Descrizione

Centro medioevale il cui elemento architettonico più caratteristico è il "Ponte del diavolo"; vi si registra una qualità della vita che rispecchia la media nazionale. La sua situazione economica ha subito un'inversione di tendenza grazie ad un recente insediamento industriale. La comunità dei borghigiani, che è caratterizzata de un alto indice di vecchiaia, si distribuisce in numerose località, quali: Anchiano, Chifenti, Corsagna, Cune, Diecimo, Domazzano, Gioviano, Motrone, Oneta, Partigliano, Pedogna, Piano della Rocca, San Romano, Tempagnano, Valdottavo. Il territorio comunale ha un aspetto tipico montano, dal profilo geometrico aspro. I rilievi circostanti, alti fino a 1000 metri, sono coltivati in collina a olivo e vite, mentre più in alto il paesaggio boschivo è caratterizzato principalmente da faggio e castagno. Nello stemma comunale figura una rocca, di foggia elegante, che richiama quella eretta intorno all'anno mille dei Suffredinghi, signori di Anchiano. La torre campeggia su un fondo azzurro cielo e poggia su una pianura erbosa lambita dalle acque, sicuro riferimento al fiume Serchio.

Centro medioevale il cui elemento architettonico più caratteristico è il "Ponte del diavolo"; vi si registra una qualità della vita che rispecchia la media nazionale. La sua situazione economica ha subito un'inversione di tendenza grazie ad un recente insediamento industriale. La comunità dei borghigiani, che è caratterizzata de un alto indice di vecchiaia, si distribuisce in numerose località, quali: Anchiano, Chifenti, Corsagna, Cune, Diecimo, Domazzano, Gioviano, Motrone, Oneta, Partigliano, Pedogna, Piano della Rocca, San Romano, Tempagnano, Valdottavo. Il territorio comunale ha un aspetto tipico montano, dal profilo geometrico aspro. I rilievi circostanti, alti fino a 1000 metri, sono coltivati in collina a olivo e vite, mentre più in alto il paesaggio boschivo è caratterizzato principalmente da faggio e castagno. Nello stemma comunale figura una rocca, di foggia elegante, che richiama quella eretta intorno all'anno mille dei Suffredinghi, signori di Anchiano. La torre campeggia su un fondo azzurro cielo e poggia su una pianura erbosa lambita dalle acque, sicuro riferimento al fiume Serchio.

Storia

La località viene menzionata per la prima volta nel IX secolo e pare sia sorta attorno ad una fortezza, dalle cui rovine deriverebbe il suo nome. Nel medioevo fu feudo dei suffredinghi. Nel 1200 entrò a far parte della repubblica di Lucca. Nel 1396 diventò sede di una "vicaria" (organizzazione amministrativa tipica della repubblica di Lucca); in quel periodo furono eretti la parrocchiale di San Jacopo, che tuttora conserva interessanti sculture dei secoli XV e XVI, nonché il famoso Ponte della Maddalena più noto come "Ponte del diavolo", che unisce le due sponde del Serchio con particolarissime arcate asimmetriche e con un andamento tutt'altro che pianeggiante. Tra i monumenti meritano una menzione il Palazzo della Vicaria, la chiesa di San Rocco, che conserva il campanile seicentesco, e la chiesa di San Francesco, inserita nell'omonimo convento. Il centro subì negli anni '60 la piaga dell'emigrazione che durò fino al 1970 circa e che venne in seguito frenata dallo sviluppo industriale avviatosi ad Antichiano, Fornoli e Chifenti. Sempre negli anni '70 l'economia si trasformò da agricola in industriale e di conseguenza anche la struttura sociale e culturale da rurale divenne di tipo industriale e imprenditoriale.

La località viene menzionata per la prima volta nel IX secolo e pare sia sorta attorno ad una fortezza, dalle cui rovine deriverebbe il suo nome. Nel medioevo fu feudo dei suffredinghi. Nel 1200 entrò a far parte della repubblica di Lucca. Nel 1396 diventò sede di una "vicaria" (organizzazione amministrativa tipica della repubblica di Lucca); in quel periodo furono eretti la parrocchiale di San Jacopo, che tuttora conserva interessanti sculture dei secoli XV e XVI, nonché il famoso Ponte della Maddalena più noto come "Ponte del diavolo", che unisce le due sponde del Serchio con particolarissime arcate asimmetriche e con un andamento tutt'altro che pianeggiante. Tra i monumenti meritano una menzione il Palazzo della Vicaria, la chiesa di San Rocco, che conserva il campanile seicentesco, e la chiesa di San Francesco, inserita nell'omonimo convento. Il centro subì negli anni '60 la piaga dell'emigrazione che durò fino al 1970 circa e che venne in seguito frenata dallo sviluppo industriale avviatosi ad Antichiano, Fornoli e Chifenti. Sempre negli anni '70 l'economia si trasformò da agricola in industriale e di conseguenza anche la struttura sociale e culturale da rurale divenne di tipo industriale e imprenditoriale.

Economia

Attualmente gode di un discreto impulso all'industrializzazione pur conservando all'interno della comunità ritmi di vita sostanzialmente pacati. Vi hanno sede la Comunità montana Zona D - Media Valle del Serchio ed, in genere, gli uffici del primario livello sovracomunale. La gente del posto è esperta nella lavorazione delle carni di maiale: infatti il piatto caratteristico del luogo è il "Biroldo", che è un insaccato a base di sangue di suino; altro piatto tipico è la zuppa di magro, che comprende ogni tipo di verdura. Le fonti principali di reddito provengono, per i borghiani, dall'industria manifatturiera: cartotecnica, confezioni, materiali per l'edilizia, plastica, ceramica e legno. Le zone coltivate producono invece cereali, uva e foraggi. Le attività sportive scarseggiano: è presente una squadra di calcio, che milita nei campionati minori, e nel tempo libero è possibile praticare il tennis. Le strutture scolastiche consentono esclusivamente la frequenza delle classi dell'obbligo; il comune dispone inoltre di una biblioteca e di un museo, di alberghi ed esercizi di ristoro nonché del servizio farmaceutico.

Attualmente gode di un discreto impulso all'industrializzazione pur conservando all'interno della comunità ritmi di vita sostanzialmente pacati. Vi hanno sede la Comunità montana Zona D - Media Valle del Serchio ed, in genere, gli uffici del primario livello sovracomunale. La gente del posto è esperta nella lavorazione delle carni di maiale: infatti il piatto caratteristico del luogo è il "Biroldo", che è un insaccato a base di sangue di suino; altro piatto tipico è la zuppa di magro, che comprende ogni tipo di verdura. Le fonti principali di reddito provengono, per i borghiani, dall'industria manifatturiera: cartotecnica, confezioni, materiali per l'edilizia, plastica, ceramica e legno. Le zone coltivate producono invece cereali, uva e foraggi. Le attività sportive scarseggiano: è presente una squadra di calcio, che milita nei campionati minori, e nel tempo libero è possibile praticare il tennis. Le strutture scolastiche consentono esclusivamente la frequenza delle classi dell'obbligo; il comune dispone inoltre di una biblioteca e di un museo, di alberghi ed esercizi di ristoro nonché del servizio farmaceutico.

Relazioni

Disponendo di buone risorse paesaggistiche e potendo contare su facili comunicazioni, la località si è affermata come apprezzabile meta turistica, la cui attrazione principale è sicuramente il Ponte della Maddalena, meglio noto come Ponte del Diavolo. Il comune gode inoltre di buoni scambi anche con i centri vicini, per ragioni di lavoro, legati alle industrie, e per motivi burocratici. La festa della Patrona, la Madonna dei Ferri, si celebra la seconda domenica dopo Pasqua, mentre in aprile viene proposta una biennale mostra mercato dell'Azalea. Il comune, gemellato dal 1980 con Ålesund (Norvegia), ha dato i natali all'umanista Antonio Bendinelli.

Disponendo di buone risorse paesaggistiche e potendo contare su facili comunicazioni, la località si è affermata come apprezzabile meta turistica, la cui attrazione principale è sicuramente il Ponte della Maddalena, meglio noto come Ponte del Diavolo. Il comune gode inoltre di buoni scambi anche con i centri vicini, per ragioni di lavoro, legati alle industrie, e per motivi burocratici. La festa della Patrona, la Madonna dei Ferri, si celebra la seconda domenica dopo Pasqua, mentre in aprile viene proposta una biennale mostra mercato dell'Azalea. Il comune, gemellato dal 1980 con Ålesund (Norvegia), ha dato i natali all'umanista Antonio Bendinelli.

Località

Anchiano, Avarano, Cartiera, Castello, Chifenti, Chiusurli, Colle, Colletto, Corsagna, Cune, Dezza, Diecimo, Domazzano, Gioviano, Motrone, Oneta, Particelle, Partigliano, Pastino, Pedogna, Piano della Rocca, Pieve di Cerreto, Ponte della Maddalena, Rocca, Salita, San Donato, San Romano, Socciglia, Tempagnano, Torre, Valdottavo

Anchiano, Avarano, Cartiera, Castello, Chifenti, Chiusurli, Colle, Colletto, Corsagna, Cune, Dezza, Diecimo, Domazzano, Gioviano, Motrone, Oneta, Particelle, Partigliano, Pastino, Pedogna, Piano della Rocca, Pieve di Cerreto, Ponte della Maddalena, Rocca, Salita, San Donato, San Romano, Socciglia, Tempagnano, Torre, Valdottavo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Borgo a Mozzano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.