Descrizione

Centro collinare, di antiche origini, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. I brioschesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, e le località di Capriano -contigua alla località Vedùggio con Colzano del comune omonimo- e Fornaci -contigua alla località Fornacetta del comune di Inverigo (CO)-. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Bevera Innominata, Cascina Foppe, Peregallo, Simonte e Verana, presenta un profilo geometrico ondulato, con quote comprese tra i 225 metri sul livello del mare e i 327 metri, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello rosso, mattonato di nero e merlato alla ghibellina, fondato su una verde pianura e sovrastato da due stelle d'oro che simboleggiano le località di Capriano e di Fornaci.

Centro collinare, di antiche origini, la cui economia si fonda sulla positiva coesistenza di attività agricole, industriali e commerciali. I brioschesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare evidenti segni di espansione edilizia, e le località di Capriano -contigua alla località Vedùggio con Colzano del comune omonimo- e Fornaci -contigua alla località Fornacetta del comune di Inverigo (CO)-. Il territorio, comprendente anche i nuclei abitati di Bevera Innominata, Cascina Foppe, Peregallo, Simonte e Verana, presenta un profilo geometrico ondulato, con quote comprese tra i 225 metri sul livello del mare e i 327 metri, e offre un panorama basso-collinare di indiscutibile fascino. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, in campo azzurro, un castello rosso, mattonato di nero e merlato alla ghibellina, fondato su una verde pianura e sovrastato da due stelle d'oro che simboleggiano le località di Capriano e di Fornaci.

Storia

Sebbene non si abbiano molte notizie sulle origini di questa comunità, rifacendosi alle vicende dei villaggi più forti posti nelle sue vicinanze, si ritiene che i primi insediamenti nella zona vadano riportati ai galli insubri e cenomani, cui subentrarono stanziamenti romani, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici. Distrutta dalle truppe di Federico Barbarossa nella seconda metà del XII secolo, registrò una ripresa soltanto nel Quattrocento, grazie anche al contributo degli abitanti della Val Taleggio che vi si erano rifugiati, dopo essere stati scacciati dai veneziani per essersi schierati con i Visconti, durante le lotte tra il ducato di Milano e la repubblica veneta. Nel XV secolo fu infeudata agli Arrigoni, cui subentrarono, verso la metà del Seicento, i Crivelli. Provata dalle dominazioni spagnola, francese e austriaca, dalle carestie e dalle pestilenze, che nel XVII secolo colpirono tutta la regione, nel 1869 inglobò l'allora autonomo comune di Capriano. Del suo patrimonio artistico-monumentale meritano di essere citate: la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Ambrogio e Vittore, e ricostruita di recente su un precedente edificio di culto, l'ottocentesca parrocchiale di Santo Stefano a Capriano, la basilica di Santa Elisabetta a Fornaci, in stile neogotico, e i resti di un antico castello nella Cascina Simonte.

Sebbene non si abbiano molte notizie sulle origini di questa comunità, rifacendosi alle vicende dei villaggi più forti posti nelle sue vicinanze, si ritiene che i primi insediamenti nella zona vadano riportati ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=GALLIINSUBRI'>galli insubri</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=CENOMANI'>cenomani</a>, cui subentrarono stanziamenti romani, come testimoniato dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici. Distrutta dalle truppe di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a> nella seconda metà del XII secolo, registrò una ripresa soltanto nel Quattrocento, grazie anche al contributo degli abitanti della Val Taleggio che vi si erano rifugiati, dopo essere stati scacciati dai veneziani per essersi schierati con i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=VISCONTI'>Visconti</a>, durante le lotte tra il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a> e la repubblica veneta. Nel XV secolo fu infeudata agli Arrigoni, cui subentrarono, verso la metà del Seicento, i Crivelli. Provata dalle dominazioni spagnola, francese e austriaca, dalle carestie e dalle pestilenze, che nel XVII secolo colpirono tutta la regione, nel 1869 inglobò l'allora autonomo comune di Capriano. Del suo patrimonio artistico-monumentale meritano di essere citate: la chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Ambrogio e Vittore, e ricostruita di recente su un precedente edificio di culto, l'ottocentesca parrocchiale di Santo Stefano a Capriano, la basilica di Santa Elisabetta a Fornaci, in stile neogotico, e i resti di un antico castello nella Cascina Simonte.

Economia

Nell'economia locale l'agricoltura, basata essenzialmente sulla coltivazione di cereali e frumento, conserva un ruolo importante. L'industria è rappresentata da qualche mobilificio e impresa edile e da una centrale per la produzione e distribuzione dell'energia elettrica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, oltre a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive, pur comprendendo più esercizi di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Nell'economia locale l'agricoltura, basata essenzialmente sulla coltivazione di cereali e frumento, conserva un ruolo importante. L'industria è rappresentata da qualche <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=MOBILIFICIO'>mobilificio</a> e impresa edile e da una centrale per la produzione e distribuzione dell'energia elettrica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, tra i quali, oltre a quelli amministrativi e scolastici, sono presenti il servizio bancario, per l'esercizio del credito e dell'intermediazione monetaria, e attività di consulenza informatica. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali, sportive e per il tempo libero di un certo rilievo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell'obbligo e quelle culturali sono rappresentate da una biblioteca. Le strutture ricettive, pur comprendendo più esercizi di ristorazione, non offrono possibilità di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più note, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco della Valle del Lambro, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello delle sue attività produttive, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e per i servizi non disponibili sul posto, agevolata da un buon sistema di collegamenti, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, come il carnevale, la sagra del pesce, che si svolge la prima domenica di luglio, la festa di Fornaci, alla fine di questo stesso mese, la sagra degli uccelli, che si tiene la prima domenica di settembre, e la festa della Madonna del Rosario, che ha luogo la prima domenica di ottobre. La festa del Patrono, Sant'Ambrogio, si celebra il 7 dicembre.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più note, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di visitare il Parco della Valle del Lambro, è abbastanza frequentata per lavoro, grazie al buon livello delle sue attività produttive, che consentono di assorbire manodopera non locale. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge per l'istruzione secondaria di secondo grado e per i servizi non disponibili sul posto, agevolata da un buon sistema di collegamenti, si intensificano in occasione di alcune manifestazioni tradizionali, come il carnevale, la sagra del pesce, che si svolge la prima domenica di luglio, la festa di Fornaci, alla fine di questo stesso mese, la sagra degli uccelli, che si tiene la prima domenica di settembre, e la festa della Madonna del Rosario, che ha luogo la prima domenica di ottobre. La festa del Patrono, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=SANTAMBROGIO'>Sant'Ambrogio</a>, si celebra il 7 dicembre.

Località

Bevera Innominata, Capriano, Cascina Foppe, Fornaci, Peregallo, Simonte, Verana

Bevera Innominata, Capriano, Cascina Foppe, Fornaci, Peregallo, Simonte, Verana

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Briosco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.