Descrizione

Centro di origine medioevale situato alle basse pendici del monte Pisano, con veduta su Pisa. La comunità dei calcesani, caratterizzata da un indice di vecchiaia superiore alla media, è suddivisa in numerose lacalità: Castelmaggiore, Gabella, Montemagno, Certosa di Pisa, Tre Colli e Crespignano. Un buon artigianato, il settore primario e la piccola industria ne costituiscono il fondamento dell'economia. Il territorio, tipicamente collinare, presenta un profilo dal dolce declivio. L'immagine dello stemma comunale, ricavata dal pulpito della pieve dell' XI secolo, rappresenta tre calzature simili a coturni romani. La sua adozione risale al 1868, quando fu deliberata dal Consiglio comunale. Simbolico per il comune è anche il motto: VIRET SEMPERQUE VIREBIT.  

Centro di origine medioevale situato alle basse pendici del monte Pisano, con veduta su Pisa. La comunità dei calcesani, caratterizzata da un indice di vecchiaia superiore alla media, è suddivisa in numerose lacalità: Castelmaggiore, Gabella, Montemagno, Certosa di Pisa, Tre Colli e Crespignano. Un buon artigianato, il settore primario e la piccola industria ne costituiscono il fondamento dell'economia. Il territorio, tipicamente collinare, presenta un profilo dal dolce declivio. L'immagine dello stemma comunale, ricavata dal pulpito della pieve dell' XI secolo, rappresenta tre calzature simili a coturni romani. La sua adozione risale al 1868, quando fu deliberata dal Consiglio comunale. Simbolico per il comune è anche il motto: VIRET SEMPERQUE VIREBIT.  

Storia

Le prime notizie, che risalgono al 780, sono legate alla fondazione dell'abbazia di S. Savino. Castello fortificato -ne abbiamo nozione certa dal 1222- il territorio, durante il Basso Medioevo, subì ripetuti e devastanti saccheggi ad opera dei fuoriusciti pisani nel 1287, di Carlo IV nel 1369 ed infine, nel 1479, del re di Napoli. Nel XV secolo (1406) entrò a far parte del vasto dominio fiorentino. Sempre in epoca medievale ha dato i natali a Pier Bernardo dei Paganelli di Montemagno, papa col nome di Eugenio III dal 1145 al 1153. Staccandosi da Pisa nel 1867 il comune divenne autonomo solo in epoca post-risorgimentale e raggiunse i suoi confini attuali quando gli fu aggregata la frazione di Montemagno (1884), accorpata in precedenza a Vicopisano. Due i monumenti da ricordare: la pieve in stile romanico-pisano, costruita sul finire del sec. XI ma rimaneggiata in epoca successiva; la Certosa (con Museo annesso) che, fondata nel 1366 ed in parte ricostruita in epoca barocca, oltre ad essere ricca di opere di un certo interesse artistico, colpisce soprattutto per la sua sontuosità ed i caratteristici marmi bianchi. Ai giorni nostri il contesto economico e socio-culturale, in origine prettamente agricolo, si è evoluto -senza peraltro trasformarsi completamente- in agro-industriale.  

Le prime notizie, che risalgono al 780, sono legate alla fondazione dell'abbazia di S. Savino. Castello fortificato -ne abbiamo nozione certa dal 1222- il territorio, durante il Basso Medioevo, subì ripetuti e devastanti saccheggi ad opera dei fuoriusciti pisani nel 1287, di Carlo IV nel 1369 ed infine, nel 1479, del re di Napoli. Nel XV secolo (1406) entrò a far parte del vasto dominio fiorentino. Sempre in epoca medievale ha dato i natali a Pier Bernardo dei Paganelli di Montemagno, papa col nome di Eugenio III dal 1145 al 1153. Staccandosi da Pisa nel 1867 il comune divenne autonomo solo in epoca post-risorgimentale e raggiunse i suoi confini attuali quando gli fu aggregata la frazione di Montemagno (1884), accorpata in precedenza a Vicopisano. Due i monumenti da ricordare: la pieve in stile romanico-pisano, costruita sul finire del sec. XI ma rimaneggiata in epoca successiva; la Certosa (con Museo annesso) che, fondata nel 1366 ed in parte ricostruita in epoca barocca, oltre ad essere ricca di opere di un certo interesse artistico, colpisce soprattutto per la sua sontuosità ed i caratteristici marmi bianchi. Ai giorni nostri il contesto economico e socio-culturale, in origine prettamente agricolo, si è evoluto -senza peraltro trasformarsi completamente- in agro-industriale.  

Economia

Le attività manifatturiere sono le più diffuse fra i pendolari e fra coloro che sono occupati sul posto in piccole imprese nel settore dell'arredamento e nella lavorazione del ferro battuto condotta a livello artigianale. L'agricoltura non riveste più un ruolo primario, ma tuttora vi sono estese coltivazioni di cereali e specialmente di olivi, che da secoli verdeggiano su queste colline. Il turismo, determinato soprattutto da visitatori occasionali della Certosa e del suo museo, rimane confinato in un ruolo marginale, anche se non mancano strutture ricettive, tra cui anche un'azienda agri-turistica, e impianti sportivi quali la piscina e il maneggio. Le strutture socio-assistenziali sono quelle di un distretto sanitario; quelle scolastiche comprendono, le sole classi dell'obbligo.  

Le attività manifatturiere sono le più diffuse fra i pendolari e fra coloro che sono occupati sul posto in piccole imprese nel settore dell'arredamento e nella lavorazione del ferro battuto condotta a livello artigianale. L'agricoltura non riveste più un ruolo primario, ma tuttora vi sono estese coltivazioni di cereali e specialmente di olivi, che da secoli verdeggiano su queste colline. Il turismo, determinato soprattutto da visitatori occasionali della Certosa e del suo museo, rimane confinato in un ruolo marginale, anche se non mancano strutture ricettive, tra cui anche un'azienda agri-turistica, e impianti sportivi quali la piscina e il maneggio. Le strutture socio-assistenziali sono quelle di un distretto sanitario; quelle scolastiche comprendono, le sole classi dell'obbligo.  

Relazioni

La stretta relazione -favorita dalla vicinanza e dalla facilità delle comunicazioni- che per molti anni è intercorsa con la città di Pisa, al giorno d'oggi si è andata intensificando sia per il notevole flusso di manodopera in uscita, sia per le esigenze amministrative. Meno significativi risultano i rapporti con gli altri centri vicini, sicché non si è affermata come meta turistica. Occasioni di incontro si presentano in agosto con la mostra mercato di prodotti agricoli, artigianali ed industriali calcesani (il primo sabato, domenica e lunedì del mese) e con la fiera del bestiame che si tiene (in concomitanza con la manifestazione precedente) il solo lunedì. La campagna circostante inoltre, ricca di verdi uliveti, offre indiscutibili risorse paesaggistiche in modo particolare per gli amanti della quiete e del silenzio. La festa patronale, in onore di San'Ermolao, si celebra la prima domenica di agosto.

La stretta relazione -favorita dalla vicinanza e dalla facilità delle comunicazioni- che per molti anni è intercorsa con la città di Pisa, al giorno d'oggi si è andata intensificando sia per il notevole flusso di manodopera in uscita, sia per le esigenze amministrative. Meno significativi risultano i rapporti con gli altri centri vicini, sicché non si è affermata come meta turistica. Occasioni di incontro si presentano in agosto con la mostra mercato di prodotti agricoli, artigianali ed industriali calcesani (il primo sabato, domenica e lunedì del mese) e con la fiera del bestiame che si tiene (in concomitanza con la manifestazione precedente) il solo lunedì. La campagna circostante inoltre, ricca di verdi uliveti, offre indiscutibili risorse paesaggistiche in modo particolare per gli amanti della quiete e del silenzio. La festa patronale, in onore di San'Ermolao, si celebra la prima domenica di agosto.

Località

Caprile, Crespignano, Gabella, Montemagno, San Donato, Siberia, Tre Colli, Villa

Caprile, Crespignano, Gabella, Montemagno, San Donato, Siberia, Tre Colli, Villa

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calci rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.