centro rivierasco di origini antiche, la cui economia si basa soprattutto sull’industria e sul turismo, oltre che sull’agricoltura. I camporossesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Balloi, Brunetti, Ciaixe, Magauda, San Giacomo e Trinità. Il territorio, per lo più collinare, ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine, che determinano nell’abitato, interessato da una forte crescita edilizia, un andamento plano-altimetrico vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si compone di una croce latina, azzurra, con cinque stelle d’oro a sei raggi poste nei quattro bracci e al centro. Lo sfondo è rosso.

Storia

Fu abitata fin da tempi antichi, come testimonia il cippo funerario, di epoca romana, murato sulla facciata della locale chiesa di Sant’Andrea. Il toponimo, che in un documento del XII secolo compare nella forma di Camporubeo, deriva dal latino CAMPUS, ‘campo’, e RUSSEUS, ‘rosso’, riferito probabilmente alla natura del terreno o agli oleandri di colore rossastro presenti nella valle del Nervia. Dotata, nel Medioevo, di un castello, di cui purtroppo non esiste più alcuna traccia, seguì le vicende delle località circostanti, a lungo assoggettate al dominio della repubblica marinara di Genova e coinvolte nelle innumerevoli lotte che imperversarono nella zona. Semplice “villa” di Ventimiglia fino al XVIII secolo, all’inizio dell’Ottocento fu attraversata dalla linea militare che dal vicino colle di San Giacomo si prolungava fino a Mondovì, venendo occupata prima dall’esercito austro-sardo e poi da quello francese. La storia successiva al declino di Napoleone ne registra l’annessione al regno sabaudo, a seguito del congresso di Vienna, del 1815. Tra le testimonianze storico-architettoniche si segnalano: la parrocchiale di San Marco; l’antica chiesa di San Pietro, del secolo XI, contenente pregevoli affreschi quattrocenteschi; quella di Sant’Andrea e la cappella campestre di Nostra Signore della Neve.

Fu abitata fin da tempi antichi, come testimonia il cippo funerario, di epoca romana, murato sulla facciata della locale chiesa di Sant’Andrea. Il toponimo, che in un documento del XII secolo compare nella forma di Camporubeo, deriva dal latino CAMPUS, ‘campo’, e RUSSEUS, ‘rosso’, riferito probabilmente alla natura del terreno o agli oleandri di colore rossastro presenti nella valle del Nervia. Dotata, nel Medioevo, di un castello, di cui purtroppo non esiste più alcuna traccia, seguì le vicende delle località circostanti, a lungo assoggettate al dominio della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=REPUBBLICAMARINARADIGENOVA'>repubblica marinara di Genova</a> e coinvolte nelle innumerevoli lotte che imperversarono nella zona. Semplice “villa” di Ventimiglia fino al XVIII secolo, all’inizio dell’Ottocento fu attraversata dalla linea militare che dal vicino colle di San Giacomo si prolungava fino a Mondovì, venendo occupata prima dall’esercito austro-sardo e poi da quello francese. La storia successiva al declino di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=NAPOLEONE'>Napoleone</a> ne registra l’annessione al regno sabaudo, a seguito del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=CONGRESSODIVIENNA'>congresso di Vienna</a>, del 1815. Tra le testimonianze storico-architettoniche si segnalano: la parrocchiale di San Marco; l’antica chiesa di San Pietro, del secolo XI, contenente pregevoli affreschi quattrocenteschi; quella di Sant’Andrea e la cappella campestre di Nostra Signore della Neve.

Economia

Non è sede di particolari uffici, fatta eccezione per quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di ortaggi, uve, olive, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di caprini. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello per la conservazione di frutta e ortaggi), cantieristico-navale, edile, metallurgico, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di mobili. È presente il servizio bancario; una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; si può usufruire di alcune biblioteche per l’arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vasta possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Non è sede di particolari uffici, fatta eccezione per quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali e, per l’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L’agricoltura, basata sulla produzione di ortaggi, uve, olive, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di caprini. L’industria è costituita da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario e quello per la conservazione di frutta e ortaggi), cantieristico-navale, edile, metallurgico, del legno, dei materiali da costruzione e della fabbricazione di mobili. È presente il servizio bancario; una rete commerciale, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento dei bisogni essenziali della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; si può usufruire di alcune biblioteche per l’arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vasta possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Inserita nei circuiti turistici che ruotano intorno alla Riviera di Ponente, registra un significativo movimento di visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini piatti della cucina locale e godendo del clima mite e della suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie soprattutto alle industrie e allo sviluppo dell’indotto turistico, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto rilevanti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per completare il ciclo scolastico obbligatorio e frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Non si registrano particolari manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche. La festa del Patrono, San Sebastiano, viene celebrata il 20 gennaio.

Inserita nei circuiti turistici che ruotano intorno alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LIG&parola=RIVIERADIPONENTE'>Riviera di Ponente</a>, registra un significativo movimento di visitatori, attratti dalla possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i genuini piatti della cucina locale e godendo del clima mite e della suggestiva cornice paesaggistica. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie soprattutto alle industrie e allo sviluppo dell’indotto turistico, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti comunque non molto rilevanti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per completare il ciclo scolastico obbligatorio e frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado nonché per usufruire dei servizi non forniti sul posto. Non si registrano particolari manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche. La festa del Patrono, San Sebastiano, viene celebrata il 20 gennaio.

Località

Brunetti, Ciaixe, San Giacomo, Trinità

Brunetti, Ciaixe, San Giacomo, Trinità

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Camporosso rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.