Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio abitato sin dalla remota antichità; la sua economia si basa principalmente sulle tradizionali attività rurali e sull’industria calzaturiera. La maggior parte dei belmontesi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, ha trovato nell’agro comunale condizioni favorevoli all’insediamento e si distribuisce in numerose case sparse; solo una piccola parte della comunità risiede nel capoluogo comunale e negli aggregati urbani elementari di Casette e Colle all’Este. L’abitato è adagiato sul crinale di una bassa dorsale collinare, da cui domina una serie di avvallamenti e bassi rilievi, rivestiti di seminativi e piccole macchie di vegetazione spontanea. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Fermo, include l’oasi naturalistica della Torricella: ubicata sulla cima di una collina, quest’ultima comprende un fitto bosco di pini e querce, che ombreggia una piccola e antica costruzione a forma di torre. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre colli all’italiana d’oro; quelli laterali, disposti obliquamente, si toccano in un solo punto e sostengono il colle centrale, posto al centro dello scudo.

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio abitato sin dalla remota antichità; la sua economia si basa principalmente sulle tradizionali attività rurali e sull’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=INDUSTRIACALZATURIERA'>industria calzaturiera</a>. La maggior parte dei belmontesi, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, ha trovato nell’agro comunale condizioni favorevoli all’insediamento e si distribuisce in numerose case sparse; solo una piccola parte della comunità risiede nel capoluogo comunale e negli aggregati urbani elementari di Casette e Colle all’Este. L’abitato è adagiato sul crinale di una bassa dorsale collinare, da cui domina una serie di avvallamenti e bassi rilievi, rivestiti di seminativi e piccole macchie di vegetazione spontanea. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Fermo, include l’oasi naturalistica della Torricella: ubicata sulla cima di una collina, quest’ultima comprende un fitto bosco di pini e querce, che ombreggia una piccola e antica costruzione a forma di torre. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre colli all’italiana d’oro; quelli laterali, disposti obliquamente, si toccano in un solo punto e sostengono il colle centrale, posto al centro dello scudo.

Storia

Il territorio comunale ospitò uno stanziamento piceno di grande importanza, come dimostrano i resti di una necropoli risalente al VII secolo a.C.; più tardi i romani vi dedussero una colonia, sulle cui rovine i monaci farfensi costruirono una chiesa con torrione. A causa della sua posizione, il borgo rivestì una grande importanza strategica tra Medioevo e Rinascimento e più volte diede asilo a milizie mercenarie comandate da capitani di ventura. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1863, allude chiaramente alla posizione arroccata del borgo. I caratteristici resti archeologici detti “morrecini” –pietre usate come monumenti funebri dagli abitanti della colonia romana, che vi appoggiavano le anfore contenenti le ceneri dei defunti– rappresentano, con la necropoli picena, una significativa testimonianza del passato remoto di questi luoghi. La chiesa di San Salvatore custodisce una Pietà quattrocentesca in legno e preziose reliquie: nel cosiddetto “tabernacolo della Croce” è conservato un pezzo di legno tradizionalmente considerato parte della croce a cui Cristo fu inchiodato sul Golgota. Di notevole interesse sono inoltre la slanciata facciata romanica della piccola chiesa di San Simone, ricavata da una torre di vedetta medievale, e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, che custodisce un pregevole affresco anonimo risalente al 1546.

Il territorio comunale ospitò uno stanziamento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENO'>piceno</a> di grande importanza, come dimostrano i resti di una necropoli risalente al VII secolo a.C.; più tardi i romani vi dedussero una colonia, sulle cui rovine i monaci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=FARFENSI'>farfensi</a> costruirono una chiesa con torrione. A causa della sua posizione, il borgo rivestì una grande importanza strategica tra Medioevo e Rinascimento e più volte diede asilo a milizie mercenarie comandate da capitani di ventura. Il toponimo, privo di specificazione fino al 1863, allude chiaramente alla posizione arroccata del borgo. I caratteristici resti archeologici detti “morrecini” –pietre usate come monumenti funebri dagli abitanti della colonia romana, che vi appoggiavano le anfore contenenti le ceneri dei defunti– rappresentano, con la necropoli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=PICENA'>picena</a>, una significativa testimonianza del passato remoto di questi luoghi. La chiesa di San Salvatore custodisce una Pietà quattrocentesca in legno e preziose reliquie: nel cosiddetto “tabernacolo della Croce” è conservato un pezzo di legno tradizionalmente considerato parte della croce a cui Cristo fu inchiodato sul Golgota. Di notevole interesse sono inoltre la slanciata facciata romanica della piccola chiesa di San Simone, ricavata da una torre di vedetta medievale, e la chiesa di Santa Maria delle Grazie, che custodisce un pregevole affresco anonimo risalente al 1546.

Economia

Sebbene siano interessate da un lento declino, le tradizionali attività rurali rivestono ancora un ruolo di grande importanza nell’ambito dell’economia belmontese e si articolano nella zootecnia e nella coltivazione di cereali, patate e foraggi; il settore industriale, composto perlopiù da imprese di dimensioni artigianali, è attivo soprattutto nei comparti tessile e calzaturiero; il terziario include una rete distributiva abbastanza articolata ma non comprende servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune dispone di scuole materne ed elementari e della farmacia ma non possiede strutture culturali di rilievo; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Sebbene siano interessate da un lento declino, le tradizionali attività rurali rivestono ancora un ruolo di grande importanza nell’ambito dell’economia belmontese e si articolano nella zootecnia e nella coltivazione di cereali, patate e foraggi; il settore industriale, composto perlopiù da imprese di dimensioni artigianali, è attivo soprattutto nei comparti tessile e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURIERO'>calzaturiero</a>; il terziario include una rete distributiva abbastanza articolata ma non comprende servizi qualificati, come il credito e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune dispone di scuole materne ed elementari e della farmacia ma non possiede strutture culturali di rilievo; l’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Posta in bella posizione panoramica –dai suoi belvedere la vista spazia dai monti Sibillini al mare Adriatico–, costituisce una base di partenza ideale per rilassanti passeggiate nella campagna marchigiana. Forte motivo di richiamo sono inoltre le numerose manifestazioni dedicate alla buona cucina locale: a febbraio e a ottobre si svolgono rispettivamente una “polentata” e una “castagnata” in piazza, nel mese di luglio ha luogo la sagra della cucina marchigiana e nei primi giorni di settembre quella della rana. Il calendario delle manifestazioni belmontesi include anche una gara podistica internazionale, che si tiene la seconda domenica di settembre. I festeggiamenti patronali in onore della Santa Croce hanno luogo il 3 maggio.

Posta in bella posizione panoramica –dai suoi belvedere la vista spazia dai monti Sibillini al mare Adriatico–, costituisce una base di partenza ideale per rilassanti passeggiate nella campagna marchigiana. Forte motivo di richiamo sono inoltre le numerose manifestazioni dedicate alla buona cucina locale: a febbraio e a ottobre si svolgono rispettivamente una “polentata” e una “castagnata” in piazza, nel mese di luglio ha luogo la sagra della cucina marchigiana e nei primi giorni di settembre quella della rana. Il calendario delle manifestazioni belmontesi include anche una gara podistica internazionale, che si tiene la seconda domenica di settembre. I festeggiamenti patronali in onore della Santa Croce hanno luogo il 3 maggio.

Località