Descrizione

Centro collinare di antica origine, la cui economia è essenzialmente rurale, con forme intensive di allevamento. I bevanati, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, vivono concentrati per lo più nel capoluogo comunale e nelle località di Cantalupo, Gaglioli, Limigiano e Torre del Colle. Accerchiato da colline verdeggianti e affacciato su distese di seminativi e vigneti, l'abitato presenta pianta compatta e coincide in gran parte con il borgo medievale, anche se in tempi relativamente recenti si è esteso al di fuori delle antiche mura. La parte orientale del territorio comunale, in prevalenza pianeggiante, è solcata dai fiumi Topino e Teverone che alimentano canali e fossi d'irrigazione -fra la vegetazione ripuaria si estende il lago Aiso, interessante fenomeno carsico dovuto alla fuoriuscita di acque dal sottosuolo-. A ovest dell'abitato svettano cime ragguardevoli, tra cui spicca il Poggio delle Civitelle. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggiano una croce d'argento e due chiavi incrociate; la prima contiene le lettere O., S. e F., iniziali del motto OB SERVATAM FIDEM. Lo stemma usato dal Comune è quello riprodotto in alto.

Centro collinare di antica origine, la cui economia è essenzialmente rurale, con forme intensive di allevamento. I bevanati, che presentano un indice di vecchiaia chiaramente superiore alla media, vivono concentrati per lo più nel capoluogo comunale e nelle località di Cantalupo, Gaglioli, Limigiano e Torre del Colle. Accerchiato da colline verdeggianti e affacciato su distese di seminativi e vigneti, l'abitato presenta pianta compatta e coincide in gran parte con il borgo medievale, anche se in tempi relativamente recenti si è esteso al di fuori delle antiche mura. La parte orientale del territorio comunale, in prevalenza pianeggiante, è solcata dai fiumi Topino e Teverone che alimentano canali e fossi d'irrigazione -fra la vegetazione ripuaria si estende il lago Aiso, interessante fenomeno carsico dovuto alla fuoriuscita di acque dal sottosuolo-. A ovest dell'abitato svettano cime ragguardevoli, tra cui spicca il Poggio delle Civitelle. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, campeggiano una croce d'argento e due chiavi incrociate; la prima contiene le lettere O., S. e F., iniziali del motto OB SERVATAM FIDEM. Lo stemma usato dal Comune è quello riprodotto in alto.

Storia

Il popolamento del territorio comunale risale dell'età del ferro ma l'origine di MEVANIA è collegata alle vicende del popolo umbro. In epoca romana fiorì grazie alla presenza della via Flaminia e fu ascritta in qualità di municipio alla tribù AEMILIA (90 a.C.). Con la caduta dell'impero romano fu inclusa nel ducato di Spoleto e in seguito sottoposta al controllo dalla Chiesa. Divenuta libero comune nel XII secolo, fu distrutta una prima volta da Federico I Barbarossa, poi dai D'Aquino e quindi da Corrado Trinci, signore di Foligno. Nel 1439 tornò allo Stato Pontificio, cui rimase aggregata quasi ininterrottamente fino all'annessione al regno d'Italia. Nel 1456 ebbe inizio la bonifica delle zone paludose circostanti, completata nell'Ottocento. Fra i numerosi resti di epoca romana spiccano le rovine di un tempio, di un edificio termale e di un teatro. Tipicamente medievale è piazza Silvestri, su cui si affacciano il duecentesco palazzo dei Consoli, le chiese romaniche di San Michele e San Silvestro e quella intitolata ai Santi Domenico e Giacomo (1291). Domina l'abitato la chiesa di San Francesco, in cui si conserva, accanto a importanti dipinti dei maestri Dono Doni e Fantino, la pietra su cui soleva pregare il Santo. È possibile ammirare, inoltre, la chiesa barocca del monastero di Santa Margherita e il settecentesco palazzo Lepri, sede del municipio.

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Economia

L'agricoltura, incentrata sulla produzione di foraggio, cereali, olive, uva e tabacco, è praticata intensivamente sui fertili suoli alluvionali della Valle Umbra ed è affiancata dall'allevamento di bovini e suini; l'industria, presente soprattutto con i comparti alimentare, tessile e delle confezioni, è caratterizzata per lo più da un'impostazione di tipo artigianale. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune possiede una casa di riposo, un orfanotrofio e le scuole dell'obbligo; vanta inoltre una buona dotazione di strutture culturali -il palazzo municipale ospita numerosi reperti archeologici e una pinacoteca ricca di opere del Beato Giacomo, del Fantino e di Dono Doni- e ricettive; l'assistenza sanitaria è assicurata, oltre che dalla farmacia, da un servizio di continuità assistenziale e un consultorio familiare e pediatrico.

L'agricoltura, incentrata sulla produzione di foraggio, cereali, olive, uva e tabacco, è praticata intensivamente sui fertili suoli alluvionali della Valle Umbra ed è affiancata dall'allevamento di bovini e suini; l'industria, presente soprattutto con i comparti alimentare, tessile e delle confezioni, è caratterizzata per lo più da un'impostazione di tipo artigianale. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune possiede una casa di riposo, un orfanotrofio e le scuole dell'obbligo; vanta inoltre una buona dotazione di strutture culturali -il palazzo municipale ospita numerosi reperti archeologici e una pinacoteca ricca di opere del Beato Giacomo, del Fantino e di Dono Doni- e ricettive; l'assistenza sanitaria è assicurata, oltre che dalla farmacia, da un servizio di continuità assistenziale e un consultorio familiare e pediatrico.

Relazioni

Splendidi gli itinerari turistici del comprensorio bevanate, che soddisfano al tempo stesso l'interesse erudito per le testimonianze del passato e la ricerca del contatto diretto con la natura. Le tradizioni locali, inoltre, danno spunto a importanti momenti di aggregazione e di festa: nel periodo pasquale sono di grande suggestione la processione del Cristo morto e la "corsa" del Cristo risorto; nell'ultima decade di giugno si tiene il "Mercato delle gaite", fedele rievocazione della vita quotidiana medievale, con allestimento di mostre, spettacoli, concerti, gare con l'arco ed esposizioni di oggetti di fattura medievale realizzati con tecniche d'altri tempi. L'attenzione della comunità bevanate verso il mondo scientifico è testimoniata dall'assegnazione del premio "Giuseppe Corradi" per la chirurgia e la ricerca scientifica, che ha luogo nel mese di maggio. Il Patrono San Vincenzo si festeggia il 6 giugno. Dal 1984 è gemellata con Galeata (FO), fondata da fuoriusciti dell'antica MEVANIA.

Splendidi gli itinerari turistici del comprensorio bevanate, che soddisfano al tempo stesso l'interesse erudito per le testimonianze del passato e la ricerca del contatto diretto con la natura. Le tradizioni locali, inoltre, danno spunto a importanti momenti di aggregazione e di festa: nel periodo pasquale sono di grande suggestione la processione del Cristo morto e la "corsa" del Cristo risorto; nell'ultima decade di giugno si tiene il "Mercato delle gaite", fedele rievocazione della vita quotidiana medievale, con allestimento di mostre, spettacoli, concerti, gare con l'arco ed esposizioni di oggetti di fattura medievale realizzati con tecniche d'altri tempi. L'attenzione della comunità bevanate verso il mondo scientifico è testimoniata dall'assegnazione del premio "Giuseppe Corradi" per la chirurgia e la ricerca scientifica, che ha luogo nel mese di maggio. Il Patrono San Vincenzo si festeggia il 6 giugno. Dal 1984 è gemellata con Galeata (FO), fondata da fuoriusciti dell'antica MEVANIA.

Località

Annunziata, Campofondo, Cantalupo, Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Madonna della Pia, Torre del Colle

Annunziata, Campofondo, Cantalupo, Castelbuono, Gaglioli, Limigiano, Madonna della Pia, Torre del Colle

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bevagna rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.