Descrizione

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, che ha registrato un modesto ma significativo sviluppo del settore industriale accanto alle tradizionali attività agricole. I campagnolesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località Cascina Colombara e Cascina Torchio. Il territorio, dal profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, è attraversato da rogge e canali, ampiamente sfruttati per l'irrigazione naturale e artificiale; anche l'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e la sua struttura urbanistica si caratterizza per la presenza delle cascine che fanno da corona al nucleo principale.

Piccola comunità di pianura, di origine medievale, che ha registrato un modesto ma significativo sviluppo del settore industriale accanto alle tradizionali attività agricole. I campagnolesi, che presentano un indice di vecchiaia rientrante nella media, sono concentrati quasi esclusivamente nel capoluogo comunale e, in minor misura, nelle località Cascina Colombara e Cascina Torchio. Il territorio, dal profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti, è attraversato da rogge e canali, ampiamente sfruttati per l'irrigazione naturale e artificiale; anche l'abitato ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante e la sua struttura urbanistica si caratterizza per la presenza delle cascine che fanno da corona al nucleo principale.

Storia

Si chiamava San Pancrazio, dal nome del Santo cui era intitolata la chiesa che vi sorgeva; il toponimo attuale deriva dalla diversa destinazione data ai terreni dopo la bonifica operata dai frati benedettini nel XII secolo. A quest'epoca risalgono le prime notizie storiche; non si conosce l'identità del titolare delle terre prima del priorato cremasco di San Benedetto ma è certo che i frati di quest'ordine monastico mantennero i diritti almeno fino al 1520, quando fu ceduta ai Canonici Regolari Lateranensi. Nel 1512 si registrano i fatti storici più importanti per la comunità locale: coinvolta nella guerra tra Venezia e i francesi, schierata a fianco di Crema, allora occupata dalle truppe transalpine, fu teatro dei primi moti della resistenza contro i francesi organizzata dagli sfollati cremaschi per riprendere possesso della città; nell'attuale territorio comunale combatté allora Agostino Zilioli, pugnace frate francescano, che contribuì alla sconfitta dei francesi e al rientro in città dei cremaschi evacuati. Venuta meno la presenza dei Canonici Lateranensi, risultano titolari dei diritti feudali nel Settecento i Torri, i Bernardi e i Tergnani. Non particolarmente ricco il patrimonio storico-architettonico: oltre all'antica parrocchiale di San Pancrazio, costruita dai benedettini nel XII secolo, resiste un campanile del Settecento a Ponte Rino. La parrocchiale è stata rimaneggiata tante volte (l'ultima a fine XIX secolo) da non conservare nulla dell'originario nucleo romanico.

Si chiamava San Pancrazio, dal nome del Santo cui era intitolata la chiesa che vi sorgeva; il toponimo attuale deriva dalla diversa destinazione data ai terreni dopo la bonifica operata dai frati benedettini nel XII secolo. A quest'epoca risalgono le prime notizie storiche; non si conosce l'identità del titolare delle terre prima del priorato cremasco di San Benedetto ma è certo che i frati di quest'ordine monastico mantennero i diritti almeno fino al 1520, quando fu ceduta ai Canonici Regolari Lateranensi. Nel 1512 si registrano i fatti storici più importanti per la comunità locale: coinvolta nella guerra tra Venezia e i francesi, schierata a fianco di Crema, allora occupata dalle truppe transalpine, fu teatro dei primi moti della resistenza contro i francesi organizzata dagli sfollati cremaschi per riprendere possesso della città; nell'attuale territorio comunale combatté allora Agostino Zilioli, pugnace frate francescano, che contribuì alla sconfitta dei francesi e al rientro in città dei cremaschi evacuati. Venuta meno la presenza dei Canonici Lateranensi, risultano titolari dei diritti feudali nel Settecento i Torri, i Bernardi e i Tergnani. Non particolarmente ricco il patrimonio storico-architettonico: oltre all'antica parrocchiale di San Pancrazio, costruita dai benedettini nel XII secolo, resiste un campanile del Settecento a Ponte Rino. La parrocchiale è stata rimaneggiata tante volte (l'ultima a fine XIX secolo) da non conservare nulla dell'originario nucleo romanico.

Economia

Il comune presenta una dotazione di uffici e servizi essenziale; non va tuttavia trascurata la vicinanza di una cittadina vivace e dotata quale è Crema che, offrendo risposta alle necessità anche dei più esigenti, non stimola certo lo sviluppo di una struttura interna più articolata; in questa piccola comunità non sorprende dunque la mancanza di uffici fatta eccezione per quelli municipali e postali. L'economia si basa ancora sull'agricoltura (che produce cereali e foraggi) e sull'allevamento, soprattutto di bovini. L'industria è rappresentata nel comparto tessile e dà lavoro ad alcune decine di addetti il che, per una comunità di queste dimensioni, rappresenta una risorsa indubbiamente significativa. Meno sviluppato il terziario, con la rete commerciale idonea al soddisfacimento delle esigenze primarie ma privo di servizi avanzati quali le attività assicurative, il credito, l'intermediazione finanziaria e monetaria o la consulenza tecnico-informatica. Non si registrano strutture sociali di rilievo; si può frequentare soltanto la scuola materna e ciò costringe i più giovani a sperimentare presto l'esperienza del pendolarismo, mentre non manca una biblioteca alla quale attingere per l'approfondimento culturale. Non si registra la presenza di impianti sportivi di particolare rilievo mentre le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Più evidente la mancanza delle strutture sanitarie: è necessario rivolgersi altrove anche per le prestazioni di base.

Il comune presenta una dotazione di uffici e servizi essenziale; non va tuttavia trascurata la vicinanza di una cittadina vivace e dotata quale è Crema che, offrendo risposta alle necessità anche dei più esigenti, non stimola certo lo sviluppo di una struttura interna più articolata; in questa piccola comunità non sorprende dunque la mancanza di uffici fatta eccezione per quelli municipali e postali. L'economia si basa ancora sull'agricoltura (che produce cereali e foraggi) e sull'allevamento, soprattutto di bovini. L'industria è rappresentata nel comparto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a> e dà lavoro ad alcune decine di addetti il che, per una comunità di queste dimensioni, rappresenta una risorsa indubbiamente significativa. Meno sviluppato il terziario, con la rete commerciale idonea al soddisfacimento delle esigenze primarie ma privo di servizi avanzati quali le attività assicurative, il credito, l'intermediazione finanziaria e monetaria o la consulenza tecnico-informatica. Non si registrano strutture sociali di rilievo; si può frequentare soltanto la scuola materna e ciò costringe i più giovani a sperimentare presto l'esperienza del pendolarismo, mentre non manca una biblioteca alla quale attingere per l'approfondimento culturale. Non si registra la presenza di impianti sportivi di particolare rilievo mentre le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Più evidente la mancanza delle strutture sanitarie: è necessario rivolgersi altrove anche per le prestazioni di base.

Relazioni

Non si può certo definire una meta turistica; le sue dimensioni e le caratteristiche richiamano semmai la vita tranquilla dei centri rurali. La vicinanza di Crema tuttavia si sente e proprio a questa prossimità si devono i rapporti e le relazioni esterne della comunità: quotidianamente i campagnolesi si spostano per recarsi a scuola, per fare acquisti e per attingere alle strutture e ai servizi cremaschi, intrattenendo così un rapporto strettissimo con il comune confinante. La festa del Patrono, San Pancrazio, ricorre il 5 maggio ma viene celebrata una settimana più tardi con una sagra in cui si esprime la vivacità della comunità.

Non si può certo definire una meta turistica; le sue dimensioni e le caratteristiche richiamano semmai la vita tranquilla dei centri rurali. La vicinanza di Crema tuttavia si sente e proprio a questa prossimità si devono i rapporti e le relazioni esterne della comunità: quotidianamente i campagnolesi si spostano per recarsi a scuola, per fare acquisti e per attingere alle strutture e ai servizi cremaschi, intrattenendo così un rapporto strettissimo con il comune confinante. La festa del Patrono, San Pancrazio, ricorre il 5 maggio ma viene celebrata una settimana più tardi con una sagra in cui si esprime la vivacità della comunità.

Località

Cascina Colombara, Cascina Torchio

Cascina Colombara, Cascina Torchio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Campagnola Cremasca rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.