Descrizione

Comune collinare, di origine preistorica, con un’economia di tipo prettamente agricolo. La totalità dei banaresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale. Il territorio, sul quale si alternano alture di trachite e valli percorse da piccoli corsi d’acqua, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni accentuate che vanno da un minimo di 167 a un massimo di 583 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è caratterizzato da un centro storico e da una parte più moderna. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo di cielo, un ulivo verde fondato su una verde campagna, attraversata da due fasce azzurre; l’albero, accompagnato, da un lato, da un agnello d’argento, è sormontato da un sole dorato.

Comune collinare, di origine preistorica, con un’economia di tipo prettamente agricolo. La totalità dei banaresi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale. Il territorio, sul quale si alternano alture di trachite e valli percorse da piccoli corsi d’acqua, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni accentuate che vanno da un minimo di 167 a un massimo di 583 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, è caratterizzato da un centro storico e da una parte più moderna. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura, in campo di cielo, un ulivo verde fondato su una verde campagna, attraversata da due fasce azzurre; l’albero, accompagnato, da un lato, da un agnello d’argento, è sormontato da un sole dorato.

Storia

Il toponimo, di probabile origine preromana, non è di chiara interpretazione etimologica. Secondo alcuni studiosi esso deriverebbe dalla voce fenicia “Bana” ‘edificio, abitazione’; secondo altri, invece, la sua etimologia è da rintracciare nell’antico termine “Balari”, etnonimo riferito a una popolazione che avrebbe abitato una zona montuosa nella parte settentrionale dell’isola. Abitata già in epoca preistorica, come testimoniato dalle diverse tombe neolitiche rinvenute sul suo territorio, sorse nel I secolo a.C., durante l’occupazione romana. In epoca alto-medievale venne inglobata nei possedimenti della curatoria di Mjulogu e, successivamente, in qualità di feudo, venne governata dalla signoria dei Doria. Nel XVII secolo entrò a far parte del marchesato di Cea e, con la soppressione del sistema feudale avvenuta nel 1837, venne aggregata alla contea di Villanova-Montesanto. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico, figurano: le chiese, erette nel XII secolo, in onore di Santa Maria di Cea e di San Michele, e i bei palazzi signorili del centro storico, costruiti tra il XIII e il XVIII secolo.

Il toponimo, di probabile origine preromana, non è di chiara interpretazione etimologica. Secondo alcuni studiosi esso deriverebbe dalla voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIA'>fenicia</a> “Bana” ‘edificio, abitazione’; secondo altri, invece, la sua etimologia è da rintracciare nell’antico termine “Balari”, etnonimo riferito a una popolazione che avrebbe abitato una zona montuosa nella parte settentrionale dell’isola. Abitata già in epoca preistorica, come testimoniato dalle diverse tombe <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NEOLITICHE'>neolitiche</a> rinvenute sul suo territorio, sorse nel I secolo a.C., durante l’occupazione romana. In epoca alto-medievale venne inglobata nei possedimenti della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Mjulogu e, successivamente, in qualità di feudo, venne governata dalla signoria dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DORIA'>Doria</a>. Nel XVII secolo entrò a far parte del marchesato di Cea e, con la soppressione del sistema feudale avvenuta nel 1837, venne aggregata alla contea di Villanova-Montesanto. Tra le vestigia del passato di maggiore interesse storico-architettonico, figurano: le chiese, erette nel XII secolo, in onore di Santa Maria di Cea e di San Michele, e i bei palazzi signorili del centro storico, costruiti tra il XIII e il XVIII secolo.

Economia

Non vi sono ubicate particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, la principale fonte di ricchezza dell’economia locale, è specializzata nelle colture di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta. Si pratica, inoltre, l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Il settore industriale risulta di dimensioni alquanto modeste, con piccole aziende che operano nei soli comparti edile e alimentare. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Barone Sassu”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie localmente assicurano il solo servizio farmaceutico.

Non vi sono ubicate particolari strutture burocratiche: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle destinate al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all’occorrenza, esercitate dal sindaco. L’agricoltura, la principale fonte di ricchezza dell’economia locale, è specializzata nelle colture di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, ulivi e frutta. Si pratica, inoltre, l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. Il settore industriale risulta di dimensioni alquanto modeste, con piccole aziende che operano nei soli comparti edile e alimentare. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario e la rete distributiva è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo. Per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica “Barone Sassu”. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione; quelle sanitarie localmente assicurano il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di effettuare escursioni a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale. Poco intensi sono i rapporti con i comuni limitrofi, cui la popolazione si rivolge per motivi di studio e per le esigenze che non possono essere soddisfatte sul posto. È poco frequentata per lavoro essendo le sue attività insufficienti ad assorbire anche la sola manodopera locale. Due appuntamenti consueti sono costituiti dalle feste religiose in onore della Madonna di Cea e di San Michele, rispettivamente l’8 e il 29 settembre. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di effettuare escursioni a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale. Poco intensi sono i rapporti con i comuni limitrofi, cui la popolazione si rivolge per motivi di studio e per le esigenze che non possono essere soddisfatte sul posto. È poco frequentata per lavoro essendo le sue attività insufficienti ad assorbire anche la sola manodopera locale. Due appuntamenti consueti sono costituiti dalle feste religiose in onore della Madonna di Cea e di San Michele, rispettivamente l’8 e il 29 settembre. La festa del Patrono, San Lorenzo, si celebra il 10 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Banari in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.