Descrizione

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I calcinatesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Bettole, Cascina Baraccone, Palazzina Vecchia, Cascina Molirotto e Cascina Quattro Vie. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, che ne sta modificando l'originario aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1953, è uno scudo troncato: nel primo campo, a sfondo nero, si raffigurano, in maiuscolo, quattro P romane dorate, poste a coppie e in fascia, sormontate da un segno di abbreviazione generica medievale, anch'esso dorato; la seconda parte è sbarrata d'azzurro e d'argento.

Centro di pianura, di origine antica, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato il tessuto industriale e incrementato i servizi. I calcinatesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, numerose case sparse e le località Bettole, Cascina Baraccone, Palazzina Vecchia, Cascina Molirotto e Cascina Quattro Vie. Il territorio, ricco di corsi d'acqua e canali che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, ha un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche appena accennate. L'abitato, interessato da una forte espansione edilizia, che ne sta modificando l'originario aspetto rurale, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con decreto del 1953, è uno scudo troncato: nel primo campo, a sfondo nero, si raffigurano, in maiuscolo, quattro P romane dorate, poste a coppie e in fascia, sormontate da un segno di abbreviazione generica medievale, anch'esso dorato; la seconda parte è sbarrata d'azzurro e d'argento.

Storia

Fu abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal ritrovamento nella zona di alcuni reperti archeologici, tra cui una lapide recante il nome di un patrizio, L. Claudio Ottaviano, che probabilmente vi possedeva una villa di grandi dimensioni. Il toponimo può derivare dal latino CALX, ossia 'calcina', o da un antico personale CALCINUS, con l'aggiunta del suffisso -ATE, che indica appartenenza. Le prime notizie certe sul borgo sono contenute in documento dell'ottavo secolo, in cui si fa riferimento a un "castrum", cioè a un villaggio fortificato, che in seguito fu assegnato ai canonici di San Vincenzo di Bergamo. Teatro, agli inizi del Duecento, di uno scontro tra i bergamaschi, alleatisi con i cremonesi, e la plebe di Brescia, che aveva scacciato dalla città i nobili, fu a lungo travagliata dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini e fu distrutta da questi ultimi nella seconda metà del XIV secolo. Passata dalla dominazione milanese a quella veneziana, nel 1465 fu donata, con altre terre, a Bartolomeo Colleoni. Dopo il declino della Serenissima, sotto la cui si gnoria registrò una crescita economica -legata soprattutto allo sviluppo dell'agricoltura-, seguì le vicende del resto della provincia, entrando a far parte del II Mandamento di Martinengo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita tra il XVII e il XVIII secolo su un precedente edificio di culto, del Cinquecento; la chiesetta di San Martino, che conserva pregevoli affreschi quattrocenteschi; l'antica chiesa di San Carlo al Portico.

Fu abitata fin da epoca romana, come testimoniato dal ritrovamento nella zona di alcuni reperti archeologici, tra cui una lapide recante il nome di un patrizio, L. Claudio Ottaviano, che probabilmente vi possedeva una villa di grandi dimensioni. Il toponimo può derivare dal latino CALX, ossia 'calcina', o da un antico personale CALCINUS, con l'aggiunta del suffisso -ATE, che indica appartenenza. Le prime notizie certe sul borgo sono contenute in documento dell'ottavo secolo, in cui si fa riferimento a un "castrum", cioè a un villaggio fortificato, che in seguito fu assegnato ai canonici di San Vincenzo di Bergamo. Teatro, agli inizi del Duecento, di uno scontro tra i bergamaschi, alleatisi con i cremonesi, e la plebe di Brescia, che aveva scacciato dalla città i nobili, fu a lungo travagliata dalle lotte tra i guelfi e i ghibellini e fu distrutta da questi ultimi nella seconda metà del XIV secolo. Passata dalla dominazione milanese a quella veneziana, nel 1465 fu donata, con altre terre, a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=BARTOLOMEOCOLLEONI'>Bartolomeo Colleoni</a>. Dopo il declino della Serenissima, sotto la cui si gnoria registrò una crescita economica -legata soprattutto allo sviluppo dell'agricoltura-, seguì le vicende del resto della provincia, entrando a far parte del II Mandamento di Martinengo. Nel patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, costruita tra il XVII e il XVIII secolo su un precedente edificio di culto, del Cinquecento; la chiesetta di San Martino, che conserva pregevoli affreschi quattrocenteschi; l'antica chiesa di San Carlo al Portico.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, è basata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), foraggi e frutta; diffuso è l'allevamento di suini e avicoli, seguito da quello di bovini, caprini ed equini. Il settore che offre maggiori opportunità di occupazione è quello industriale, con buona presenza di stabilimenti tessili e per la produzione di materiali da costruzione; a questi si affiancano aziende che operano nei comparti edile, metalmeccanico, lattiero-caseario e del legno. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo d'arte e cultura africana "Pio XI"; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvede anche un periodico locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno mentre quelle sanitarie, oltre al servizio farmaceutico, comprendono anche un ospedale.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei consueti servizi municipali e postali, non se ne registrano altri degni di nota. L'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno, è basata sulla produzione di cereali (in particolare frumento), foraggi e frutta; diffuso è l'allevamento di suini e avicoli, seguito da quello di bovini, caprini ed equini. Il settore che offre maggiori opportunità di occupazione è quello industriale, con buona presenza di stabilimenti tessili e per la produzione di materiali da costruzione; a questi si affiancano aziende che operano nei comparti edile, metalmeccanico, lattiero-caseario e del legno. Il terziario si compone di una buona rete distributiva e dell'insieme dei servizi, che comprendono l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali di rilievo. Le strutture scolastiche permettono la frequenza delle classi dell'obbligo, mentre quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca e dal museo d'arte e cultura africana "Pio XI"; alla diffusione della cultura e dell'informazione provvede anche un periodico locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno mentre quelle sanitarie, oltre al servizio farmaceutico, comprendono anche un ospedale.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti e soprattutto di appassionati di equitazione, è molto frequentata per lavoro, grazie agli insediamenti industriali, che consentono di assorbire consistenti flussi di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono particolarmente intensi anche per via delle locali attività commerciali e della presenza dell'ospedale. Non si registrano manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche in grado di richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata a Santa Maria Assunta, si celebra il 15 agosto.

Meta di un significativo movimento di turisti e soprattutto di appassionati di equitazione, è molto frequentata per lavoro, grazie agli insediamenti industriali, che consentono di assorbire consistenti flussi di manodopera. I rapporti con i comuni vicini, ai quali gli abitanti si rivolgono per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto, sono particolarmente intensi anche per via delle locali attività commerciali e della presenza dell'ospedale. Non si registrano manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche in grado di richiamare visitatori dai dintorni. La festa patronale, dedicata a Santa Maria Assunta, si celebra il 15 agosto.

Località

Bettole, Canzona, Cascina Baraccone, Cascina Molirotto, Cascina Quattro Vie, Palazzina Vecchia

Bettole, Canzona, Cascina Baraccone, Cascina Molirotto, Cascina Quattro Vie, Palazzina Vecchia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calcinate rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.