Descrizione

Cittadina di pianura, di antiche origini, la cui economia si basa sia sulle attività agricole che su quelle industriali. I buccinaschesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nella località di Romano Banco, che é anche la sede del municipio; la parte restante è distribuita tra varie case sparse e nelle località di Buccinasco, Gudo Gambaredo, Molinetto, Molino Bruciato, Parazzolo e Rovido Industriale. Il territorio, attraversato da numerosi corsi d'acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili; l'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Cittadina di pianura, di antiche origini, la cui economia si basa sia sulle attività agricole che su quelle industriali. I buccinaschesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nella località di Romano Banco, che é anche la sede del municipio; la parte restante è distribuita tra varie case sparse e nelle località di Buccinasco, Gudo Gambaredo, Molinetto, Molino Bruciato, Parazzolo e Rovido Industriale. Il territorio, attraversato da numerosi corsi d'acqua che, irrigando abbondantemente il terreno, ne accrescono la produttività, presenta un profilo geometrico molto regolare, con variazioni altimetriche appena percettibili; l'abitato, interessato da un fenomeno di forte espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante.

Storia

Abitata fin da epoca romana e posta, a quei tempi, lungo l'importante strada che da Milano conduceva a Pavia, deriva il toponimo, anticamente Bulcinasco, dal latino BULCINA, 'canale, tubo per acquedotto', che chiaramente si riferisce ai numerosi corsi d'acqua presenti nella zona e al quale è stato aggiunto il suffisso -asco di origine etrusca; non manca però chi riporta il nome del borgo ad una potente famiglia del luogo, quale quella dei Bubulcino. Inserita nel corso del Medioevo nella pieve di Ginzano (corrispondente all'attuale comune di Cesano Boscone) e dotata di un castello sul finire del XIII secolo, passò, agli inizi del Seicento, alle dipendenze della chiesa di Romano Banco, venendo infeudata, nella prima metà del XVIII secolo, dall'imperatore Carlo VI ai marchesi Dal Pozzo, cui subentrò nel 1741 il senatore milanese Antonio Croce. Dopo essere stata ceduta da quest'ultimo ai Rasini, sul finire del Settecento fu acquistata dalla famiglia dei Poldi Pezzoli, pervenendo infine al principe Trivulzio. La storia successiva, seguendo quella del resto della Lombardia, ne registra la sottomissione a più dominazioni straniere e il coinvolgimento nei due ultimi conflitti mondiali. Tra i monumenti, oltre al castello, figurano varie parrocchiali costruite in tempi recenti, come quelle dedicate a Maria Immacolata, Santa Adele e Maria Madre della Chiesa; meritano di essere citate anche la chiesa di San Protasio e, in località Grancino, quella di San Biagio, già esistenti alla fine del XIII secolo e oggi abbandonate.

Abitata fin da epoca romana e posta, a quei tempi, lungo l'importante strada che da Milano conduceva a Pavia, deriva il toponimo, anticamente Bulcinasco, dal latino BULCINA, 'canale, tubo per acquedotto', che chiaramente si riferisce ai numerosi corsi d'acqua presenti nella zona e al quale è stato aggiunto il suffisso -asco di origine etrusca; non manca però chi riporta il nome del borgo ad una potente famiglia del luogo, quale quella dei Bubulcino. Inserita nel corso del Medioevo nella pieve di Ginzano (corrispondente all'attuale comune di Cesano Boscone) e dotata di un castello sul finire del XIII secolo, passò, agli inizi del Seicento, alle dipendenze della chiesa di Romano Banco, venendo infeudata, nella prima metà del XVIII secolo, dall'imperatore Carlo VI ai marchesi Dal Pozzo, cui subentrò nel 1741 il senatore milanese Antonio Croce. Dopo essere stata ceduta da quest'ultimo ai Rasini, sul finire del Settecento fu acquistata dalla famiglia dei Poldi Pezzoli, pervenendo infine al principe Trivulzio. La storia successiva, seguendo quella del resto della Lombardia, ne registra la sottomissione a più dominazioni straniere e il coinvolgimento nei due ultimi conflitti mondiali. Tra i monumenti, oltre al castello, figurano varie parrocchiali costruite in tempi recenti, come quelle dedicate a Maria Immacolata, Santa Adele e Maria Madre della Chiesa; meritano di essere citate anche la chiesa di San Protasio e, in località Grancino, quella di San Biagio, già esistenti alla fine del XIII secolo e oggi abbandonate.

Economia

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri di rilievo e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e alla presenza di numerosi canali e corsi d'acqua: si coltivano essenzialmente cereali, foraggi e ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini. Il tessuto industriale è costituito da varie aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi; a queste si affiancano mobilifici, oreficerie e fabbriche del vetro, di orologi e strumenti musicali. Il terziario si compone di una piccola rete distributiva (appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, assicurazioni e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta, fra le strutture sociali, un asilo nido; nelle scuole del posto s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo vari esercizi di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Se si escludono i consueti uffici municipali e postali, non ve ne sono altri di rilievo e, per l'assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, l'autorità di pubblica sicurezza è rappresentata, all'occorrenza, dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno e alla presenza di numerosi canali e corsi d'acqua: si coltivano essenzialmente cereali, foraggi e ortaggi; è praticato anche l'allevamento di bovini. Il tessuto industriale è costituito da varie aziende che operano nei comparti edile, metallurgico e della lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi; a queste si affiancano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICI'>mobilifici</a>, oreficerie e fabbriche del vetro, di orologi e strumenti musicali. Il terziario si compone di una piccola rete distributiva (appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, accanto a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, assicurazioni e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, presenta, fra le strutture sociali, un asilo nido; nelle scuole del posto s'impartisce l'istruzione obbligatoria; non manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive, pur comprendendo vari esercizi di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Non può essere considerata una meta turistica ma è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello delle sue attività produttive, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non presenti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, quali il carnevale e la rassegna "Buccinasco Estate", che si svolge da luglio ad agosto. La festa della Patrona, Santa Maria Icona, si celebra il 20 settembre e dal terzo sabato di quel mese al lunedì successivo (quando ci si astiene dal lavoro) ha luogo la sagra del comune.

Non può essere considerata una meta turistica ma è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello delle sue attività produttive, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non presenti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni appuntamenti consueti, quali il carnevale e la rassegna "Buccinasco Estate", che si svolge da luglio ad agosto. La festa della Patrona, Santa Maria Icona, si celebra il 20 settembre e dal terzo sabato di quel mese al lunedì successivo (quando ci si astiene dal lavoro) ha luogo la sagra del comune.

Località

Cassinazza, Gudo Gambaredo, Molino Bruciato, Parazzolo, Robarello, Romano Banco, Rovido

Cassinazza, Gudo Gambaredo, Molino Bruciato, Parazzolo, Robarello, Romano Banco, Rovido

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buccinasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.