Descrizione
Comune collinare, di origini medievali, la cui economia si basa sulle tradizionali attività agricole, affiancate da una modesta presenza industriale. I borgomaresi, che presentano un indice di vecchiaia tra i più alti della regione, sono quasi tutti distribuiti tra il capoluogo comunale e le località Candeasco, Conio, San Lazzaro Reale, Ville San Pietro e Ville San Sebastiano. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 1.418 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, non mostra segni di espansione edilizia, conservando un’impronta rurale; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Regio Decreto, campeggia l’immagine di un’aquila nera in volo abbassato.
Storia
Sviluppatasi intorno al locale castello costruito, nel IX secolo, a difesa dalle incursioni saracene, ha il toponimo composto dal latino BURGUS, ‘borgo’, e dal nome del torrente che scorre nelle sue vicinanze. Le notizie relative al Medioevo vedono il territorio oggetto di più passaggi di proprietà: possedimento, nel 1100, dei conti di Ventimiglia, pervenne successivamente ai Lascaris, conti di Tenda, cui subentrarono i Doria. All’inizio del Seicento, in seguito all’occupazione di Oneglia da parte degli spagnoli e dei genovesi, il comandante di questa località, il cavaliere di Malta Leonardo Broglia, si rifugiò nella fortezza borgomarese, che fu costretta a capitolare, venendo poi distrutta dai nemici. La fine del XVII secolo vide la sua popolazione accorrere in aiuto di Oneglia, bombardata dall’armata francese. Dopo il declino della repubblica marinara di Genova fu assoggettata alla dominazione napoleonica, entrando a far parte del regno di Sardegna col congresso di Vienna, del 1815. Capoluogo di mandamento, seguì le successive vicende del resto della provincia. Dal punto di vista storico-architettonico, degni di nota sono: la parrocchiale dei Santi Nazario e Celso, col portale scolpito in pietra nera e risalente alla fine del XV secolo; la chiesa di Sant’Antonio Abbate, in cui si possono ammirare pregevoli opere d’arte; quella di San Bernardino, a Candeasco, e il castello medievale dei conti di Ventimiglia, a Conio.
Economia
Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri di rilievo. L’economia locale, che non ha abbandonato l’agricoltura, si avvale, tra l’altro, della produzione di ortaggi, uve, olive e frutta; parte della popolazione si dedica pure alla zootecnia, prediligendo l’allevamento di bovini e avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende operanti nei comparti alimentare, edile e metalmeccanico. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare i bisogni essenziali della comunità. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo. Nelle scuole del posto si impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno, mentre quelle sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre ai visitatori la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo dell’aria salubre e delle bellezze dell’ambiente naturale. È poco frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è il pendolarismo verso il capoluogo provinciale e le altre aree più sviluppate. I rapporti con i comuni del circondario non sono rilevanti; a essi, comunque, gli abitanti si rivolgono anche per motivi di studio e per usufruire dei servizi non disponibili sul posto. Tra le manifestazioni, che tradizionalmente animano la comunità richiamando visitatori dai dintorni, meritano di essere citate: la fiera di Sant'Anna, nel mese di maggio, e quella di settembre. La festa del Patrono, Sant'Antonio Abate, viene celebrata il 17 gennaio.
Località
Candeasco, Conio, Ex Convento, Maro Castello, San Lazzaro Reale, Ville San Pietro, Ville San Sebastiano
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Borgomaro rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 865
- Lat 43° 58' 30,13'' 43.97503611
- Long 7° 56' 38,81'' 7.94411389
- CAP 18021
- Prefisso 0183
- Codice ISTAT 008010
- Codice Catasto B020
- Altitudine slm 249 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno D/1717 - Superficie 23.24 Km2
- Densità 37,22 ab/Km2
- Sismicità Zona 3s
- Alba 08:05
- Tramonto 16:53
- Massimiliano Mela
- Via Leonardo Ameglio, 34
- 18021 (IM) Liguria
- protocollo@pec.comune.borgomaro.im.it
- info@comune.borgomaro.im.it
- www.comune.borgomaro.im.it
- 00254630080