Descrizione

Cittadina di pianura risalente al Medioevo; la sua economia è fondata sullo sfruttamento agricolo del fertilissimo agro comunale e sul commercio, mentre l'industria, seppur presente, svolge un ruolo complementare. I bruscianesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale. L'abitato, che si estende lungo la strada statale n. 7 bis, è in forte espansione edilizia, tanto da essere ormai inscindibile dalle contigue Castello di Cisterna, Mariglianella e Somma Vesuviana. Il paesaggio è caratterizzato da un'assoluta orizzontalità, interrotta a sud dalla mole del vulcano Somma-Vesuvio; è connotato dalla massiccia presenza di insediamenti umani, alternati a vasti appezzamenti di seminativi e alle tipiche viti a "festoni" tese tra i pioppi, che insieme alla superstite macchia arbustiva disegnano l'ordinata trama del territorio. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da un filetto, cui è sovrapposto un giglio; questo è accompagnato in "capo" da tre stelle a sei raggi, in "punta" da tre colli all'italiana, anch'essi d'argento - quello centrale è più alto di quelli laterali-.  

Cittadina di pianura risalente al Medioevo; la sua economia è fondata sullo sfruttamento agricolo del fertilissimo agro comunale e sul commercio, mentre l'industria, seppur presente, svolge un ruolo complementare. I bruscianesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale. L'abitato, che si estende lungo la strada statale n. 7 bis, è in forte espansione edilizia, tanto da essere ormai inscindibile dalle contigue Castello di Cisterna, Mariglianella e Somma Vesuviana. Il paesaggio è caratterizzato da un'assoluta orizzontalità, interrotta a sud dalla mole del vulcano Somma-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a>; è connotato dalla massiccia presenza di insediamenti umani, alternati a vasti appezzamenti di seminativi e alle tipiche viti a "festoni" tese tra i pioppi, che insieme alla superstite macchia arbustiva disegnano l'ordinata trama del territorio. Lo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da un filetto, cui è sovrapposto un giglio; questo è accompagnato in "capo" da tre stelle a sei raggi, in "punta" da tre colli all'italiana, anch'essi d'argento - quello centrale è più alto di quelli laterali-.  

Storia

Il toponimo deriverebbe dal personale latino BRUSSIUS con l'aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS, che indica una proprietà fondiaria. Il territorio è ricordato già in un documento del 966 mentre la prima menzione dell'abitato è contenuta in una fonte risalente all'epoca della dominazione angioina. Il periodo di massima floridezza economica si ebbe durante il Medioevo, anche se il borgo risentì notevolmente dei duri scontri tra Angioini e Aragonesi per il possesso dei territori campani. La vertiginosa crescita di Napoli, registrata nel corso del XVII secolo fino alla peste del 1656, favorì di riflesso tutto il circondario, anche se per lungo tempo le potenzialità economiche della zona non furono sfruttate a fondo a causa della miope politica fiscale e amministrativa del governo spagnolo prima e di quello borbonico poi. Fu soggetta all'abbazia di Montevergine e a varie famiglie nobiliari (Costanzo, Ariano, Carafa e Mastrilli); fino al 1927 fece parte della provincia di Caserta. Tra le poche ma interessanti vestigia del passato spiccano la chiesa di Santa Maria delle Grazie (fine del XIII secolo) e la cappella di San Sebastiano (XVIII secolo).  

Il toponimo deriverebbe dal personale latino BRUSSIUS con l'aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS, che indica una proprietà fondiaria. Il territorio è ricordato già in un documento del 966 mentre la prima menzione dell'abitato è contenuta in una fonte risalente all'epoca della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINA'>angioina</a>. Il periodo di massima floridezza economica si ebbe durante il Medioevo, anche se il borgo risentì notevolmente dei duri scontri tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINI'>Angioini</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> per il possesso dei territori campani. La vertiginosa crescita di Napoli, registrata nel corso del XVII secolo fino alla peste del 1656, favorì di riflesso tutto il circondario, anche se per lungo tempo le potenzialità economiche della zona non furono sfruttate a fondo a causa della miope politica fiscale e amministrativa del governo spagnolo prima e di quello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=BORBONICO'>borbonico</a> poi. Fu soggetta all'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ABBAZIADIMONTEVERGINE'>abbazia di Montevergine</a> e a varie famiglie nobiliari (Costanzo, Ariano, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a> e Mastrilli); fino al 1927 fece parte della provincia di Caserta. Tra le poche ma interessanti vestigia del passato spiccano la chiesa di Santa Maria delle Grazie (fine del XIII secolo) e la cappella di San Sebastiano (XVIII secolo).  

Economia

I bruscianesi possiedono una spiccata apertura al nuovo, pur conservando gelosamente le proprie radici, e conducono una vita tranquilla nonostante la vicinanza di Napoli. Per ciò che concerne l'economia, è opportuno sottolineare che le coltivazioni intensive del fertilissimo agro comunale (uva, pomodori, patate e altri prodotti ortofrutticoli) rappresentano una cospicua fonte di introiti, specialmente dopo l'ultimazione delle opere di bonifica negli anni Trenta. Vari comparti del settore industriale sono tuttavia presenti e svolgono una funzione non del tutto sussidiaria (comparti agro-alimentare, delle confezioni, del legno, metallurgico ed edile); l'articolata rete commerciale e i servizi, commisurati alle esigenze della popolazione, completano il quadro economico. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali, è provvisto delle scuole dell'obbligo e di un liceo linguistico internazionale; tra le strutture sanitarie annovera un punto vaccinazioni, un Sert (Servizio Tossicodipendenze) e una farmacia, che garantiscono un sufficiente presidio sanitario del luogo; l'apparato ricettivo, invece, difetta completamente di alberghi.  

I bruscianesi possiedono una spiccata apertura al nuovo, pur conservando gelosamente le proprie radici, e conducono una vita tranquilla nonostante la vicinanza di Napoli. Per ciò che concerne l'economia, è opportuno sottolineare che le coltivazioni intensive del fertilissimo agro comunale (uva, pomodori, patate e altri prodotti ortofrutticoli) rappresentano una cospicua fonte di introiti, specialmente dopo l'ultimazione delle opere di bonifica negli anni Trenta. Vari comparti del settore industriale sono tuttavia presenti e svolgono una funzione non del tutto sussidiaria (comparti agro-alimentare, delle confezioni, del legno, metallurgico ed edile); l'articolata rete commerciale e i servizi, commisurati alle esigenze della popolazione, completano il quadro economico. Il comune, dotato degli ordinari uffici municipali e postali, è provvisto delle scuole dell'obbligo e di un liceo linguistico internazionale; tra le strutture sanitarie annovera un punto vaccinazioni, un Sert (Servizio Tossicodipendenze) e una farmacia, che garantiscono un sufficiente presidio sanitario del luogo; l'apparato ricettivo, invece, difetta completamente di alberghi.  

Relazioni

È inserita in un comprensorio economico assai dinamico e nello strategico "corridoio" che unisce la conurbazione napoletana con la zona d'insediamento diffuso nolana; è pertanto protagonista di una serie intensa di scambi economici. L'apparato produttivo bruscianese, infatti, conosce una fase di sviluppo e di pianificazione integrata con i più dinamici centri dell'area metropolitana partenopea, in grado di avere ricadute positive sull'intera economia regionale. Tra le manifestazioni di folclore va ricordata la multicolore "Sagra dei gigli" (ultima domenica di agosto). La festa del Patrono San Sebastiano si celebra il 20 gennaio. Ha dato i natali ad un importante farmacologo, Giovanni Semmola (1793-1884).

È inserita in un comprensorio economico assai dinamico e nello strategico "corridoio" che unisce la conurbazione napoletana con la zona d'insediamento diffuso nolana; è pertanto protagonista di una serie intensa di scambi economici. L'apparato produttivo bruscianese, infatti, conosce una fase di sviluppo e di pianificazione integrata con i più dinamici centri dell'area metropolitana partenopea, in grado di avere ricadute positive sull'intera economia regionale. Tra le manifestazioni di folclore va ricordata la multicolore "Sagra dei gigli" (ultima domenica di agosto). La festa del Patrono San Sebastiano si celebra il 20 gennaio. Ha dato i natali ad un importante farmacologo, Giovanni Semmola (1793-1884).

Località

La Scorza, Pastena

La Scorza, Pastena

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Brusciano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.