Descrizione

Piccola comunità di collina, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I calvignatesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che ha mantenuto la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra l'assenza pressoché totale di espansione edilizia, la località Travaglino e varie case sparse. Il profilo geometrico del territorio si presenta dolcemente ondulato, con variazioni altimetriche comprese tra i 124 metri sul livello del mare e i 433 metri, e offre un panorama collinare di indiscutibile fascino.

Piccola comunità di collina, di antiche origini, la cui economia si fonda essenzialmente sulle attività agricole. I calvignatesi, che presentano un indice di vecchiaia molto elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che ha mantenuto la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra l'assenza pressoché totale di espansione edilizia, la località Travaglino e varie case sparse. Il profilo geometrico del territorio si presenta dolcemente ondulato, con variazioni altimetriche comprese tra i 124 metri sul livello del mare e i 433 metri, e offre un panorama collinare di indiscutibile fascino.

Storia

La storia di questo piccolo borgo, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella di tanti altri territori circostanti passati nel corso dei secoli attraverso svariate signorie. Dopo essere appartenuta infatti alla nobile famiglia dei Sannazzaro passò tra i possedimenti del potente signore di Milano, Francesco Sforza, che intorno alla metà del XV secolo la concesse in feudo a Giovanni Matteo Bottigella. Sul finire del Seicento venne acquistata dai pavesi Giacomo e Giovanbattista Fantoni, pervenendo in seguito ai conti Giorgi di Vistarino. Il toponimo riflette il personale latino CALVINIUS, con il suffisso aggettivale -anus che indica appartenenza. Alla produzione vinicola sono legate tradizioni che si vogliono far derivare dalle tecniche rurali diffuse in Italia dagli arabi: secondo le antiche usanze, quando le viti ingiallivano prima del tempo, si bruciavano sterco disseccato di bue, corna di cervo e scarpe vecchie per allontanare gli insetti o vi si piantavano peonie; altri, invece, ungevano d'aglio il trincetto, prima di usarlo per la potatura: quest'ultimo accorgimento si deve a una scaramanzia che considera l'aglio un ottimo rimedio contro demoni e streghe. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Martino, esistente già nel Cinquecento. Meritano tuttavia di essere citati anche i pochi resti di un castello costruito nelle vicinanze dell'abitato intorno al XIV secolo.

La storia di questo piccolo borgo, nella quale mancano eventi di particolare rilievo, non si discosta da quella di tanti altri territori circostanti passati nel corso dei secoli attraverso svariate signorie. Dopo essere appartenuta infatti alla nobile famiglia dei Sannazzaro passò tra i possedimenti del potente signore di Milano, Francesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SFORZA'>Sforza</a>, che intorno alla metà del XV secolo la concesse in feudo a Giovanni Matteo Bottigella. Sul finire del Seicento venne acquistata dai pavesi Giacomo e Giovanbattista Fantoni, pervenendo in seguito ai conti Giorgi di Vistarino. Il toponimo riflette il personale latino CALVINIUS, con il suffisso aggettivale -anus che indica appartenenza. Alla produzione vinicola sono legate tradizioni che si vogliono far derivare dalle tecniche rurali diffuse in Italia dagli arabi: secondo le antiche usanze, quando le viti ingiallivano prima del tempo, si bruciavano sterco disseccato di bue, corna di cervo e scarpe vecchie per allontanare gli insetti o vi si piantavano peonie; altri, invece, ungevano d'aglio il trincetto, prima di usarlo per la potatura: quest'ultimo accorgimento si deve a una scaramanzia che considera l'aglio un ottimo rimedio contro demoni e streghe. Povera la presenza di monumenti: non vi sono infatti edifici di particolare rilievo architettonico, fatta eccezione per la chiesa parrocchiale, intitolata a San Martino, esistente già nel Cinquecento. Meritano tuttavia di essere citati anche i pochi resti di un castello costruito nelle vicinanze dell'abitato intorno al XIV secolo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: oltre agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne rilevano altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La principale, se non proprio esclusiva, fonte di reddito per la popolazione continua ad essere rappresentata dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricavano ottime uve impiegate nella produzione dei vini tipici dell'Oltrepò Pavese, molti dei quali hanno ottenuto il riconoscimento di vini Doc, ossia a denominazione di origine controllata. L'industria è del tutto assente e molto limitata è pure la presenza del terziario, che si compone dei soli servizi essenziali. L'esiguo numero di abitanti giustifica le notevoli carenze riscontrabili nella dotazione di strutture: mancano scuole di ogni ordine e grado e strutture destinate all'approfondimento culturale, come pure non si registra la presenza di strutture sanitarie e sociali, mentre quelle ricettive, pur comprendendo qualche ristorante, non offrono possibilità di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Dal punto di vista burocratico non si registra la presenza di particolari strutture: oltre agli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne rilevano altri degni di nota e, mancando sul posto una stazione dei carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono svolte, all'occorrenza, dal sindaco. La principale, se non proprio esclusiva, fonte di reddito per la popolazione continua ad essere rappresentata dall'agricoltura, basata sulla coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti e soprattutto vigneti, dai quali si ricavano ottime uve impiegate nella produzione dei vini tipici dell'Oltrepò Pavese, molti dei quali hanno ottenuto il riconoscimento di vini Doc, ossia a denominazione di origine controllata. L'industria è del tutto assente e molto limitata è pure la presenza del terziario, che si compone dei soli servizi essenziali. L'esiguo numero di abitanti giustifica le notevoli carenze riscontrabili nella dotazione di strutture: mancano scuole di ogni ordine e grado e strutture destinate all'approfondimento culturale, come pure non si registra la presenza di strutture sanitarie e sociali, mentre quelle ricettive, pur comprendendo qualche ristorante, non offrono possibilità di soggiorno. Chiaramente tutte queste carenze rendono la comunità notevolmente dipendente dall'esterno.

Relazioni

Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, fatta eccezione per una suggestiva cornice paesaggistica, non offre particolari opportunità di lavoro, vista l'assenza di adeguate strutture produttive, che rende indispensabile il pendolarismo verso le aree più industrializzate. Gli stessi rapporti con i comuni limitrofi non sono rilevanti, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa della Patrona, la Madonna del Carmelo, viene celebrata la terza domenica di luglio.

Priva di attrattive in grado di farne una meta turistica almeno in ambito provinciale, fatta eccezione per una suggestiva cornice paesaggistica, non offre particolari opportunità di lavoro, vista l'assenza di adeguate strutture produttive, che rende indispensabile il pendolarismo verso le aree più industrializzate. Gli stessi rapporti con i comuni limitrofi non sono rilevanti, mancando, oltre a scuole e servizi, anche quei tradizionali appuntamenti del folclore che altrove sono soliti richiamare numerosi visitatori. La festa della Patrona, la Madonna del Carmelo, viene celebrata la terza domenica di luglio.

Località

Travaglino

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Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calvignano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.