Descrizione

Comune montano, fa risalire le sue origini al periodo medievale e a tutt'oggi mostra un'impronta tipicamente agricola e zootecnica, anche se si rileva un aumento delle attività artigianali. La comunità dei caiolatti presenta un indice di vecchiaia piuttosto alto e risiede prevalentemente nel capoluogo comunale. Oggi la popolazione si ripartisce anche in altre località come Bachet, Nucleo Pessina, Palù e San Bernardo. Fin dall'antichità si divide in due nuclei, attualmente detti Caiolo Basso e Caiolo Alto. Il suo paesaggio appare piuttosto diversificato, in conseguenza delle caratteristiche territoriali che mostrano evidenti variazioni altimetriche e un profilo geometrico piuttosto movimentato. Il nucleo abitato attualmente non attraversa una fase di espansione edilizia avendo raggiunto un discreto equilibrio urbanistico.    

Comune montano, fa risalire le sue origini al periodo medievale e a tutt'oggi mostra un'impronta tipicamente agricola e zootecnica, anche se si rileva un aumento delle attività artigianali. La comunità dei caiolatti presenta un indice di vecchiaia piuttosto alto e risiede prevalentemente nel capoluogo comunale. Oggi la popolazione si ripartisce anche in altre località come Bachet, Nucleo Pessina, Palù e San Bernardo. Fin dall'antichità si divide in due nuclei, attualmente detti Caiolo Basso e Caiolo Alto. Il suo paesaggio appare piuttosto diversificato, in conseguenza delle caratteristiche territoriali che mostrano evidenti variazioni altimetriche e un profilo geometrico piuttosto movimentato. Il nucleo abitato attualmente non attraversa una fase di espansione edilizia avendo raggiunto un discreto equilibrio urbanistico.    

Storia

Con il diverso nome di ''Soltogio'', dal dialetto ''soltocc'' che significa ׳salto׳ o ׳dirupo׳, viene menzionato per la prima volta in un documento risalente agli inizi del '200; in quel periodo il suo territorio faceva parte dei possedimenti dei Capitanei di Sondrio. Una prima autonomia, solo ecclesiastica, si ebbe nel 1377, quando la parrocchia fu autorizzata a nominare i suoi sacerdoti. Un secolo dopo, il borgo, coinvolto nella controriforma calvinista, fu al centro di una cruenta battaglia : le milizie del duca di Milano combatterono i tenaci grigioni costringendoli a ritirarsi dopo aver pagato un risarcimento di 12.000 ducati. Il vecchio nome di Soltogio resistette fino al 1522, quando cambiò nell'attuale denominazione, che precedentemente indicava solo la parte alta. Nel '600 partecipò alle rivolte della regione di nuovo contro i grigioni, pagando il suo tributo di sangue e avendo anche delle persone giustiziate. Fino alla seconda metà del XIX secolo è rimasta abbastanza isolata, impossibilitata ad avere rapporti con i comuni retici al di là dell'Adda non esistendovi un ponte di collegamento con l'altra sponda. È della fine degli anni Venti la costruzione dell'attuale ponte che collega il paese alla statale n. 38 dello Stelvio. Fra i monumenti della zona sono da ricordare l'antica chiesa di S. Vittore, posta su un precipizio e raggiungibile con una mulattiera ; ricostruita nel 1617 ha le fondamenta realizzate su una preesistente struttura dell' XI secolo. Altri resti di un certo interesse sono l'antico castello, parte della torre nonché della prima cinta muraria; fra le costruzioni civili, si possono ammirare esempi di antiche case rurali sparse nella piana.  

Con il diverso nome di ''Soltogio'', dal dialetto ''soltocc'' che significa ׳salto׳ o ׳dirupo׳, viene menzionato per la prima volta in un documento risalente agli inizi del '200; in quel periodo il suo territorio faceva parte dei possedimenti dei Capitanei di Sondrio. Una prima autonomia, solo ecclesiastica, si ebbe nel 1377, quando la parrocchia fu autorizzata a nominare i suoi sacerdoti. Un secolo dopo, il borgo, coinvolto nella controriforma calvinista, fu al centro di una cruenta battaglia : le milizie del duca di Milano combatterono i tenaci grigioni costringendoli a ritirarsi dopo aver pagato un risarcimento di 12.000 ducati. Il vecchio nome di Soltogio resistette fino al 1522, quando cambiò nell'attuale denominazione, che precedentemente indicava solo la parte alta. Nel '600 partecipò alle rivolte della regione di nuovo contro i grigioni, pagando il suo tributo di sangue e avendo anche delle persone giustiziate. Fino alla seconda metà del XIX secolo è rimasta abbastanza isolata, impossibilitata ad avere rapporti con i comuni retici al di là dell'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=ADDA'>Adda</a> non esistendovi un ponte di collegamento con l'altra sponda. È della fine degli anni Venti la costruzione dell'attuale ponte che collega il paese alla statale n. 38 dello Stelvio. Fra i monumenti della zona sono da ricordare l'antica chiesa di S. Vittore, posta su un precipizio e raggiungibile con una mulattiera ; ricostruita nel 1617 ha le fondamenta realizzate su una preesistente struttura dell' XI secolo. Altri resti di un certo interesse sono l'antico castello, parte della torre nonché della prima cinta muraria; fra le costruzioni civili, si possono ammirare esempi di antiche case rurali sparse nella piana.  

Economia

L'apparato amministrativo locale presenta esclusivamente gli uffici destinati al normale funzionamento dei servizi municipali e postali. Fulcro delle attività economiche è tuttora l'agricoltura. Si incontrano campi coltivati con foraggi e cereali, che sono le colture principali, ma non mancano zone con vigneti e frutteti. La vicinanza del capoluogo di provincia e il miglioramento dei collegamenti con l'accesso alla strada statale n. 38 hanno portato un incremento di attività produttive artigianali ed industriali con l'insediamento di piccole e medie industrie ; il comparto legato alla lavorazione del legno e una certa vitalità anche del comparto edile hanno diversificato la fonte di reddito della popolazione. Poco sviluppato il commercio. Il terziario svolge un ruolo del tutto marginale, data l'assenza di importanti servizi ad esso connessi, come l'attività di intermediazione monetaria. Povero di servizi sociali e culturali, consta di strutture scolastiche che permettono di frequentare solo la scuole materne ed elementari. In località Palù è presente l'unica aviosuperficie della provincia di Sondrio. Mancano i presidi farmaco-sanitari così come sono assenti strutture per il tempo libero.    

L'apparato amministrativo locale presenta esclusivamente gli uffici destinati al normale funzionamento dei servizi municipali e postali. Fulcro delle attività economiche è tuttora l'agricoltura. Si incontrano campi coltivati con foraggi e cereali, che sono le colture principali, ma non mancano zone con vigneti e frutteti. La vicinanza del capoluogo di provincia e il miglioramento dei collegamenti con l'accesso alla strada statale n. 38 hanno portato un incremento di attività produttive artigianali ed industriali con l'insediamento di piccole e medie industrie ; il comparto legato alla lavorazione del legno e una certa vitalità anche del comparto edile hanno diversificato la fonte di reddito della popolazione. Poco sviluppato il commercio. Il terziario svolge un ruolo del tutto marginale, data l'assenza di importanti servizi ad esso connessi, come l'attività di intermediazione monetaria. Povero di servizi sociali e culturali, consta di strutture scolastiche che permettono di frequentare solo la scuole materne ed elementari. In località Palù è presente l'unica aviosuperficie della provincia di Sondrio. Mancano i presidi farmaco-sanitari così come sono assenti strutture per il tempo libero.    

Relazioni

La presenza dell'aviosuperficie, utilizzata sia per voli a vela che a motore, resta una delle poche attrattive del comune richiamando un discreto flusso di appassionati. Particolarmente intensi sono i rapporti con i vicini centri per la mancanza di servizi e di attività commerciali; molto diffuso è quindi il fenomeno del pendolarismo in uscita soprattutto verso Sondrio e verso l'area industriale di Castione-Berbenno. Non si registrano particolari eventi di folclore locale. Santo Patrono è S. Vittore, che si festeggia la prima domenica dopo l'8 maggio.  

La presenza dell'aviosuperficie, utilizzata sia per voli a vela che a motore, resta una delle poche attrattive del comune richiamando un discreto flusso di appassionati. Particolarmente intensi sono i rapporti con i vicini centri per la mancanza di servizi e di attività commerciali; molto diffuso è quindi il fenomeno del pendolarismo in uscita soprattutto verso Sondrio e verso l'area industriale di Castione-Berbenno. Non si registrano particolari eventi di folclore locale. Santo Patrono è S. Vittore, che si festeggia la prima domenica dopo l'8 maggio.  

Località

Bachet, Monte Masoni, Palù, San Bernardo

Bachet, Monte Masoni, Palù, San Bernardo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Caiolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.