Descrizione

Città collinare, di antiche origini, che accanto all’agricoltura ha sviluppato l’industria e il terziario. I bitontini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono anche nelle località Mariotto e Palombaio. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine. L’abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, si è sviluppato attorno al nucleo storico, lasciando libero il tratto prospiciente la gravina del torrente Tiflis, chiamata “lamaja”; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresentano, su sfondo argenteo, due leoni d’oro controrampanti a un albero di olivo, radicato sulla verde campagna, sui cui rami svolazzano cinque storni. Sotto la punta dello scudo, su nastro d’argento svolazzante, spicca la leggenda in caratteri maiuscoli romani: AD PACEM PROMPTUM DESIGNAT OLIVA BOTONTUM.

Città collinare, di antiche origini, che accanto all’agricoltura ha sviluppato l’industria e il terziario. I bitontini, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiedono anche nelle località Mariotto e Palombaio. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine. L’abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, si è sviluppato attorno al nucleo storico, lasciando libero il tratto prospiciente la gravina del torrente Tiflis, chiamata “lamaja”; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresentano, su sfondo argenteo, due leoni d’oro controrampanti a un albero di olivo, radicato sulla verde campagna, sui cui rami svolazzano cinque storni. Sotto la punta dello scudo, su nastro d’argento svolazzante, spicca la leggenda in caratteri maiuscoli romani: AD PACEM PROMPTUM DESIGNAT OLIVA BOTONTUM.

Storia

Antico insediamento peucetico, raggiunse una certa rilevanza nel IV secolo a.C., stando ai reperti archeologici e alle monete rinvenuti nel territorio. Successivamente ellenizzata, in epoca romana assurse a municipio, col nome di BUTUNTUM o BUTONTUM, e fu attraversata dalla via Traiana. Il toponimo è ritenuto di origine prelatina. Decaduta nell’alto Medioevo, registrò una ripresa nel secolo XI, quando vi si trasferirono numerosi abitanti dei casali circostanti, soggetti alle frequenti incursioni saracene. Cinta di mura, si sviluppò ulteriormente sotto i normanni e gli angioini. Proprietà demaniale fino all’inizio del 1300, durante la dominazione aragonese fu assegnata a vari signori, tra cui gli Acquaviva e il capitano Consalvo di Cordova, riuscendo a riscattarsi dai vincoli feudali a metà del XVI secolo. L’avvento della dinastia borbonica, conseguente alla battaglia tra spagnoli e austriaci svoltasi nei pressi della città, nella prima metà del 1700, segnò l’inizio dell’espansione dell’abitato al di fuori delle mura. La successiva soppressione di molti conventi, operata dal governo napoleonico, e la ridistribuzione dei possedimenti ecclesiastici determinarono il sorgere di una nuova borghesia agraria. Tra i monumenti spiccano: la romanica cattedrale, eretta, nel XII secolo, secondo il modello della basilica di S. Nicola di Bari; le chiese di S. Gaetano, S. Francesco, S. Valentino, Santa Maria del Popolo, S. Francesco di Paola, Santa Caterina, S. Pietro in vincoli, Santa Lucia, della Confraternita del Purgatorio e del Crocifisso; l’abbazia di S. Leone; il convento del Carmine; la porta Baresana; un torrione trecentesco; il teatro Umberto I; i palazzi Sylos Calò, Gentile, Regna, Bove, Alitti, Franco-Spinelli, Rogadeo, De Lerma e Vulpano-Sylos.

Antico insediamento peucetico, raggiunse una certa rilevanza nel IV secolo a.C., stando ai reperti archeologici e alle monete rinvenuti nel territorio. Successivamente ellenizzata, in epoca romana assurse a municipio, col nome di BUTUNTUM o BUTONTUM, e fu attraversata dalla via Traiana. Il toponimo è ritenuto di origine prelatina. Decaduta nell’alto Medioevo, registrò una ripresa nel secolo XI, quando vi si trasferirono numerosi abitanti dei casali circostanti, soggetti alle frequenti incursioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SARACENE'>saracene</a>. Cinta di mura, si sviluppò ulteriormente sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a> e gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a>. Proprietà demaniale fino all’inizio del 1300, durante la dominazione aragonese fu assegnata a vari signori, tra cui gli Acquaviva e il capitano Consalvo di Cordova, riuscendo a riscattarsi dai vincoli feudali a metà del XVI secolo. L’avvento della dinastia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONICA'>borbonica</a>, conseguente alla battaglia tra spagnoli e austriaci svoltasi nei pressi della città, nella prima metà del 1700, segnò l’inizio dell’espansione dell’abitato al di fuori delle mura. La successiva soppressione di molti conventi, operata dal governo napoleonico, e la ridistribuzione dei possedimenti ecclesiastici determinarono il sorgere di una nuova borghesia agraria. Tra i monumenti spiccano: la romanica <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=CATTEDRALE'>cattedrale</a>, eretta, nel XII secolo, secondo il modello della basilica di S. Nicola di Bari; le chiese di S. Gaetano, S. Francesco, S. Valentino, Santa Maria del Popolo, S. Francesco di Paola, Santa Caterina, S. Pietro in vincoli, Santa Lucia, della Confraternita del Purgatorio e del Crocifisso; l’abbazia di S. Leone; il convento del Carmine; la porta Baresana; un torrione trecentesco; il teatro Umberto I; i palazzi Sylos Calò, Gentile, Regna, Bove, Alitti, Franco-Spinelli, Rogadeo, De Lerma e Vulpano-Sylos.

Economia

È sede del distretto scolastico n. 8, della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini e suini. Sviluppate sono le industrie dell’abbigliamento ed edile, affiancate da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), automobilistico, cartario, metalmeccanico, tessile, della stampa, del legno, dei materiali da costruzione (compreso il vetro), dell’estrazione di pietra, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili, articoli in pelle e in plastica, prodotti petroliferi raffinati, apparecchi medicali, chirurgici e ortopedici, strumenti ottici e apparecchiature fotografiche. È presente il servizio bancario; una discreta rete commerciale, attività radiotelevisive e di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, gli istituti professionali femminile e agrario, gli istituti tecnici industriale e commerciale, i licei classico e scientifico, l’istituto e la scuola magistrali; altre strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca, dalla pinacoteca e dal museo civico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno; quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale ospedale.

È sede del distretto scolastico n. 8, della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo, agrumi e altra frutta, è integrata dall’allevamento di bovini e suini. Sviluppate sono le industrie dell’abbigliamento ed edile, affiancate da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), automobilistico, cartario, metalmeccanico, tessile, della stampa, del legno, dei materiali da costruzione (compreso il vetro), dell’estrazione di pietra, della produzione e distribuzione di gas ed energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili, articoli in pelle e in plastica, prodotti petroliferi raffinati, apparecchi medicali, chirurgici e ortopedici, strumenti ottici e apparecchiature fotografiche. È presente il servizio bancario; una discreta rete commerciale, attività radiotelevisive e di consulenza informatica, assicurazioni e fondi pensione arricchiscono il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si segnala una casa di riposo. È possibile frequentare le scuole dell’obbligo, gli istituti professionali femminile e agrario, gli istituti tecnici industriale e commerciale, i licei classico e scientifico, l’istituto e la scuola magistrali; altre strutture culturali sono rappresentate dalla biblioteca, dalla pinacoteca e dal museo civico. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e, in minor misura, anche di soggiorno; quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. Tra gli appuntamenti consueti vanno citate: la fiera di S. Leone (citata da Boccaccio nel Decamerone, si svolge da 7 secoli), il 6 aprile, e la festa di Maria Santissima Assunta, il 15 agosto. La festa dei Patroni, i Santi Medici Cosma e Damiano, si celebra il 26 settembre; l’omonima sagra ha luogo dal 18 al 25 ottobre.

Meta di un significativo movimento di turisti è al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini. Tra gli appuntamenti consueti vanno citate: la fiera di S. Leone (citata da Boccaccio nel Decamerone, si svolge da 7 secoli), il 6 aprile, e la festa di Maria Santissima Assunta, il 15 agosto. La festa dei Patroni, i Santi Medici Cosma e Damiano, si celebra il 26 settembre; l’omonima sagra ha luogo dal 18 al 25 ottobre.

Località

Mariotto, Palombaio

Mariotto, Palombaio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bitonto rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.