Descrizione

Comune di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia si basa sia sull'agricoltura che sull'industria. I berzesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alle località di Vigano San Martino e Grone dei comuni omonimi; una piccola parte della popolazione è distribuita tra varie case sparse e il nucleo di Bescasolo Bassa. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con i rilievi coperti di vegetazione boschiva. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, è diviso in due agglomerati, il Cantone di Sopra e il Cantone di Sotto; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1993, raffigura, su sfondo aureo, un ciliegio con quindici frutti il cui tronco è attraversato da una vacca, pezzata d'argento e di nero, sostenuta dalla verde pianura. Il tutto è accompagnato da una stella azzurra a sei raggi posta in un cantone del capo.

Comune di montagna, di probabile origine medioevale, la cui economia si basa sia sull'agricoltura che sull'industria. I berzesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono quasi tutti concentrati nel capoluogo comunale, contiguo alle località di Vigano San Martino e Grone dei comuni omonimi; una piccola parte della popolazione è distribuita tra varie case sparse e il nucleo di Bescasolo Bassa. Il territorio mostra un profilo geometrico irregolare, con accentuate variazioni altimetriche, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con i rilievi coperti di vegetazione boschiva. L'abitato, che fa registrare segni di espansione edilizia, è diviso in due agglomerati, il Cantone di Sopra e il Cantone di Sotto; il suo andamento plano-altimetrico è leggermente vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del 1993, raffigura, su sfondo aureo, un ciliegio con quindici frutti il cui tronco è attraversato da una vacca, pezzata d'argento e di nero, sostenuta dalla verde pianura. Il tutto è accompagnato da una stella azzurra a sei raggi posta in un cantone del capo.

Storia

Secondo la tradizione, che fa riferimento alla presenza, in tempi remoti, di cospicui allevamenti di cavalli nella Val Cavallina, il toponimo deriverebbe dal sostantivo prelatino BERSIUM, inteso come 'siepe, recinto per rinchiudere gli animali'; non manca però chi si richiama al personale gallo-latino BERGIUS. Si ha, tuttavia, prova della sua esistenza solo a partire dalla prima metà del IX secolo, quando viene citata in un documento col nome di Berges. Condividendo la storia degli altri comuni bergamaschi, in epoca medievale fu teatro di aspri conflitti tra i sostenitori degli interessi imperiali e i fautori del papato, da cui cercò di difendersi dotandosi di fortificazioni. Dalla prima metà del Quattrocento fu incorporata tra i possedimenti della Repubblica di Venezia, di cui seguì le sorti, registrando un periodo di relativa tranquillità. Col declino della Serenissima, sul finire del XVIII secolo, passò sotto la dominazione austriaca, protrattasi fino al 1859, sia pure con la parentesi dell'invasione napoleonica. Tra gli avvenimenti più recenti, che conservano un posto nella memoria collettiva, vi è l'invasione dei maggiolini che, alla fine del XIX secolo, distrusse i raccolti. Nel 1928, insieme a Borgo di Terzo, Grone e Vigano San Martino, diede vita al comune di Borgounito, soppresso nel 1947, anno della riacquistata autonomia amministrativa. Nell'architettura sacra spiccano: l'antica chiesa di Santo Stefano e l'attuale parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico, edificata all'inizio del XIV secolo ma rifatta sul finire del XIX. Accanto ai resti di mura e torri medievali, si conservano: un edificio del Cinquecento, noto come "Il Palazzo", situato nel Cantone di Sopra, e, nel Cantone di Sotto, alcune costruzioni settecentesche.

Secondo la tradizione, che fa riferimento alla presenza, in tempi remoti, di cospicui allevamenti di cavalli nella Val Cavallina, il toponimo deriverebbe dal sostantivo prelatino BERSIUM, inteso come 'siepe, recinto per rinchiudere gli animali'; non manca però chi si richiama al personale gallo-latino BERGIUS. Si ha, tuttavia, prova della sua esistenza solo a partire dalla prima metà del IX secolo, quando viene citata in un documento col nome di Berges. Condividendo la storia degli altri comuni bergamaschi, in epoca medievale fu teatro di aspri conflitti tra i sostenitori degli interessi imperiali e i fautori del papato, da cui cercò di difendersi dotandosi di fortificazioni. Dalla prima metà del Quattrocento fu incorporata tra i possedimenti della Repubblica di Venezia, di cui seguì le sorti, registrando un periodo di relativa tranquillità. Col declino della Serenissima, sul finire del XVIII secolo, passò sotto la dominazione austriaca, protrattasi fino al 1859, sia pure con la parentesi dell'invasione napoleonica. Tra gli avvenimenti più recenti, che conservano un posto nella memoria collettiva, vi è l'invasione dei maggiolini che, alla fine del XIX secolo, distrusse i raccolti. Nel 1928, insieme a Borgo di Terzo, Grone e Vigano San Martino, diede vita al comune di Borgounito, soppresso nel 1947, anno della riacquistata autonomia amministrativa. Nell'architettura sacra spiccano: l'antica chiesa di Santo Stefano e l'attuale parrocchiale dei Santi Fermo e Rustico, edificata all'inizio del XIV secolo ma rifatta sul finire del XIX. Accanto ai resti di mura e torri medievali, si conservano: un edificio del Cinquecento, noto come "Il Palazzo", situato nel Cantone di Sopra, e, nel Cantone di Sotto, alcune costruzioni settecentesche.

Economia

Non è sede di altri uffici, oltre che di quelli destinati alle attività municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, basata essenzialmente sulla coltivazione di cereali, foraggi e vite; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia. L'industria è costituita da alcune aziende che operano nei comparti tessile, edile e del legno. Una rete commerciale, sufficiente a soddisfare le esigenze fondamentali della comunità, completa il panorama del terziario. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; si può però usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Non è sede di altri uffici, oltre che di quelli destinati alle attività municipali e postali. Sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, svolte dal sindaco. L'economia locale non ha abbandonato l'agricoltura, basata essenzialmente sulla coltivazione di cereali, foraggi e vite; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia. L'industria è costituita da alcune aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LOM&parola=TESSILE'>tessile</a>, edile e del legno. Una rete commerciale, sufficiente a soddisfare le esigenze fondamentali della comunità, completa il panorama del terziario. Nelle scuole locali si impartisce soltanto l'istruzione materna ed elementare; si può però usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini sono, comunque, piuttosto intensi, poiché in essi i berzesi trovano una più ampia offerta di servizi: sanitari, scolastici, burocratici. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche, che diano una nota di colore ad appuntamenti ricorrenti durante l'anno. La festa del Patrono, San Fermo, viene celebrata il 9 agosto.

Oltre a non figurare tra le mete turistiche più celebrate della zona, è poco frequentata anche per lavoro, in quanto le sue attività produttive non hanno ancora raggiunto livelli tali da consentire un maggiore assorbimento di manodopera. I rapporti con i comuni vicini sono, comunque, piuttosto intensi, poiché in essi i berzesi trovano una più ampia offerta di servizi: sanitari, scolastici, burocratici. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche, che diano una nota di colore ad appuntamenti ricorrenti durante l'anno. La festa del Patrono, San Fermo, viene celebrata il 9 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Berzo San Fermo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.