Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica; la sua economia si basa sulla produzione agricola, in particolare su quella vitivinicola e delle ciliege. I bonnanaresi, che hanno un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono principalmente nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 270 a un massimo di 667 metri sul livello del mare. L'abitato è adagiato su un colle che affaccia su una vasta distesa di vigneti e frutteti.

Comune collinare, di origine preistorica; la sua economia si basa sulla produzione agricola, in particolare su quella vitivinicola e delle ciliege. I bonnanaresi, che hanno un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, vivono principalmente nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 270 a un massimo di 667 metri sul livello del mare. L'abitato è adagiato su un colle che affaccia su una vasta distesa di vigneti e frutteti.

Storia

Il toponimo, di probabile origine prelatina, corrisponde alla voce sarda logudorese “Bunnánneru” ‘treucio, querciola maggiore', fitonimo di non chiara origine. Secondo alcuni studiosi la denominazione potrebbe derivare anche dal termine fenicio “Bana nahar” ‘casa di giovani' o “Bana annaru” ‘casa di Annaru'. Fu abitata sin dall'età del bronzo, durante la quale si sviluppò la cosiddetta “cultura di Bunnanaro”. Numerosi nuraghi e resti archeologici rinvenuti nella zona nel 1889 sono la prova della fitta presenza di uomini che scelsero di fare delle sue terre la propria dimora. In epoca medievale venne inglobata nel Giudicato di Torres; dall'XI al XVI secolo fece parte della curatoria di Meilogu e della diocesi di Sorres. Con il passaggio ai Doria, avvenuto nel 1255, venne dotata di un maestoso castello, detto “di Capula”. L'anno 1365 fu testimone dell'entrata in scena degli Aragonesi che si trovarono a contenderla con i Giudici d'Arborea. Posta sotto il dominio del marchesato di Valdecalzana, presto venne eletta a feudo e, come tale, governata dai Martinez. Nel 1795 la popolazione insorse a favore degli Angioj e contro il feudatario, distruggendo il palazzo feudale. Tra le vestigia del passato figurano: l'ipogeo Corona Moltana, la cui scoperta portò alla connotazione della particolare fase dell'età del bronzo della “Cultura di Bonnanaro”; i resti di Sas Turres delle chiese di Monte Arana: la chiesa di Santa Maria, edificata in pietra minuta locale, a navata unica.

Il toponimo, di probabile origine prelatina, corrisponde alla voce sarda <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=LOGUDORESE'>logudorese</a> “Bunnánneru” ‘treucio, querciola maggiore', fitonimo di non chiara origine. Secondo alcuni studiosi la denominazione potrebbe derivare anche dal termine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIO'>fenicio</a> “Bana nahar” ‘casa di giovani' o “Bana annaru” ‘casa di Annaru'. Fu abitata sin dall'età del bronzo, durante la quale si sviluppò la cosiddetta “cultura di Bunnanaro”. Numerosi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a> e resti archeologici rinvenuti nella zona nel 1889 sono la prova della fitta presenza di uomini che scelsero di fare delle sue terre la propria dimora. In epoca medievale venne inglobata nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Torres; dall'XI al XVI secolo fece parte della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=MEILOGU'>Meilogu</a> e della diocesi di Sorres. Con il passaggio ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>, avvenuto nel 1255, venne dotata di un maestoso castello, detto “di Capula”. L'anno 1365 fu testimone dell'entrata in scena degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=ARAGONESI'>Aragonesi</a> che si trovarono a contenderla con i Giudici <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DARBOREA'>d'Arborea</a>. Posta sotto il dominio del marchesato di Valdecalzana, presto venne eletta a feudo e, come tale, governata dai Martinez. Nel 1795 la popolazione insorse a favore degli Angioj e contro il feudatario, distruggendo il palazzo feudale. Tra le vestigia del passato figurano: l'ipogeo Corona Moltana, la cui scoperta portò alla connotazione della particolare fase dell'età del bronzo della “Cultura di Bonnanaro”; i resti di Sas Turres delle chiese di Monte Arana: la chiesa di Santa Maria, edificata in pietra minuta locale, a navata unica.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'agricoltura, la principale fonte di reddito della popolazione locale, è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e ciliegie. Il settore industriale, modestamente sviluppato, è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, conciario, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una piccola rete distributiva, che riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole presenti assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. L'apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dell'ufficio postale e del municipio. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. L'agricoltura, la principale fonte di reddito della popolazione locale, è specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e ciliegie. Il settore industriale, modestamente sviluppato, è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare, conciario, metallurgico ed edile. Il terziario si compone di una piccola rete distributiva, che riesce a soddisfare sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole presenti assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. L'apparato ricettivo offre la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce meta di significativo afflusso turistico; tuttavia, la ricchezza del suo territorio di resti nuragici e la vicinanza al lago Bidighinzu, al monte Pelao e alla fonte di acqua minerale di Sassu, rappresenta motivo di attrazione soprattutto per gli escursionisti naturalistici. Di particolare interesse sono, tra le manifestazioni ricorrenti, la sagra delle ciliegie, quella dedicata a Nostra Signora delle Grazie di Monte Arana e la festa di Santa Barbara. La festa patronale, in onore di San Giorgio, si celebra il 23 aprile. Ha dato i natali a Padre Francesco Carboni (1745-1817), poeta didascalico in versi latini, famoso come il Catullo sardo, e a Frate Luca Solinas, celebre predicatore del XVI secolo.

Non costituisce meta di significativo afflusso turistico; tuttavia, la ricchezza del suo territorio di resti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a> e la vicinanza al lago Bidighinzu, al monte Pelao e alla fonte di acqua minerale di Sassu, rappresenta motivo di attrazione soprattutto per gli escursionisti naturalistici. Di particolare interesse sono, tra le manifestazioni ricorrenti, la sagra delle ciliegie, quella dedicata a Nostra Signora delle Grazie di Monte Arana e la festa di Santa Barbara. La festa patronale, in onore di San Giorgio, si celebra il 23 aprile. Ha dato i natali a Padre Francesco Carboni (1745-1817), poeta didascalico in versi latini, famoso come il Catullo sardo, e a Frate Luca Solinas, celebre predicatore del XVI secolo.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Bonnanaro in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.