Descrizione

Centro collinare forse di antica origine, ma noto dall'alto Medioevo, in cui per tradizione gli artigiani modellano anfore di terracotta e realizzano corde da pesca; rinomata stazione balneare, vive prevalentemente del turismo e del suo indotto. La comunità dei camerotani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede soprattutto nella località di Marina di Camerota, che ha conosciuto negli ultimi decenni una forte espansione edilizia, superando di gran lunga le località di Lentiscosa e Licusati e persino il capoluogo comunale, borgo appartato nello scenario suggestivo della collina cilentana. Le oscillazioni altimetriche del territorio comunale sono piuttosto accentuate: si passa, infatti, da una zona di media montagna, che culmina con il monte Bulgheria ed è coperta da vaste estensioni di macchia mediterranea, alla fascia litoranea, lievemente ondulata. La costa varia da un punto all'altro: Marina di Camerota è adagiata su un lungo nastro di sabbia, ai margini del quale si aprono piccole insenature e si innalzano rocce a picco sul mare limpido. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una casa d'oro con il tetto rosso, vista in prospettiva, munita su un fianco di due ruote nere a otto raggi e fondata sul mare azzurro increspato da onde d'argento.  

Centro collinare forse di antica origine, ma noto dall'alto Medioevo, in cui per tradizione gli artigiani modellano anfore di terracotta e realizzano corde da pesca; rinomata stazione balneare, vive prevalentemente del turismo e del suo indotto. La comunità dei camerotani, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede soprattutto nella località di Marina di Camerota, che ha conosciuto negli ultimi decenni una forte espansione edilizia, superando di gran lunga le località di Lentiscosa e Licusati e persino il capoluogo comunale, borgo appartato nello scenario suggestivo della collina cilentana. Le oscillazioni altimetriche del territorio comunale sono piuttosto accentuate: si passa, infatti, da una zona di media montagna, che culmina con il monte Bulgheria ed è coperta da vaste estensioni di macchia mediterranea, alla fascia litoranea, lievemente ondulata. La costa varia da un punto all'altro: Marina di Camerota è adagiata su un lungo nastro di sabbia, ai margini del quale si aprono piccole insenature e si innalzano rocce a picco sul mare limpido. Sullo sfondo argenteo dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una casa d'oro con il tetto rosso, vista in prospettiva, munita su un fianco di due ruote nere a otto raggi e fondata sul mare azzurro increspato da onde d'argento.  

Storia

Un'antica leggenda narra che Palinuro, nocchiero di Enea, si innamorò di Kamaratòn, una fanciulla che non lo corrispondeva e che Venere, adirata, trasformò in roccia desolata. È opinione abbastanza diffusa che il più antico insediamento, il cui nome, secondo alcuni, proviene dal latino CAMURUS 'incurvato', sia stato fondato dai greci nei secoli VIII e VII a.C. e che il borgo medievale si sia sviluppato fra il 535 e il 553 d.C. Nell'868 la zona fu occupata dai saraceni; in periodo angioino la governarono cavalieri francesi e nel 1552 il marchese don Placido di Sangro ricostruì il castello che era stato quasi completamente distrutto dai turchi; il 23 luglio 1647 avvenne una grande sommossa popolare, sulla scia della rivoluzione di Masaniello a Napoli, contro il feudatario Paolo Marchese II. Tra i beni architettonici che conservano la memoria del passato ricordiamo il castello marchesale (IX-X secolo); le chiese di San Gennaro, di San Daniele profeta e di San Nicola di Bari (1400), con un presepe napoletano del Settecento e un organo di arte viennese; il convento dei cappuccini (1602-1632), al cui interno è conservato un crocifisso seicentesco, e dodici torri costiere, una su ogni cala, costruite in gran parte dal re di Napoli nel Cinquecento. Nella frazione di Licusati troviamo la chiesa seicentesca di San Marco evangelista, in stile barocco, e quella di Santa Maria delle Grazie (1660), costruita su un corpo risalente ad epoca molto remota.  

Un'antica leggenda narra che Palinuro, nocchiero di Enea, si innamorò di Kamaratòn, una fanciulla che non lo corrispondeva e che Venere, adirata, trasformò in roccia desolata. È opinione abbastanza diffusa che il più antico insediamento, il cui nome, secondo alcuni, proviene dal latino CAMURUS 'incurvato', sia stato fondato dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRECI'>greci</a> nei secoli VIII e VII a.C. e che il borgo medievale si sia sviluppato fra il 535 e il 553 d.C. Nell'868 la zona fu occupata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENI'>saraceni</a>; in periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINO'>angioino</a> la governarono cavalieri francesi e nel 1552 il marchese don Placido <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DISANGRO'>di Sangro</a> ricostruì il castello che era stato quasi completamente distrutto dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=TURCHI'>turchi</a>; il 23 luglio 1647 avvenne una grande sommossa popolare, sulla scia della rivoluzione di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MASANIELLO'>Masaniello</a> a Napoli, contro il feudatario Paolo Marchese II. Tra i beni architettonici che conservano la memoria del passato ricordiamo il castello marchesale (IX-X secolo); le chiese di San Gennaro, di San Daniele profeta e di San Nicola di Bari (1400), con un presepe napoletano del Settecento e un organo di arte viennese; il convento dei cappuccini (1602-1632), al cui interno è conservato un crocifisso seicentesco, e dodici torri costiere, una su ogni cala, costruite in gran parte dal re di Napoli nel Cinquecento. Nella frazione di Licusati troviamo la chiesa seicentesca di San Marco evangelista, in stile barocco, e quella di Santa Maria delle Grazie (1660), costruita su un corpo risalente ad epoca molto remota.  

Economia

Mentre sono ancora in vita attività agricole e marinare, fra i giovani vige un interesse quasi esclusivo per le occupazioni che ruotano intorno al turismo balneare: in conseguenza di ciò, all'industria piuttosto attardata fa riscontro un terziario molto dinamico. Il comune, che non ospita importanti sedi burocratiche, fatta eccezione per gli uffici della guardia di finanza, è dotato di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e possiede un cinema e una sala congressi; vanta un apparato ricettivo cospicuo (innumerevoli alberghi, ristoranti, residence, campeggi e villaggi turistici) ed è dotato inoltre di due farmacie e di un servizio di guardia medica.  

Mentre sono ancora in vita attività agricole e marinare, fra i giovani vige un interesse quasi esclusivo per le occupazioni che ruotano intorno al turismo balneare: in conseguenza di ciò, all'industria piuttosto attardata fa riscontro un terziario molto dinamico. Il comune, che non ospita importanti sedi burocratiche, fatta eccezione per gli uffici della guardia di finanza, è dotato di scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado e possiede un cinema e una sala congressi; vanta un apparato ricettivo cospicuo (innumerevoli alberghi, ristoranti, residence, campeggi e villaggi turistici) ed è dotato inoltre di due farmacie e di un servizio di guardia medica.  

Relazioni

Il vivace movimento turistico sul litorale è una realtà ormai consolidata e i boschi di pini, castagni, querce e ontani napoletani, la ricca fauna di cinghiali, volpi, gufi e civette, le innumerevoli grotte (della Cala, della Serratura, Sepolcrale, Azzurra e del Pozzallo) sono una valida alternativa alle attrattive prettamente balneari. Sono molti gli eventi destinati a movimentare il trascorrere della stagione estiva: al concorso nazionale di clarinetto (maggio), fanno seguito il "Mito festival" (dal 20 al 25 agosto), che consiste in una rappresentazione epica delle vicende di Ulisse, la sagra della melanzana nella località di Lentiscosa (2 settembre) e quella del pesce azzurro a Marina di Camerota (prima decade di settembre). La seconda domenica di luglio si festeggia il Patrono San Vincenzo.

Il vivace movimento turistico sul litorale è una realtà ormai consolidata e i boschi di pini, castagni, querce e ontani napoletani, la ricca fauna di cinghiali, volpi, gufi e civette, le innumerevoli grotte (della Cala, della Serratura, Sepolcrale, Azzurra e del Pozzallo) sono una valida alternativa alle attrattive prettamente balneari. Sono molti gli eventi destinati a movimentare il trascorrere della stagione estiva: al concorso nazionale di clarinetto (maggio), fanno seguito il "Mito festival" (dal 20 al 25 agosto), che consiste in una rappresentazione epica delle vicende di Ulisse, la sagra della melanzana nella località di Lentiscosa (2 settembre) e quella del pesce azzurro a Marina di Camerota (prima decade di settembre). La seconda domenica di luglio si festeggia il Patrono San Vincenzo.

Località

Lentiscosa, Licusati, Marina di Camerota

Lentiscosa, Licusati, Marina di Camerota

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Camerota rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.