Descrizione

Piccola comunità di collina, di origine antica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I brunesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che variano da un minimo di 114 a un massimo di 250 metri sul livello del mare. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, è allungato su un’altura da cui si gode una spettacolare veduta sulla valle alluvionale del torrente Belbo da destra; il suo andamento plano-altimetrico è tipico delle zone di collina.

Piccola comunità di collina, di origine antica, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I brunesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate, che variano da un minimo di 114 a un massimo di 250 metri sul livello del mare. L’abitato, che non mostra segni di espansione edilizia, è allungato su un’altura da cui si gode una spettacolare veduta sulla valle alluvionale del torrente Belbo da destra; il suo andamento plano-altimetrico è tipico delle zone di collina.

Storia

Due sono le ipotesi più accreditate riguardanti l’origine del nome: la prima la fa derivare dall’antico nome germanico “Bruno”, mentre la seconda ne attribuisce l’etimologia al nome celtico “Dunum”, che sta a significare ‘rocca, fortezza’ e al latino BRIGUM, col significato di ‘altura’. La prima attestazione del toponimo, nella forma attuale, risale all’anno 1014. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo. Sorta intorno all’antico castello, eretto a protezione del territorio, fu sin dall’inizio di proprietà del monastero di San Benigno di Fruttuaria. Dal 1164, grazie a Federico Barbarossa, venne annessa ai territori dei marchesi di Monferrato. Successivamente, nel 1588, Orazio Faà ne acquisì il possesso e, nel 1648, tale territorio divenne un marchesato a sé stante con l’autorizzazione di poter avere un proprio mercato settimanale. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore. L’antico castello, datato in epoca medievale, fu completamente distrutto nel XVI secolo dai guelfi. Ricostruito due secoli dopo, divenne la residenza della famiglia dei Faà e, ad oggi, è in un ottimo stato di conservazione. Unica chiesa del borgo è la baroccheggiante parrocchiale di San Bartolomeo.

Due sono le ipotesi più accreditate riguardanti l’origine del nome: la prima la fa derivare dall’antico nome germanico “Bruno”, mentre la seconda ne attribuisce l’etimologia al nome celtico “Dunum”, che sta a significare ‘rocca, fortezza’ e al latino BRIGUM, col significato di ‘altura’. La prima attestazione del toponimo, nella forma attuale, risale all’anno 1014. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo. Sorta intorno all’antico castello, eretto a protezione del territorio, fu sin dall’inizio di proprietà del monastero di San Benigno di Fruttuaria. Dal 1164, grazie a <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>, venne annessa ai territori dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDIMONFERRATO'>marchesi di Monferrato</a>. Successivamente, nel 1588, Orazio Faà ne acquisì il possesso e, nel 1648, tale territorio divenne un marchesato a sé stante con l’autorizzazione di poter avere un proprio mercato settimanale. Poche sono le testimonianze storico-architettoniche di particolare valore. L’antico castello, datato in epoca medievale, fu completamente distrutto nel XVI secolo dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=GUELFI'>guelfi</a>. Ricostruito due secoli dopo, divenne la residenza della famiglia dei Faà e, ad oggi, è in un ottimo stato di conservazione. Unica chiesa del borgo è la baroccheggiante parrocchiale di San Bartolomeo.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali sono costituite da piccole imprese che operano nei comparti alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle sole classi elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza della farmacia costringe i brunesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell’ufficio postale e del municipio; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. Va però segnalata la presenza della Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano cereali, frumento, foraggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini e avicoli. Le attività industriali sono costituite da piccole imprese che operano nei comparti alimentare, delle confezioni, della lavorazione del legno e dell’edilizia. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto assicurano la frequenza delle sole classi elementari. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno; l’assenza della farmacia costringe i brunesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

In bella posizione su di un’altura da cui si gode un splendido panorama, non esercita, tuttavia, un forte richiamo turistico, data la carenza di funzionali infrastrutture; offre, comunque, a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È, inoltre, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche e per gli altri servizi non presenti sul posto. Non si svolgono particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero animare il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa delle bugie e dei fiori con serate danzanti, giochi popolari e degustazione dei prodotti tipici, a maggio. La festa patronale, in onore di San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

In bella posizione su di un’altura da cui si gode un splendido panorama, non esercita, tuttavia, un forte richiamo turistico, data la carenza di funzionali infrastrutture; offre, comunque, a quanti vi si rechino la possibilità di gustare i semplici ma genuini prodotti locali ed effettuare interessanti escursioni nei dintorni. È, inoltre, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche e per gli altri servizi non presenti sul posto. Non si svolgono particolari manifestazioni culturali o ricreative, che potrebbero animare il borgo, richiamando visitatori dai dintorni, ad eccezione della festa delle bugie e dei fiori con serate danzanti, giochi popolari e degustazione dei prodotti tipici, a maggio. La festa patronale, in onore di San Bartolomeo, si celebra il 24 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bruno rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.