Descrizione

Comune rivierasco, ubicato in collina e di probabili origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo, oltre che su una modesta presenza industriale. I calopezzatesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località San Giacomo-Marinella; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei Camicelle e San Giacomo. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 438 metri di quota; l’area Vota è in contestazione con Crosia. L’abitato, che, col castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un dosso, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Comune rivierasco, ubicato in collina e di probabili origini medievali, la cui economia si basa sull’agricoltura e sul turismo, oltre che su una modesta presenza industriale. I calopezzatesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, risiedono soprattutto nel capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, e nella località San Giacomo-Marinella; il resto della popolazione si distribuisce tra diverse case sparse e i nuclei Camicelle e San Giacomo. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 438 metri di quota; l’area Vota è in contestazione con Crosia. L’abitato, che, col castello medievale, ricorda la funzione difensiva dell’insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; situato su un dosso, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Pare sia stata fondata, all’inizio del XIV secolo, da Giovanni Ruffo, alla cui famiglia rimase fino alla seconda metà del 1400. Secondo alcuni storici, invece, le sue origini risalirebbero al VI-V secolo a.C. e sarebbero da ricollegare a Borea, antica località situata tra i fiumi Trionto e Fiumenicà. Il toponimo, che in documenti del passato compare nelle forme Calopizati, Calopecziati e Calopicciato, ha un’etimologia non chiara: probabile composto del greco “kalòs”, ‘bello, buono’, e “petsàdes”, plurale di “petsas”, ‘cuoiaio’, farebbe pensare alla presenza nella zona di un’industria di cuoi. Passata ai Cavaniglia, agli Abenante, ai Crispano e agli Spinelli, sul finire del XVI pervenne ai Mandatoriccio, cui subentrarono i Sambiase, che ne conservarono il possesso fino al crollo del sistema feudale, sancito dalle leggi napoleoniche. Ai tempi della Repubblica Partenopea, fu compresa nel cantone di Cirò. I francesi, a principio del 1800, ne fecero dapprima un’università del cosiddetto governo di Cariati e poi un comune del circondario di Cropalati, annettendole Crosia, che le fu sottratta durante il restaurato dominio borbonico. Danneggiata dal brigantaggio e dal terremoto degli inizi del XX secolo, assunse l’attuale assetto territoriale nel 1937, quando perse definitivamente Crosia, che le era stata riaggregata verso la fine degli anni Venti. Tra i monumenti figurano: il castello, di origini trecentesche, ricostruito nel XV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, in cui si può ammirare una pregevole tela della Madonna del Rosario, del 1600-1700; la chiesa dell’Addolorata, contenente, tra l’altro, il sepolcro marmoreo dei Sambiase e dei principi Piccolomini d’Aragona; quella di San Giacomo e l’ex convento dei riformati. Interessanti sono anche i resti delle mura medievali.

Pare sia stata fondata, all’inizio del XIV secolo, da Giovanni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=RUFFO'>Ruffo</a>, alla cui famiglia rimase fino alla seconda metà del 1400. Secondo alcuni storici, invece, le sue origini risalirebbero al VI-V secolo a.C. e sarebbero da ricollegare a Borea, antica località situata tra i fiumi Trionto e Fiumenicà. Il toponimo, che in documenti del passato compare nelle forme Calopizati, Calopecziati e Calopicciato, ha un’etimologia non chiara: probabile composto del greco “kalòs”, ‘bello, buono’, e “petsàdes”, plurale di “petsas”, ‘cuoiaio’, farebbe pensare alla presenza nella zona di un’industria di cuoi. Passata ai Cavaniglia, agli Abenante, ai Crispano e agli Spinelli, sul finire del XVI pervenne ai Mandatoriccio, cui subentrarono i Sambiase, che ne conservarono il possesso fino al crollo del sistema feudale, sancito dalle leggi napoleoniche. Ai tempi della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=REPUBBLICAPARTENOPEA'>Repubblica Partenopea</a>, fu compresa nel cantone di Cirò. I francesi, a principio del 1800, ne fecero dapprima un’università del cosiddetto governo di Cariati e poi un comune del circondario di Cropalati, annettendole Crosia, che le fu sottratta durante il restaurato dominio borbonico. Danneggiata dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=BRIGANTAGGIO'>brigantaggio</a> e dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=TERREMOTO'>terremoto</a> degli inizi del XX secolo, assunse l’attuale assetto territoriale nel 1937, quando perse definitivamente Crosia, che le era stata riaggregata verso la fine degli anni Venti. Tra i monumenti figurano: il castello, di origini trecentesche, ricostruito nel XV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, in cui si può ammirare una pregevole tela della Madonna del Rosario, del 1600-1700; la chiesa dell’Addolorata, contenente, tra l’altro, il sepolcro marmoreo dei Sambiase e dei principi Piccolomini d’Aragona; quella di San Giacomo e l’ex convento dei riformati. Interessanti sono anche i resti delle mura medievali.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, tessile e della lavorazione del legno; a queste si affianca una centrale elettrica. Artigiani locali lavorano il marmo. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive, uva, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, tessile e della lavorazione del legno; a queste si affianca una centrale elettrica. Artigiani locali lavorano il marmo. È presente il servizio bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non si registrano particolari strutture sociali, sportive e per il tempo libero. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un significativo movimento di visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i semplici ma genuini prodotti locali, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica ed effettuando interessanti escursioni nei dintorni. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa dell’Assunta, che si svolge il 15 agosto. La festa del Patrono, San Francesco di Paola, viene celebrata il 2 aprile.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo cosentino, registra un significativo movimento di visitatori, cui offre la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, gustando i semplici ma genuini prodotti locali, godendo di una suggestiva cornice paesaggistica ed effettuando interessanti escursioni nei dintorni. Abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono un buon assorbimento di manodopera, intrattiene rapporti non molto intensi con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l’istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa dell’Assunta, che si svolge il 15 agosto. La festa del Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=BAS_CAL&parola=SANFRANCESCODIPAOLA'>San Francesco di Paola</a>, viene celebrata il 2 aprile.

Località

San Giacomo-Marinella, Vota

San Giacomo-Marinella, Vota

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calopezzati rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.