Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica, con un'economia fondata esclusivamente sull'agricoltura e la zootecnia. I bottiddesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 199 a un massimo di 1.196 metri sul livello del mare. L'abitato si affaccia sugli ultimi lembi sud-occidentali della vasta piana del Tirso. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, troncata d'oro e d'argento, campeggia un'aquila nera coronata; la seconda partizione, a sfondo dorato, raffigura, su una verde pianura, un palo da vigna, nero, intorno a cui si attorciglia una pianta di vite, verde, munita di frutti purpurei; il terzo campo, smaltato di rosso, racchiude una croce d'argento.

Comune collinare, di origine preistorica, con un'economia fondata esclusivamente sull'agricoltura e la zootecnia. I bottiddesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 199 a un massimo di 1.196 metri sul livello del mare. L'abitato si affaccia sugli ultimi lembi sud-occidentali della vasta piana del Tirso. Lo stemma comunale, semitroncato partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Nella prima sezione, troncata d'oro e d'argento, campeggia un'aquila nera coronata; la seconda partizione, a sfondo dorato, raffigura, su una verde pianura, un palo da vigna, nero, intorno a cui si attorciglia una pianta di vite, verde, munita di frutti purpurei; il terzo campo, smaltato di rosso, racchiude una croce d'argento.

Storia

La sua denominazione presenta un'origine poco chiara, che è tuttora oggetto di studio. Secondo alcuni ricercatori la sua etimologia è da ricercare nella voce fenicia “Beth idda”, con significato di ‘casa armata, abitazione forte'. Fu abitata sin dall'età preistorica, come è attestato dai diversi nuraghi e da una tomba dei giganti rinvenuti nel suo territorio. Nell'XI secolo venne inglobata nella curatoria di Monte Acuto. Alla metà del Duecento, dopo la morte di Adelaisa di Torres, passò nelle mani dei Doria e, successivamente, in quelle dei Malaspina. Presa in possesso dai Giudici d'Arborea, fu governata in modo pacifico fino al 1478, anno che segnò sconfitta di Leonardo Alagon e l'entrata in scena degli Aragonesi. Con l'abolizione del feudalesimo venne riscattata dal demanio nel 1839. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico figurano: interessanti resti di nuraghi (Mastru Procu, Ortivai, Sas Chidas, S'Orculana, Tanca Noa, Sa corona); una tomba dei giganti; un maestoso castello medievale; la parrocchiale dedicata a Nostra Signora degli Angeli e la parrocchiale della Madonna del Rosario.

La sua denominazione presenta un'origine poco chiara, che è tuttora oggetto di studio. Secondo alcuni ricercatori la sua etimologia è da ricercare nella voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIA'>fenicia</a> “Beth idda”, con significato di ‘casa armata, abitazione forte'. Fu abitata sin dall'età preistorica, come è attestato dai diversi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> e da una <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a> rinvenuti nel suo territorio. Nell'XI secolo venne inglobata nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Monte Acuto. Alla metà del Duecento, dopo la morte di Adelaisa di Torres, passò nelle mani dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a> e, successivamente, in quelle dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MALASPINA'>Malaspina</a>. Presa in possesso dai Giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a>, fu governata in modo pacifico fino al 1478, anno che segnò sconfitta di Leonardo Alagon e l'entrata in scena degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a>. Con l'abolizione del feudalesimo venne riscattata dal demanio nel 1839. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico figurano: interessanti resti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> (Mastru Procu, Ortivai, Sas Chidas, S'Orculana, Tanca Noa, Sa corona); una <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=TOMBADEIGIGANTI'>tomba dei giganti</a>; un maestoso castello medievale; la parrocchiale dedicata a Nostra Signora degli Angeli e la parrocchiale della Madonna del Rosario.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Va segnalata, però, la presenza della stazione dei carabinieri. L'agricoltura rappresenta, ancora oggi, la principale voce dell'economia locale; si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e ulivi e si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. A livello artigianali vengono prodotti prelibati formaggi tipici. Il settore industriale, scarsamente sviluppato, è costituito da imprese che operano nei soli comparti alimentare ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva soddisfa in modo appena sufficiente le esigenze primarie della popolazione e mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. L'apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Va segnalata, però, la presenza della stazione dei carabinieri. L'agricoltura rappresenta, ancora oggi, la principale voce dell'economia locale; si coltivano cereali, ortaggi, foraggi, viti e ulivi e si pratica anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. A livello artigianali vengono prodotti prelibati <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FORMAGGI'>formaggi</a> tipici. Il settore industriale, scarsamente sviluppato, è costituito da imprese che operano nei soli comparti alimentare ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: la rete distributiva soddisfa in modo appena sufficiente le esigenze primarie della popolazione e mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie; manca una biblioteca per l'arricchimento culturale. L'apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

I resti archeologici di età nuragica, la vicinanza a siti di particolare interesse storico, quali i nuraghi Tanca Noa e Pala e Ruches, nonché le bellezze naturali che la circondano, tra cui il monte Punta Manna (alto 1.259 metri e circondato da una splendida foresta di lecci, sughere, roverelle e castagneti), la rende meta di un discreto afflusso di escursionisti e visitatori. Poco frequentata per lavoro, intrattiene rapporti non molto rilevanti con i comuni limitrofi. Tra le manifestazioni ricorrenti si segnala la festa in onore di Sant'Antonio da Padova, il 13 giugno, e quella di San Costantino, il 7 luglio. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra il 7 ottobre.

I resti archeologici di età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, la vicinanza a siti di particolare interesse storico, quali i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> Tanca Noa e Pala e Ruches, nonché le bellezze naturali che la circondano, tra cui il monte Punta Manna (alto 1.259 metri e circondato da una splendida foresta di lecci, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SUGHERE'>sughere</a>, roverelle e castagneti), la rende meta di un discreto afflusso di escursionisti e visitatori. Poco frequentata per lavoro, intrattiene rapporti non molto rilevanti con i comuni limitrofi. Tra le manifestazioni ricorrenti si segnala la festa in onore di Sant'Antonio da Padova, il 13 giugno, e quella di San Costantino, il 7 luglio. La festa della Patrona, la Madonna del Rosario, si celebra il 7 ottobre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Bottidda in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.