Descrizione

Centro rivierasco, ubicato in collina, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal turismo. I buteresi, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da un'abbondante e verdeggiante vegetazione, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, adagiato su una vasta cresta rocciosa fra due profondi valloni, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è collinare.

Centro rivierasco, ubicato in collina, di origine antica, che basa la sua economia sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal turismo. I buteresi, con un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da un'abbondante e verdeggiante vegetazione, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L'abitato, adagiato su una vasta cresta rocciosa fra due profondi valloni, è interessato da una forte crescita edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è collinare.

Storia

Quella di un'origine greca del toponimo sembra essere l'ipotesi più accreditata, anche se sussistono ancora giustificati dubbi sul suo etimo: si potrebbe propendere per “Botér”, ‘pastore' o per “Butherés”, ‘QUI A BOBUS DEPASCITUR', o ancora per “bútyron”, ‘burro' o “Buturâs”, ‘mercante di burro'. È attestato nel 1093 come “Butera”; del 1141, inoltre, un documento in greco in cui si legge: “eis tén Butéran”. La sua origine risale a un'epoca antichissima: il primo nucleo urbano fu fondato dal re dei siculi Bute, intorno al 2000 a.C., come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona. Nell'840, fu conquistata e abitata dagli arabi, che furono sconfitti e scacciati, nel 1089, dal conte Ruggero il Normanno. Nel XII secolo, e precisamente nel 1161, il casale fu distrutto da Guglielmo il Malo; in seguito, Guglielmo II il Buono si occupò della ricostruzione del centro abitato e di una roccaforte difensiva. Tra gli altri signori che si occuparono della giurisdizione del borgo si ricordano i Santapau e i Branciforte. Del suo patrimonio artistico fanno parte: la chiesa madre, dedicata a San Tommaso, edificata nel Settecento a croce latina, abbellita da pregevoli stucchi; la roccaforte di origine normanna, costruita nell'undicesimo secolo, che conserva un torrione rettangolare; l'ex monastero dei frati minori francescani, accanto al quale si erge la chiesa di San Francesco, che custodisce dipinti di Filippo Paladino; la chiesa di San Rocco; il Castello di Falconara, costruito nel XIV secolo probabilmente su un precedente edificio normanno. Poco lontano dal centro abitato si trova il sito archeologico di località Piano della Fiera, con necropoli del VII-VI secolo a.C.

Quella di un'origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECA'>greca</a> del toponimo sembra essere l'ipotesi più accreditata, anche se sussistono ancora giustificati dubbi sul suo etimo: si potrebbe propendere per “Botér”, ‘pastore' o per “Butherés”, ‘QUI A BOBUS DEPASCITUR', o ancora per “bútyron”, ‘burro' o “Buturâs”, ‘mercante di burro'. È attestato nel 1093 come “Butera”; del 1141, inoltre, un documento in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> in cui si legge: “eis tén Butéran”. La sua origine risale a un'epoca antichissima: il primo nucleo urbano fu fondato dal re dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULI'>siculi</a> Bute, intorno al 2000 a.C., come testimoniano numerosi reperti archeologici della zona. Nell'840, fu conquistata e abitata dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>, che furono sconfitti e scacciati, nel 1089, dal conte Ruggero il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>Normanno</a>. Nel XII secolo, e precisamente nel 1161, il casale fu distrutto da Guglielmo il Malo; in seguito, Guglielmo II il Buono si occupò della ricostruzione del centro abitato e di una roccaforte difensiva. Tra gli altri signori che si occuparono della giurisdizione del borgo si ricordano i Santapau e i Branciforte. Del suo patrimonio artistico fanno parte: la chiesa madre, dedicata a San Tommaso, edificata nel Settecento a croce latina, abbellita da pregevoli stucchi; la roccaforte di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNA'>normanna</a>, costruita nell'undicesimo secolo, che conserva un torrione rettangolare; l'ex monastero dei frati minori francescani, accanto al quale si erge la chiesa di San Francesco, che custodisce dipinti di Filippo Paladino; la chiesa di San Rocco; il Castello di Falconara, costruito nel XIV secolo probabilmente su un precedente edificio <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>normanno</a>. Poco lontano dal centro abitato si trova il sito archeologico di località Piano della Fiera, con necropoli del VII-VI secolo a.C.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura, favorita dalla fertilità del terreno e dal clima temperato, produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, agrumi e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di ovini e caprini. Vanto della produzione locale sono anche le mandorle e i carrubi. L'industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni operanti prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, della metallurgia e dell'edilizia. Il terziario si compone oltre che di una sufficiente rete commerciale, anche dell'insieme dei servizi che comprendono quelli più qualificati, come il bancario. Ci sono strutture per l'accoglienza dell'infanzia. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell'obbligo; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione un campo sportivo e campi d'atletica, da tennis, da basket e da pallavolo. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. L'agricoltura, favorita dalla fertilità del terreno e dal clima temperato, produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l'allevamento di ovini e caprini. Vanto della produzione locale sono anche le mandorle e i carrubi. L'industria è costituita da aziende di piccole e medie dimensioni operanti prevalentemente nei comparti: alimentare, della lavorazione del legno, della metallurgia e dell'edilizia. Il terziario si compone oltre che di una sufficiente rete commerciale, anche dell'insieme dei servizi che comprendono quelli più qualificati, come il bancario. Ci sono strutture per l'accoglienza dell'infanzia. Le strutture scolastiche locali garantiscono la frequenza delle scuole dell'obbligo; per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. Per lo sport e il tempo libero sono a disposizione un campo sportivo e campi d'atletica, da tennis, da basket e da pallavolo. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

Meta di turisti e villeggianti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni all'insegna del binomio natura-cultura: le limpide acque della costa, il Parco Comunelli, caratterizzato da eucalyptus che regalano frescura alle aree attrezzate, gli scavi archeologici, il Castello di Falconara sono validi motivi di attrazione. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni: gli antiche riti della Settimana Santa; la fiera generale delle mercanzie, ad aprile; la fiera generale, ad agosto; la sfilata di “Ciaramedde” a dicembre. Il Patrono, San Rocco, si festeggia il 16 agosto.

Meta di turisti e villeggianti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni all'insegna del binomio natura-cultura: le limpide acque della costa, il Parco Comunelli, caratterizzato da eucalyptus che regalano frescura alle aree attrezzate, gli scavi archeologici, il Castello di Falconara sono validi motivi di attrazione. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni: gli antiche riti della Settimana Santa; la fiera generale delle mercanzie, ad aprile; la fiera generale, ad agosto; la sfilata di “Ciaramedde” a dicembre. Il Patrono, San Rocco, si festeggia il 16 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Butera rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.