Descrizione

Comune collinare, fondato nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla remota antichità; la sua economia, imperniata tradizionalmente sulle attività rurali, si giova anche del significativo contributo del turismo. La stragrande maggioranza dei bomarzesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia molto elevato, è concentrata nel capoluogo comunale, situato sulla cima di una collina, da cui gode di uno splendido panorama su un’ampia e verdeggiante vallata; il resto della comunità si distribuisce nella località di Mugnano e in diverse case sparse sui fondi. Il territorio comunale, il cui profilo geometrico non evidenzia brusche oscillazioni altimetriche, presenta un tipico paesaggio di origine vulcanica: sulle dolci ondulazioni che increspano la sua superficie si alternano vaste zone adibite alla coltivazione della vite e dell’olivo, pascoli e macchie di querce e cerri. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un leone d’oro, con occhi e lingua rossi e artigli azzurri.

Comune collinare, fondato nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla remota antichità; la sua economia, imperniata tradizionalmente sulle attività rurali, si giova anche del significativo contributo del turismo. La stragrande maggioranza dei bomarzesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia molto elevato, è concentrata nel capoluogo comunale, situato sulla cima di una collina, da cui gode di uno splendido panorama su un’ampia e verdeggiante vallata; il resto della comunità si distribuisce nella località di Mugnano e in diverse case sparse sui fondi. Il territorio comunale, il cui profilo geometrico non evidenzia brusche oscillazioni altimetriche, presenta un tipico paesaggio di origine vulcanica: sulle dolci ondulazioni che increspano la sua superficie si alternano vaste zone adibite alla coltivazione della vite e dell’olivo, pascoli e macchie di querce e cerri. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un leone d’oro, con occhi e lingua rossi e artigli azzurri.

Storia

Fu sede di un insediamento etrusco, assoggettato dai romani e successivamente abbandonato durante le invasioni barbariche, epoca in cui la popolazione locale si trasferì sulle alture circostanti fondando l’attuale abitato. Sede vescovile già nel VI secolo, fece parte del ducato romano soggetto al potere bizantino e poi fu a lungo oggetto di contesa tra i longobardi e la Chiesa, cui fu donata in seguito da Carlo Magno. Nel Cinquecento, passata sotto il dominio della famiglia Orsini, conobbe il periodo di maggiore splendore, soprattutto durante il governo di Pierfrancesco Orsini, detto Vicino; in seguito appartenne a Ippolito Lante Della Rovere, al principe polacco Poniatowski e ai Borghese. Il toponimo deriva dal latino POLIMARTIUM, termine attestato in epoca tarda da Paolo Diacono. La testimonianza storico-architettonica per la quale è più famosa è rappresentata dal Sacro Bosco, più conosciuto come parco dei Mostri, realizzato nel Cinquecento per volontà di Vicino Orsini e così chiamato per la presenza di enormi sculture, alcune orrende, altre grottesche ma soprattutto insolite per il gusto artistico dell’epoca: tra le figure che maggiormente colpiscono figurano l’Orco, con un’enorme bocca spalancata nella quale è ricavata una stanza, l’Elefante in battaglia, il Drago in lotta con i veltri, il Gigante, la Casetta inclinata e il tempietto dorico dedicato a Giulia Farnese. Altre interessanti vestigia del passato sono rappresentate dal palazzo Orsini, edificato nel Cinquecento su un preesistente castello medievale, e dalla parrocchiale, nella quale si trovano, tra l’altro, le reliquie del Patrono e un sarcofago longobardo.

Fu sede di un insediamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ETRUSCO'>etrusco</a>, assoggettato dai romani e successivamente abbandonato durante le invasioni barbariche, epoca in cui la popolazione locale si trasferì sulle alture circostanti fondando l’attuale abitato. Sede vescovile già nel VI secolo, fece parte del ducato romano soggetto al potere <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BIZANTINO'>bizantino</a> e poi fu a lungo oggetto di contesa tra i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a> e la Chiesa, cui fu donata in seguito da Carlo Magno. Nel Cinquecento, passata sotto il dominio della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, conobbe il periodo di maggiore splendore, soprattutto durante il governo di Pierfrancesco <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, detto Vicino; in seguito appartenne a Ippolito Lante <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a>, al principe polacco Poniatowski e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGHESE'>Borghese</a>. Il toponimo deriva dal latino POLIMARTIUM, termine attestato in epoca tarda da Paolo Diacono. La testimonianza storico-architettonica per la quale è più famosa è rappresentata dal Sacro Bosco, più conosciuto come parco dei Mostri, realizzato nel Cinquecento per volontà di Vicino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a> e così chiamato per la presenza di enormi sculture, alcune orrende, altre grottesche ma soprattutto insolite per il gusto artistico dell’epoca: tra le figure che maggiormente colpiscono figurano l’Orco, con un’enorme bocca spalancata nella quale è ricavata una stanza, l’Elefante in battaglia, il Drago in lotta con i veltri, il Gigante, la Casetta inclinata e il tempietto dorico dedicato a Giulia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>. Altre interessanti vestigia del passato sono rappresentate dal palazzo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, edificato nel Cinquecento su un preesistente castello medievale, e dalla parrocchiale, nella quale si trovano, tra l’altro, le reliquie del Patrono e un sarcofago <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=LONGOBARDO'>longobardo</a>.

Economia

Nonostante la discreta apertura al nuovo, la comunità conduce una vita tranquilla, risultato del forte legame con il passato. L’allevamento di ovini e bovini e l’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, olive e uva, restano fonti di reddito fondamentali ma l’economia bomarzese evidenzia anche la vivacità del terziario, che annovera diversi esercizi commerciali e servizi qualificati, come il credito; l’industria, caratterizzata da dimensioni aziendali esigue, è nel complesso poco rilevante. La presenza di un’associazione Pro Loco e di squadre sportive è indice di vivacità intellettuale e spirito di iniziativa. Il comune è provvisto degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo ma non possiede strutture di rilievo preposte alla divulgazione e alla conservazione del patrimonio culturale; dispone di case di riposo e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia; il suo apparato ricettivo non include strutture per il soggiorno.

Nonostante la discreta apertura al nuovo, la comunità conduce una vita tranquilla, risultato del forte legame con il passato. L’allevamento di ovini e bovini e l’agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, olive e uva, restano fonti di reddito fondamentali ma l’economia bomarzese evidenzia anche la vivacità del terziario, che annovera diversi esercizi commerciali e servizi qualificati, come il credito; l’industria, caratterizzata da dimensioni aziendali esigue, è nel complesso poco rilevante. La presenza di un’associazione Pro Loco e di squadre sportive è indice di vivacità intellettuale e spirito di iniziativa. Il comune è provvisto degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo ma non possiede strutture di rilievo preposte alla divulgazione e alla conservazione del patrimonio culturale; dispone di case di riposo e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia; il suo apparato ricettivo non include strutture per il soggiorno.

Relazioni

Tranquilla e ben curata, deve il cospicuo movimento turistico da cui è interessata alla notorietà del parco dei Mostri e alla presenza di un laghetto artificiale lungo la strada che porta ad Attigliano (TR), in Umbria, nel quale è possibile praticare la pesca sportiva. La festa del Patrono Sant’Anselmo si celebra il 24 aprile; i grandiosi festeggiamenti popolari hanno inizio due giorni prima con la preparazione del palio di Sant’Anselmo e del “biscotto”, un ciambellone all’anice, tipico dolce del luogo, che poi verrà distribuito agli astanti da donne in costume d’epoca. Lo spettacolare palio, cui prendono parte fantini in costume d’epoca che montano i cavalli “a pelo”, è preceduto da un corteo storico composto da duecento figuranti.

Tranquilla e ben curata, deve il cospicuo movimento turistico da cui è interessata alla notorietà del parco dei Mostri e alla presenza di un laghetto artificiale lungo la strada che porta ad Attigliano (TR), in Umbria, nel quale è possibile praticare la pesca sportiva. La festa del Patrono Sant’Anselmo si celebra il 24 aprile; i grandiosi festeggiamenti popolari hanno inizio due giorni prima con la preparazione del palio di Sant’Anselmo e del “biscotto”, un ciambellone all’anice, tipico dolce del luogo, che poi verrà distribuito agli astanti da donne in costume d’epoca. Lo spettacolare palio, cui prendono parte fantini in costume d’epoca che montano i cavalli “a pelo”, è preceduto da un corteo storico composto da duecento figuranti.

Località

Mugnano

Mugnano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bomarzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.