Descrizione

Centro collinare, di origine moderna, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal settore industriale. I belmontesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da una vegetazione mediterranea, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge su un dolce declivio, con una struttura a scacchiera, è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico ondulato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è interzato in palo. La prima sezione, troncata, raffigura, nella parte superiore, quattro gigli verdi in campo dorato; in quella inferiore, rossa, spicca una bordura d’argento, attraversata da quattro plinti rossi. La seconda partizione è interzata in fascia: nei tre campi, di cui il primo è partito –inquartato d’argento e di rosso in croce di Sant’Andrea e d’oro– sono rappresentati: un leone rosso, tre torri d’argento merlate alla guelfa, su sfondo azzurro, e un leone nero in campo argentato. Lungo il terzo palo, infine, figurano sei palle dorate in campo verde.

Centro collinare, di origine moderna, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole, affiancate dal settore industriale. I belmontesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da una vegetazione mediterranea, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate. L’abitato, che sorge su un dolce declivio, con una struttura a scacchiera, è interessato da forte espansione edilizia; ha un andamento plano-altimetrico ondulato. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è interzato in palo. La prima sezione, troncata, raffigura, nella parte superiore, quattro gigli verdi in campo dorato; in quella inferiore, rossa, spicca una bordura d’argento, attraversata da quattro plinti rossi. La seconda partizione è interzata in fascia: nei tre campi, di cui il primo è partito –inquartato d’argento e di rosso in croce di Sant’Andrea e d’oro– sono rappresentati: un leone rosso, tre torri d’argento merlate alla guelfa, su sfondo azzurro, e un leone nero in campo argentato. Lungo il terzo palo, infine, figurano sei palle dorate in campo verde.

Storia

Fino al 1864 il suo nome è stato Mezzagno, dal latino MEDIANUM -EUM, ‘pianura di mezzo’. Nel 1627 a Marchisio Afflitto fu concessa la “licentia populandi”, ossia il permesso di costruire un casale dal nome Belmonte. Nel 1752 la licenza fu rinnovata a Giuseppe Emmanuele Ventimiglia che a differenza del primo riuscì a trasformare il feudo in un villaggio. Nel 1756 fu avviata la costruzione della chiesa madre, che diventò il fulcro dell’abitato. Nel 1849 fu distrutta dall’esercito borbone per rappresaglia, poiché aveva preso parte ai moti rivoluzionari. Lentamente ricostruita negli anni a seguire, memore di tale evento, in occasione dello sbarco dei Mille mise a disposizione, nella lotta contro i Borboni, uomini e mezzi. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalate: la chiesa madre, edificata nel XVIII secolo, dedicata al Santissimo Crocifisso, che presenta una pregevole facciata tardo-barocca e una spettacolare scalinata a due rampe, al cui interno meravigliosi dipinti di Pietro Novelli; la chiesa delle Anime Sante e i ruderi del Palazzo Baronale risalenti al XVII e XVIII secolo. Agli inizi del 1900, a causa dell’estrema povertà, molti dei suoi abitanti furono costretti a emigrare all’estero.

Fino al 1864 il suo nome è stato Mezzagno, dal latino MEDIANUM -EUM, ‘pianura di mezzo’. Nel 1627 a Marchisio Afflitto fu concessa la “licentia populandi”, ossia il permesso di costruire un casale dal nome Belmonte. Nel 1752 la licenza fu rinnovata a Giuseppe Emmanuele Ventimiglia che a differenza del primo riuscì a trasformare il feudo in un villaggio. Nel 1756 fu avviata la costruzione della chiesa madre, che diventò il fulcro dell’abitato. Nel 1849 fu distrutta dall’esercito <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BORBONE'>borbone</a> per rappresaglia, poiché aveva preso parte ai moti rivoluzionari. Lentamente ricostruita negli anni a seguire, memore di tale evento, in occasione dello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SBARCODEIMILLE'>sbarco dei Mille</a> mise a disposizione, nella lotta contro i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BORBONI'>Borboni</a>, uomini e mezzi. Tra le testimonianze storico-architettoniche della cultura dei secoli passati, che costituiscono il suo patrimonio artistico, meritano di essere segnalate: la chiesa madre, edificata nel XVIII secolo, dedicata al Santissimo Crocifisso, che presenta una pregevole facciata tardo-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BAROCCA'>barocca</a> e una spettacolare scalinata a due rampe, al cui interno meravigliosi dipinti di Pietro Novelli; la chiesa delle Anime Sante e i ruderi del Palazzo Baronale risalenti al XVII e XVIII secolo. Agli inizi del 1900, a causa dell’estrema povertà, molti dei suoi abitanti furono costretti a emigrare all’estero.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, chimico, dei materiali da costruzione, dei laterizi, della fabbricazione degli strumenti ottici e fotografici, dei mobili e dell’edilizia. Vanto della lavorazione artigianale locale è la produzione di strumenti musicali ed ebanistici. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, che assicura comunque il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e quella parrocchiale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per lo sport e il tempo libero è possibile usufruire di campi da tennis, di calcio, da basket e da pallavolo. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura produce cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti: estrattivo, chimico, dei materiali da costruzione, dei laterizi, della fabbricazione degli strumenti ottici e fotografici, dei mobili e dell’edilizia. Vanto della lavorazione artigianale locale è la produzione di strumenti musicali ed ebanistici. Il terziario si compone di una modesta rete commerciale, che assicura comunque il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità, e dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono presenti la biblioteca civica e quella parrocchiale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per lo sport e il tempo libero è possibile usufruire di campi da tennis, di calcio, da basket e da pallavolo. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni: interessante da visitare è “La Moarda”, una successione di pizzi o “Punte” di quasi uguale altezza, tra cui il Neviere (853 m). Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la festa di San Giuseppe, a marzo; la festa dell’Immacolata, a dicembre. La festa patronale, del Santissimo Crocifisso, si celebra il 16 settembre.

L’aria salubre, le bellezze dell’ambiente naturale, la tranquillità del luogo e la genuinità dei suoi prodotti costituiscono valide risorse, il cui sfruttamento potrebbe portare a un incremento della presenza turistica nella zona. Offre, comunque, la possibilità di effettuare piacevoli escursioni nei dintorni: interessante da visitare è “La Moarda”, una successione di pizzi o “Punte” di quasi uguale altezza, tra cui il Neviere (853 m). Tra le manifestazioni meritano di essere citate: la festa di San Giuseppe, a marzo; la festa dell’Immacolata, a dicembre. La festa patronale, del Santissimo Crocifisso, si celebra il 16 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Belmonte Mezzagno rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.