Descrizione

Cittadina di pianura sorta in età medievale su un territorio popolato fin dalla preistoria, con un'economia che comprende attività agricole di lunga tradizione, oltre ad imprese industriali e commerciali di recente acquisizione. La distribuzione dei boschesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, rispecchia le opposte tendenze alla dispersione e all'accentramento: la località di Flocco e il capoluogo comunale, in forte crescita edilizia, formano ormai un tutt'uno con i comuni di Boscotrecase, Poggiomarino, Pompei, Scafati (SA), Torre Annunziata e Terzigno; una miriade di aggregati urbani elementari, inoltre, fa da corona a queste località più popolose. L'abitato, con pianta di forma quadrilatera, è posto in leggero pendio, che degrada dolcemente su un'ampia pianura coltivata; qui i colori vivaci dei frutteti si alternano ai verdi brillanti dei seminativi e al cemento delle zone urbanizzate.  

Cittadina di pianura sorta in età medievale su un territorio popolato fin dalla preistoria, con un'economia che comprende attività agricole di lunga tradizione, oltre ad imprese industriali e commerciali di recente acquisizione. La distribuzione dei boschesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, rispecchia le opposte tendenze alla dispersione e all'accentramento: la località di Flocco e il capoluogo comunale, in forte crescita edilizia, formano ormai un tutt'uno con i comuni di Boscotrecase, Poggiomarino, Pompei, Scafati (SA), Torre Annunziata e Terzigno; una miriade di aggregati urbani elementari, inoltre, fa da corona a queste località più popolose. L'abitato, con pianta di forma quadrilatera, è posto in leggero pendio, che degrada dolcemente su un'ampia pianura coltivata; qui i colori vivaci dei frutteti si alternano ai verdi brillanti dei seminativi e al cemento delle zone urbanizzate.  

Storia

Il toponimo deriva da un bosco chiamato nemus regale nelle carte angioine, assiduamente frequentato dalla dinastia D'Angiò e adibito alla caccia; le origini del popolamento del territorio vanno comunque ricercate nell'età del ferro, come testimoniano le sepolture rinvenute in contrada Marchesa, con manufatti della cosiddetta cultura delle tombe a fossa. L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. seppellì l'antico insediamento favorendo, nei secoli successivi, la trasformazione in bosco di tutta la zona. Possedimento di Niccolò Acciaiuoli nel 1356, il feudo passò ai Capecelatro nel 1400, ai Marzano nel 1485 e ai Piccolomini nel 1500, quando, disboscata la zona, furono costruite le prime case rurali. Nel corso del XVII secolo, nel borgo, cresciuto d'importanza, giunsero varie famiglie baronali (Di Martino, Zurlo, Buonincontro, Quinto e De Massa). Il comune è divenuto autonomo nel 1946, dopo essere rimasto aggregato per diciotto anni a quello di Torre Annunziata. Le antiche dimore romane costituiscono il fulcro del patrimonio architettonico locale: la villa di Lucio Cecilio Giocondo, quella di Publio Fannio Sinistore, detta anche degli affreschi per i suoi splendidi dipinti, e villa Regina, con interessanti pitture che adornano il triclinio e il portico dalle colonne bianche e rosse. Di grande interesse anche il palazzo dei baroni Zurlo (1765), monumento nazionale, la chiesa di Santa Maria Salomè (XIII secolo) e quella dell'Immacolata Concezione, edificata nel 1760.  

Il toponimo deriva da un bosco chiamato nemus regale nelle carte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINE'>angioine</a>, assiduamente frequentato dalla dinastia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DANGIO'>D'Angiò</a> e adibito alla caccia; le origini del popolamento del territorio vanno comunque ricercate nell'età del ferro, come testimoniano le sepolture rinvenute in contrada Marchesa, con manufatti della cosiddetta cultura delle tombe a fossa. L'eruzione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a> del 79 d.C. seppellì l'antico insediamento favorendo, nei secoli successivi, la trasformazione in bosco di tutta la zona. Possedimento di Niccolò Acciaiuoli nel 1356, il feudo passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CAPECELATRO'>Capecelatro</a> nel 1400, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=MARZANO'>Marzano</a> nel 1485 e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> nel 1500, quando, disboscata la zona, furono costruite le prime case rurali. Nel corso del XVII secolo, nel borgo, cresciuto d'importanza, giunsero varie famiglie baronali (Di Martino, Zurlo, Buonincontro, Quinto e De Massa). Il comune è divenuto autonomo nel 1946, dopo essere rimasto aggregato per diciotto anni a quello di Torre Annunziata. Le antiche dimore romane costituiscono il fulcro del patrimonio architettonico locale: la villa di Lucio Cecilio Giocondo, quella di Publio Fannio Sinistore, detta anche degli affreschi per i suoi splendidi dipinti, e villa Regina, con interessanti pitture che adornano il triclinio e il portico dalle colonne bianche e rosse. Di grande interesse anche il palazzo dei baroni Zurlo (1765), monumento nazionale, la chiesa di Santa Maria Salomè (XIII secolo) e quella dell'Immacolata Concezione, edificata nel 1760.  

Economia

Dal saldo legame con la tradizione i boschesi, attivi e intraprendenti, sono riusciti a trarre un atteggiamento di apertura e di curiosità verso tutto ciò che li circonda. La frutticoltura (nocciole, albicocche, susine, arance e mandarini) e l'orticoltura (cavolfiori, legumi, cipolle, insalate, melanzane e pomodori), cui sono legate fiorenti aziende agro-alimentari, rappresentano un'importante voce dell'economia locale. L'industria, inoltre, annovera stabilimenti in diversi comparti produttivi (delle confezioni, delle calzature, del legno, dei mobili, della carta, della metallurgia, dell'elettronica e dell'edilizia); la rete commerciale e i servizi sono numerosi e diversificati. La comunità, promotrice di associazioni con finalità culturali e ricreative, si è adoperata per lo sviluppo del sistema delle infrastrutture: nel comune hanno sede una biblioteca comunale, un antiquarium e un istituto tecnico commerciale, oltre alle scuole dell'obbligo, agli ordinari uffici municipali e postali e ad adeguate strutture ricettive; l' assistenza sanitaria è assicurata da un poliambulatorio e un ufficio sanitario.  

Dal saldo legame con la tradizione i boschesi, attivi e intraprendenti, sono riusciti a trarre un atteggiamento di apertura e di curiosità verso tutto ciò che li circonda. La frutticoltura (nocciole, albicocche, susine, arance e mandarini) e l'orticoltura (cavolfiori, legumi, cipolle, insalate, melanzane e pomodori), cui sono legate fiorenti aziende agro-alimentari, rappresentano un'importante voce dell'economia locale. L'industria, inoltre, annovera stabilimenti in diversi comparti produttivi (delle confezioni, delle calzature, del legno, dei mobili, della carta, della metallurgia, dell'elettronica e dell'edilizia); la rete commerciale e i servizi sono numerosi e diversificati. La comunità, promotrice di associazioni con finalità culturali e ricreative, si è adoperata per lo sviluppo del sistema delle infrastrutture: nel comune hanno sede una biblioteca comunale, un antiquarium e un istituto tecnico commerciale, oltre alle scuole dell'obbligo, agli ordinari uffici municipali e postali e ad adeguate strutture ricettive; l' assistenza sanitaria è assicurata da un poliambulatorio e un ufficio sanitario.  

Relazioni

In questo spicchio del Parco nazionale del Vesuvio si estendono centinaia di ettari di foresta di pino marittimo, piantato dall'uomo, e di leccio, nonché un suggestivo intreccio di ginestre, elicrisi, artemisie e betulle; la ricchissima flora e la fauna, che spazia dalla volpe al picchio rosso e a varie specie di uccelli migratori, invitano ad escursioni e rilassanti passeggiate. Attesi momenti di ritrovo sono le rappresentazioni teatrali e musicali organizzate nel periodo natalizio per le strade del centro storico; nella prima domenica di luglio si può invece gustare il più caratteristico dolce locale nella sagra della zandraglia. La Patrona, la Madonna del Carmine, viene solennemente festeggiata il 16 luglio.

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Località

Flocco, Merolla, Poggiomarino

Flocco, Merolla, Poggiomarino

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Boscoreale rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.