Descrizione

Centro montano, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. È nota per la produzione artigianale di sedie. I bivonesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita tra il nucleo urbano minore di Santa Filomena e numerose case sparse. Il territorio, che comprende l’area speciale Diga Castello (bacino artificiale) ed è attraversato dai fiumi Magazzolo e Alba, è caratterizzato da un’abbondante e fiorente vegetazione silvestre; presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.436 metri di quota. L’abitato, posto su un dosso che scende ripido verso sud, dominato a nord da creste rocciose, mostra segni di forte espansione edilizia.

Centro montano, di origine medievale, ha un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. È nota per la produzione artigianale di sedie. I bivonesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita tra il nucleo urbano minore di Santa Filomena e numerose case sparse. Il territorio, che comprende l’area speciale Diga Castello (bacino artificiale) ed è attraversato dai fiumi Magazzolo e Alba, è caratterizzato da un’abbondante e fiorente vegetazione silvestre; presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.436 metri di quota. L’abitato, posto su un dosso che scende ripido verso sud, dominato a nord da creste rocciose, mostra segni di forte espansione edilizia.

Storia

Non si hanno certezze sull’etimologia del suo nome, riconducibile all’antica forma “Bibona”, attestata nel 1172 nella variante siciliana “Vivona”. Alcuni studiosi identificandola con una Bisbona, citata in un antico documento, pensano ad un possibile BIS BONA, ‘due volte buona’. Altri vedono invece un legame con il calabrese Bivona, Vivona, riconducibile ad un ipotetico relitto del sostrato “Vibo”, “Vibona”. L’origine dell’insediamento potrebbe risalire all’epoca della dominazione araba, come testimoniano i reperti archeologici della zona, ma le attestazioni documentate certe si riferiscono al periodo normanno, all’epoca di Ruggero II e dei suoi successori. Nel XIII secolo il casale fu infeudato ai Chiaromonte e successivamente ai Peralta e ai Luna. Nel Cinquecento fu elevata al rango di città ducale e conobbe il suo periodo di maggiore lustro. Nel 1812, in seguito all’abolizione dei diritti feudali, fu scelta come capoluogo di distretto. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il meraviglioso Portale gotico-chiaromontano, realizzato nel XIV secolo; il Palazzo Marchese Greco, eretto nel Settecento, che presenta fregi e ornamenti di notevole bellezza; la chiesa madre, edificata nel XVII secolo, a navata unica e in stile barocco, al cui interno è custodito un crocifisso nero del XVI secolo e numerose opere del Gagini; la parrocchiale di Santa Rosalia, che custodisce una statua scolpita nel 1601; la chiesa del Carmelo, fondata nel XIV secolo; la parrocchiale di San Paolo edificata nel Settecento.

Non si hanno certezze sull’etimologia del suo nome, riconducibile all’antica forma “Bibona”, attestata nel 1172 nella variante siciliana “Vivona”. Alcuni studiosi identificandola con una Bisbona, citata in un antico documento, pensano ad un possibile BIS BONA, ‘due volte buona’. Altri vedono invece un legame con il calabrese Bivona, Vivona, riconducibile ad un ipotetico relitto del sostrato “Vibo”, “Vibona”. L’origine dell’insediamento potrebbe risalire all’epoca della dominazione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABA'>araba</a>, come testimoniano i reperti archeologici della zona, ma le attestazioni documentate certe si riferiscono al periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNO'>normanno</a>, all’epoca di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=RUGGEROII'>Ruggero II</a> e dei suoi successori. Nel XIII secolo il casale fu infeudato ai Chiaromonte e successivamente ai Peralta e ai Luna. Nel Cinquecento fu elevata al rango di città ducale e conobbe il suo periodo di maggiore lustro. Nel 1812, in seguito all’abolizione dei diritti feudali, fu scelta come capoluogo di distretto. Del suo patrimonio storico-architettonico fanno parte: il meraviglioso Portale gotico-chiaromontano, realizzato nel XIV secolo; il Palazzo Marchese <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>Greco</a>, eretto nel Settecento, che presenta fregi e ornamenti di notevole bellezza; la chiesa madre, edificata nel XVII secolo, a navata unica e in stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCO'>barocco</a>, al cui interno è custodito un crocifisso nero del XVI secolo e numerose opere del Gagini; la parrocchiale di Santa Rosalia, che custodisce una statua scolpita nel 1601; la chiesa del Carmelo, fondata nel XIV secolo; la parrocchiale di San Paolo edificata nel Settecento.

Economia

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 3 e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura conserva un ruolo importante nell’economia locale: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta (soprattutto pesche, che alimentano il comparto delle esportazioni locali); si allevano anche bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, alimentare, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato locale, caratterizzato dalla lavorazione del marmo, del ferro battuto e della terracotta. È presente il servizio bancario. Tra le strutture sociali figura un orfanotrofio. Le strutture scolastiche locali permettono di frequentare le classi dell’obbligo, un istituto tecnico commerciale e il liceo classico nonché il corso di laurea in tecniche erboristiche, della durata di tre anni, che dipende dalla facoltà di farmacia con sede ad Agrigento. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede, tra l’altro, del distretto scolastico n. 3 e di stazione dei carabinieri. L’agricoltura conserva un ruolo importante nell’economia locale: si producono cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta (soprattutto pesche, che alimentano il comparto delle esportazioni locali); si allevano anche bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, alimentare, dell’abbigliamento, dei materiali da costruzione, dei mobili, della produzione e distribuzione di energia elettrica e dell’edilizia. Interessante è l’artigianato locale, caratterizzato dalla lavorazione del marmo, del ferro battuto e della terracotta. È presente il servizio bancario. Tra le strutture sociali figura un orfanotrofio. Le strutture scolastiche locali permettono di frequentare le classi dell’obbligo, un istituto tecnico commerciale e il liceo classico nonché il corso di laurea in tecniche erboristiche, della durata di tre anni, che dipende dalla facoltà di farmacia con sede ad Agrigento. L’arricchimento culturale è favorito dalla biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Pur non figurando tra le mete turistiche più lodate della zona, si trova tuttavia in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente interessanti siti naturalistici nei dintorni, offrendo così la possibilità di effettuare piacevoli passeggiate a stretto contatto con la natura, magari gustando i prodotti della gastronomia locale, come la “pasta ncasciata”, la “pasta alla Milita”, le “sfingi”, i ravioli di ricotta e la cassata. Tra le manifestazioni figurano: la festa di San Giuseppe, a marzo; la mostra dell’artigianato, la manifestazione ciclistica della solidarietà, l’estate bivonese e la sagra della pesca di Bivona, ad agosto; la fiera del bestiame, a settembre; la festa di San Francesco, a ottobre. La Patrona, Santa Rosalia, si festeggia il 4 settembre.

Pur non figurando tra le mete turistiche più lodate della zona, si trova tuttavia in una favorevole posizione che permette di raggiungere facilmente interessanti siti naturalistici nei dintorni, offrendo così la possibilità di effettuare piacevoli passeggiate a stretto contatto con la natura, magari gustando i prodotti della gastronomia locale, come la “pasta ncasciata”, la “pasta alla Milita”, le “sfingi”, i ravioli di ricotta e la <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=CASSATA'>cassata</a>. Tra le manifestazioni figurano: la festa di San Giuseppe, a marzo; la mostra dell’artigianato, la manifestazione ciclistica della solidarietà, l’estate bivonese e la sagra della pesca di Bivona, ad agosto; la fiera del bestiame, a settembre; la festa di San Francesco, a ottobre. La Patrona, Santa Rosalia, si festeggia il 4 settembre.

Località

Santa Filomena

Santa Filomena

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bivona rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.