Descrizione

Comune agricolo-industriale dall'andamento territoriale lievemente collinare, via via più piano presso il corso del fiume Ombrone. Attorno al centro medievale si riuniscono i diversi aggregati urbani di Arcille, Granaione, Montarsio e Sant' Antonio, tra cui si suddivide la popolazione dei campagnatichesi. Il calo demografico degli ultimi dieci anni, con la contrazione dei nuclei residenti ed il particolarmente elevato tasso di invecchiamento, in rapporto alla già scarsa popolazione non consente di prospettare a breve scadenza una sostanziale ripresa. Dal nome del paese deriva direttamentel'immagine dello stemma comunale: su un fondo azzurro spicca una campana di bronzo appesa con due funi ad una trave di legno e rifinita da due stelle d'oro. Il gonfalone, su cui lo stemma è riportato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica.  

Comune agricolo-industriale dall'andamento territoriale lievemente collinare, via via più piano presso il corso del fiume Ombrone. Attorno al centro medievale si riuniscono i diversi aggregati urbani di Arcille, Granaione, Montarsio e Sant' Antonio, tra cui si suddivide la popolazione dei campagnatichesi. Il calo demografico degli ultimi dieci anni, con la contrazione dei nuclei residenti ed il particolarmente elevato tasso di invecchiamento, in rapporto alla già scarsa popolazione non consente di prospettare a breve scadenza una sostanziale ripresa. Dal nome del paese deriva direttamentel'immagine dello stemma comunale: su un fondo azzurro spicca una campana di bronzo appesa con due funi ad una trave di legno e rifinita da due stelle d'oro. Il gonfalone, su cui lo stemma è riportato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica.  

Storia

Le prime notizie sull'esistenza del centro si ricavano da un atto pubblico del 973 d.C., nel quale il piccolo insediamento circostante al castello risulta essere di proprietà dei conti Aldobrandeschi. La contea viene acquistato in parte nel XIII sec. dai Visconti di Campiglia e nel XIV sec. entra a far parte del territorio della Repubblica di Siena, cui resta legato sino a quando, intorno al 1550, anche Siena viene annessa al granducato mediceo. D'età comunale le costruzioni più significative, come i resti delle antiche mura e della chiesa di San Michele e San Cerbone a Montarsio; romanica la facciata dell'ospedale di Sant'Antonio Abate, trasformata poi in cornice scenografica per rappresentazioni teatrali all'aperto, leggermente posteriori la chiesa Parrocchiale e la chiesa della Misericordia, risalenti entrambe al XIII sec.  

Le prime notizie sull'esistenza del centro si ricavano da un atto pubblico del 973 d.C., nel quale il piccolo insediamento circostante al castello risulta essere di proprietà dei conti Aldobrandeschi. La contea viene acquistato in parte nel XIII sec. dai Visconti di Campiglia e nel XIV sec. entra a far parte del territorio della Repubblica di Siena, cui resta legato sino a quando, intorno al 1550, anche Siena viene annessa al granducato mediceo. D'età comunale le costruzioni più significative, come i resti delle antiche mura e della chiesa di San Michele e San Cerbone a Montarsio; romanica la facciata dell'ospedale di Sant'Antonio Abate, trasformata poi in cornice scenografica per rappresentazioni teatrali all'aperto, leggermente posteriori la chiesa Parrocchiale e la chiesa della Misericordia, risalenti entrambe al XIII sec.  

Economia

La lettura dei principali parametri socioeconomici delinea un quadro tendenzialmente negativo per quanto riguarda l'andamento economico, ancorato all'agricoltura e alle lavorazioni industriali del legno e del settore alimentare senza ulteriori e diversificati investimenti, ed un ammontare medio del reddito pro capite inferiore a quello nazionale. La maggior parte della popolazione attiva è, logicamente, occupata nell'agricoltura: le aziende locali sono dedite alle colture tipiche della Maremma, cereali, vite e ulivo, e all'allevamento degli equini e dei bovini. Una percentuale inferiore è invece addetta all'industria, qui presente con piccole imprese del settore alimentare e della lavorazione del legno, eredità di una antica tradizione artigianale. Resta consistente la quota di residenti che, per ragioni di lavoro, si spostano quotidianamente a Grosseto. Identico percorso quello degli studenti, eccezion fatta per quelli delle elementari e delle medie. A parte le scuole e una stazione dei carabinieri, il comune non è dotato di particolari servizi privati, né per quanto riguarda il risparmio, il tempo libero e la cultura né per quanto riguarda la ricettività in genere.  

La lettura dei principali parametri socioeconomici delinea un quadro tendenzialmente negativo per quanto riguarda l'andamento economico, ancorato all'agricoltura e alle lavorazioni industriali del legno e del settore alimentare senza ulteriori e diversificati investimenti, ed un ammontare medio del reddito pro capite inferiore a quello nazionale. La maggior parte della popolazione attiva è, logicamente, occupata nell'agricoltura: le aziende locali sono dedite alle colture tipiche della Maremma, cereali, vite e ulivo, e all'allevamento degli equini e dei bovini. Una percentuale inferiore è invece addetta all'industria, qui presente con piccole imprese del settore alimentare e della lavorazione del legno, eredità di una antica tradizione artigianale. Resta consistente la quota di residenti che, per ragioni di lavoro, si spostano quotidianamente a Grosseto. Identico percorso quello degli studenti, eccezion fatta per quelli delle elementari e delle medie. A parte le scuole e una stazione dei carabinieri, il comune non è dotato di particolari servizi privati, né per quanto riguarda il risparmio, il tempo libero e la cultura né per quanto riguarda la ricettività in genere.  

Relazioni

Numerose le manifestazioni folcloristiche per le quali il centro è discretamente frequentato nei giorni extralavorativi. Nell'arco della settimana santa e del mese mariano che si rinnovano le tradizioni popolari più suggestive legate al calendario liturgico: in particolare, a maggio si svolge il lungo e rinomato pellegrinaggio da Montarsio al convento diroccato detto La Nave. Di spirito godereccio, invece, le innumerevoli sagre: la sagra della castagna (seconda domenica d'ottobre a Montarsio e il 10 dello stesso mese nella frazione di San Cerbone), quella del baccello (ogni primo maggio a Sant'Antonio), della zuppa di funghi (ultima settimana di agosto in località Marrucheti) e della lumaca (prima Domenica di giugno). Il 24 giugno si festeggia il Patrono San Giovanni.

Numerose le manifestazioni folcloristiche per le quali il centro è discretamente frequentato nei giorni extralavorativi. Nell'arco della settimana santa e del mese mariano che si rinnovano le tradizioni popolari più suggestive legate al calendario liturgico: in particolare, a maggio si svolge il lungo e rinomato pellegrinaggio da Montarsio al convento diroccato detto La Nave. Di spirito godereccio, invece, le innumerevoli sagre: la sagra della castagna (seconda domenica d'ottobre a Montarsio e il 10 dello stesso mese nella frazione di San Cerbone), quella del baccello (ogni primo maggio a Sant'Antonio), della zuppa di funghi (ultima settimana di agosto in località Marrucheti) e della lumaca (prima Domenica di giugno). Il 24 giugno si festeggia il Patrono San Giovanni.

Località

Arcille, Campino, Granaione, Migliorini, Montorsaio, Pianetto, Sabatina, Sant'Antonio, Sticcianese, Zona Ponte Fronsina

Arcille, Campino, Granaione, Migliorini, Montorsaio, Pianetto, Sabatina, Sant'Antonio, Sticcianese, Zona Ponte Fronsina

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Campagnatico rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.