Descrizione

Centro di montagna di origini molto antiche, la cui economia, espressione di un vivace spirito imprenditoriale, tende a promuovere soprattutto le attività turistiche e industriali, affiancate dal tradizionale artigianato del ferro battuto e della pietra. Più della metà dei cagliesi, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, adagiato con pianta compatta alla confluenza di due fiumi; il resto della comunità si divide tra molteplici località e aggregati urbani elementari nonché un elevato numero di case sparse. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Fermignano, occupa la zona geologica di transizione dall’Appennino settentrionale a quello centro-meridionale, caratterizzato da fenomeni carsici più evidenti. Folti boschi di faggio e cerro, in cui serpeggiano numerosi ruscelli, circondano l’abitato, composto da antiche abitazioni in pietra grigia racchiuse all’interno di mura di cinta. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un “capriolo” d’argento, accompagnato da tre palle d’oro.

Centro di montagna di origini molto antiche, la cui economia, espressione di un vivace spirito imprenditoriale, tende a promuovere soprattutto le attività turistiche e industriali, affiancate dal tradizionale artigianato del ferro battuto e della pietra. Più della metà dei cagliesi, il cui indice di vecchiaia è chiaramente superiore alla media, risiede nel capoluogo comunale, adagiato con pianta compatta alla confluenza di due fiumi; il resto della comunità si divide tra molteplici località e aggregati urbani elementari nonché un elevato numero di case sparse. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Fermignano, occupa la zona geologica di transizione dall’Appennino settentrionale a quello centro-meridionale, caratterizzato da fenomeni carsici più evidenti. Folti boschi di faggio e cerro, in cui serpeggiano numerosi ruscelli, circondano l’abitato, composto da antiche abitazioni in pietra grigia racchiuse all’interno di mura di cinta. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggia un “capriolo” d’argento, accompagnato da tre palle d’oro.

Storia

Abitata anticamente dagli umbri e dai romani, fu tra i capisaldi della Pentapoli montana bizantina (con Fossombrone, Gubbio, Jesi e Urbino). Nel XIII secolo, divenuta libero comune e abbracciata la fede guelfa, fu incendiata dai ghibellini e poi ricostruita da papa Niccolò IV (1289), con il nome di Sant’Angelo Papale, nel pianoro sottostante il precedente abitato. Successivamente passò al ducato di Urbino, che la amministrò fino al 1631, fatta eccezione per le brevi parentesi di dominio di Cesare Borgia e di Lorenzo de’Medici (XVI secolo). Il toponimo attuale deriva dal termine latino CALLIS, ‘sentiero di campagna’, da cui l’italiano “calle”, nel senso di ‘cammino malagevole’. Tra i monumenti cui è affidata la memoria storica dell’abitato spiccano: il ponte Mallio, di epoca romana (I secolo a.C.); il palazzo pubblico (XII-XIV secolo); le chiese romanico-gotiche di San Francesco, Santa Maria della Misericordia e San Giovanni Battista; la porta Massara (XIII secolo); il torrione, che, eretto nel Quattrocento da Francesco di Giorgio Martini, faceva parte di una rocca romboidale andata distrutta; i palazzi Preziosi-Brancaleoni e Tiranni-Castracani (XVI secolo); la splendida cattedrale, quasi interamente riedificata tra Sei e Settecento su un preesistente edificio medievale, con numerose opere pittoriche di pregio.

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Economia

Un tempo eminentemente rurale (sono tuttora praticati la coltivazione di frumento e foraggi, l’allevamento di bestiame e la silvicoltura), l’economia cagliese ha sviluppato un notevole apparato industriale, particolarmente vivace nei comparti estrattivo, alimentare, tessile, calzaturiero, metallurgico e del legno. Sede della Comunità montana, degli ordinari uffici municipali e postali nonché di una stazione dei carabinieri, il comune ospita case di riposo, le scuole dell’obbligo e alcuni istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (istituti professionale per l’industria, tecnico-commerciale e d’arte); le strutture culturali annoverano due biblioteche e il “Museo archeologico e del torrione martiniano”; il qualificato apparato ricettivo include ristoranti e alberghi mentre l’assistenza sanitaria è garantita da un ospedale, dalla sede del distretto sanitario, da un centro di salute mentale e da un Sert (Servizio Tossicodipendenze).

Un tempo eminentemente rurale (sono tuttora praticati la coltivazione di frumento e foraggi, l’allevamento di bestiame e la silvicoltura), l’economia cagliese ha sviluppato un notevole apparato industriale, particolarmente vivace nei comparti estrattivo, alimentare, tessile, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURIERO'>calzaturiero</a>, metallurgico e del legno. Sede della Comunità montana, degli ordinari uffici municipali e postali nonché di una stazione dei carabinieri, il comune ospita case di riposo, le scuole dell’obbligo e alcuni istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (istituti professionale per l’industria, tecnico-commerciale e d’arte); le strutture culturali annoverano due biblioteche e il “Museo archeologico e del torrione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=MARTINIANO'>martiniano</a>”; il qualificato apparato ricettivo include ristoranti e alberghi mentre l’assistenza sanitaria è garantita da un ospedale, dalla sede del distretto sanitario, da un centro di salute mentale e da un Sert (Servizio Tossicodipendenze).

Relazioni

Oltre alle numerose attrattive storico-monumentali, vanta una rete di sentieri segnalati, percorribili a cavallo o in mountain bike, che portano alla cima del monte Petrano (1.163 metri). È possibile praticarvi, inoltre, sport acquatici, quali la canoa e il kayak nonché la pesca sportiva. Note all’esterno sono le “Prove cinofile classiche nazionali” (giugno), il “Grand prix di aquilonismo acrobatico” (ultima domenica di luglio) e, tra le manifestazioni religiose, la tradizionale processione del Cristo morto del Venerdì Santo. Il centro storico rappresenta inoltre una cornice ideale per il “Palio storico-gioco dell’oca” in costumi rinascimentali (secondo fine settimana di agosto). Il Patrono San Geranzio si festeggia il 9 maggio.

Oltre alle numerose attrattive storico-monumentali, vanta una rete di sentieri segnalati, percorribili a cavallo o in mountain bike, che portano alla cima del monte Petrano (1.163 metri). È possibile praticarvi, inoltre, sport acquatici, quali la canoa e il kayak nonché la pesca sportiva. Note all’esterno sono le “Prove cinofile classiche nazionali” (giugno), il “Grand prix di aquilonismo acrobatico” (ultima domenica di luglio) e, tra le manifestazioni religiose, la tradizionale processione del Cristo morto del Venerdì Santo. Il centro storico rappresenta inoltre una cornice ideale per il “Palio storico-gioco dell’oca” in costumi rinascimentali (secondo fine settimana di agosto). Il Patrono San Geranzio si festeggia il 9 maggio.

Località

Abbadia, Acqualagna, Ca' Bargello, Ca' Betto, Ca' Luccio, Caicaccia, Caimarini, Caimercati, Cappuccini, Casale di Sotto, Case Nuove, Cerreto, Cherio, Corsella, Foci, Fornace, Fosto, Grumale, Il Poggio, La Serra, Le Foci, Massa, Molino Parasacco, Monte Petrano, Montebello, Montione, Moria, Naro, Paravento, Pian dei Conti, Pian di Polea, Pianello, Pieia, Pigno, Polea, Ponte di Ferro, Rio Secco, Secchiano, Smirra, Via Stratta, Vigne

Abbadia, Acqualagna, Ca' Bargello, Ca' Betto, Ca' Luccio, Caicaccia, Caimarini, Caimercati, Cappuccini, Casale di Sotto, Case Nuove, Cerreto, Cherio, Corsella, Foci, Fornace, Fosto, Grumale, Il Poggio, La Serra, Le Foci, Massa, Molino Parasacco, Monte Petrano, Montebello, Montione, Moria, Naro, Paravento, Pian dei Conti, Pian di Polea, Pianello, Pieia, Pigno, Polea, Ponte di Ferro, Rio Secco, Secchiano, Smirra, Via Stratta, Vigne