Descrizione

Comune di montagna, di origine medievali, la cui economia è basata sul settore primario e su una modesta produzione industriale. I bosiesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in un ampio numero di case sparse; il resto della popolazione si divide tra la località Costa Santo Stefano e diversi aggregati minori. Il territorio, comprendente le aree speciali Laghi, Lago di Badana e Stura, ha un profilo geometrico irregolare: si raggiungono i 1.092 metri di quota. L’abitato, che sorge su una dorsale collinare, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello costituito da cinque torrioni merlati alla guelfa, argentati, e fondato su una campagna verde.

Comune di montagna, di origine medievali, la cui economia è basata sul settore primario e su una modesta produzione industriale. I bosiesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale e in un ampio numero di case sparse; il resto della popolazione si divide tra la località Costa Santo Stefano e diversi aggregati minori. Il territorio, comprendente le aree speciali Laghi, Lago di Badana e Stura, ha un profilo geometrico irregolare: si raggiungono i 1.092 metri di quota. L’abitato, che sorge su una dorsale collinare, ha un andamento plano-altimetrico tipico di collina. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura un castello costituito da cinque torrioni merlati alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFA'>guelfa</a>, argentati, e fondato su una campagna verde.

Storia

Le sue origini risalgono, sulla base dell’attestazione del toponimo, all’epoca medievale. La denominazione è attestata sin dal 1248, sotto le varianti di “Boxius” (derivante dal pronome personale “Bosius”) e di “Buxeus”, aggettivo formato su BUXUS. Appartenne alla giurisdizione del vicino comune di Parodi Ligure fino al 1948, anno in cui conquistò l’autonomia amministrativa che le ha permesso anche di diventare capoluogo della comunità montana alto Ovadese e alta val Lemme. La località di Spessa, ora scomparsa, fu centro feudale della famiglia genovese De Ferrari Galliera e venne, da questi e da altri abitanti della vicina città ligure, fortificata alla fine del XV secolo. Capanne di Marcarolo fu teatro del devastante incendio, appiccato dai tedeschi, in cui venne distrutto il convento della Benedicta, e della prima battaglia della guerra di liberazione, quando le prime formazioni partigiane si andavano costituendo, nel 1944. I nazi-fascisti, con l’appoggio dell’artiglieria e di aerei, accerchiarono la zona e centinaia di partigiani persero la vita nel combattimento o vennero deportati in Germania, da cui molti non fecero più ritorno. Le vestigia del suo passato non sono particolarmente numerose, però, meritano di essere segnalati la piccola chiesa della Madonna di Caravaggio, posta in posizione panoramica sul monte Tobbio a 1092 m d’altezza, conservante al suo interno affreschi dell’800 di vari pittori, tra cui figurano quelli del comasco Gambini, e i ruderi della Benedicta, al cui fianco si erge un sacrario commemorativo dei partigiani.

Le sue origini risalgono, sulla base dell’attestazione del toponimo, all’epoca medievale. La denominazione è attestata sin dal 1248, sotto le varianti di “Boxius” (derivante dal pronome personale “Bosius”) e di “Buxeus”, aggettivo formato su BUXUS. Appartenne alla giurisdizione del vicino comune di Parodi Ligure fino al 1948, anno in cui conquistò l’autonomia amministrativa che le ha permesso anche di diventare capoluogo della comunità montana alto Ovadese e alta val Lemme. La località di Spessa, ora scomparsa, fu centro feudale della famiglia genovese De Ferrari Galliera e venne, da questi e da altri abitanti della vicina città ligure, fortificata alla fine del XV secolo. Capanne di Marcarolo fu teatro del devastante incendio, appiccato dai tedeschi, in cui venne distrutto il convento della Benedicta, e della prima battaglia della guerra di liberazione, quando le prime formazioni partigiane si andavano costituendo, nel 1944. I nazi-fascisti, con l’appoggio dell’artiglieria e di aerei, accerchiarono la zona e centinaia di partigiani persero la vita nel combattimento o vennero deportati in Germania, da cui molti non fecero più ritorno. Le vestigia del suo passato non sono particolarmente numerose, però, meritano di essere segnalati la piccola chiesa della Madonna di Caravaggio, posta in posizione panoramica sul monte Tobbio a 1092 m d’altezza, conservante al suo interno affreschi dell’800 di vari pittori, tra cui figurano quelli del comasco Gambini, e i ruderi della Benedicta, al cui fianco si erge un sacrario commemorativo dei partigiani.

Economia

È sede della Comunità montana. Il settore primario è presente con la coltivazione della vite (dalla quale si ricavano i vini Doc Gavi e Dolcetto), di cereali, frumento, frutta, foraggio e con l’allevamento di avicoli, ovini, caprini e bovini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, tessile, edile, metallurgico e del legno. Il terziario si compone di una buona rete commerciale, comprensivo del servizio bancario. Mancano strutture sociali di rilievo; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è garantito il solo servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero si segnalano campi da bocce e da tennis, campi da calcio, giochi per bambini e un’ampia area attrezzata con baita e percorso verde.

È sede della Comunità montana. Il settore primario è presente con la coltivazione della vite (dalla quale si ricavano i vini Doc Gavi e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DOLCETTO'>Dolcetto</a>), di cereali, frumento, frutta, foraggio e con l’allevamento di avicoli, ovini, caprini e bovini. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile, metallurgico e del legno. Il terziario si compone di una buona rete commerciale, comprensivo del servizio bancario. Mancano strutture sociali di rilievo; quelle scolastiche garantiscono la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l’arricchimento culturale è presente una biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è garantito il solo servizio farmaceutico. Per lo sport e il tempo libero si segnalano campi da bocce e da tennis, campi da calcio, giochi per bambini e un’ampia area attrezzata con baita e percorso verde.

Relazioni

La sua appartenenza alla Comunità montana e alla Riserva Naturale la rendono importante meta turistica, soprattutto di tipo naturalistico. Diversi sono, infatti, gli itinerari escursionistici che, attraverso il percorso di antichi sentieri, permettono di riscoprire il contatto con una natura ricca di varietà animali e vegetali. Uno degli itinerari più attraenti in cui è inserita è quello delle Capanne di Marcarolo che, con stupende viste sul monte Tobbio, conduce alla zona monumentale della Benedicta (presso cui si possono ammirare i secolari castagni), alle Capanne e ai laghi del Gorzente. Tra le numerose manifestazioni si segnalano: la solenne commemorazione dei Martiri della Benedicta (25 aprile), in occasione della quale numerosi sono i pellegrini che accorrono; la festa di Nostra Signora di Caravaggio (ultima domenica di maggio e prima domenica di settembre); la festa della lasagna (agosto); la processione di San Rocco (16 agosto); la rassegna funghi e castagne (ottobre). Il Patrono, San Bernardo, si festeggia il 20 agosto con la suggestiva processione dei Crocefissi.

La sua appartenenza alla Comunità montana e alla Riserva Naturale la rendono importante meta turistica, soprattutto di tipo naturalistico. Diversi sono, infatti, gli itinerari escursionistici che, attraverso il percorso di antichi sentieri, permettono di riscoprire il contatto con una natura ricca di varietà animali e vegetali. Uno degli itinerari più attraenti in cui è inserita è quello delle Capanne di Marcarolo che, con stupende viste sul monte Tobbio, conduce alla zona monumentale della Benedicta (presso cui si possono ammirare i secolari castagni), alle Capanne e ai laghi del Gorzente. Tra le numerose manifestazioni si segnalano: la solenne commemorazione dei Martiri della Benedicta (25 aprile), in occasione della quale numerosi sono i pellegrini che accorrono; la festa di Nostra Signora di Caravaggio (ultima domenica di maggio e prima domenica di settembre); la festa della lasagna (agosto); la processione di San Rocco (16 agosto); la rassegna funghi e castagne (ottobre). Il Patrono, San Bernardo, si festeggia il 20 agosto con la suggestiva processione dei Crocefissi.

Località

Capanne di Marcarolo, Capanne Superiore, Costa Santo Stefano, Laghi, Lago di Badana, Ponassi, Santo Stefano, Stura

Capanne di Marcarolo, Capanne Superiore, Costa Santo Stefano, Laghi, Lago di Badana, Ponassi, Santo Stefano, Stura

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bosio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.