Descrizione

Comune montano di origine molto antica; la sua economia è imperniata soprattutto sulle tradizionali attività rurali (agricoltura e allevamento. La maggior parte dei belmontesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, si concentra nel capoluogo comunale mentre solo una piccola fetta della comunità risiede in aggregati urbani minori e in case sparse. L'abitato, caratterizzato da una pianta allungata e da un nucleo medievale ben conservato, sorge su uno spuntone di roccia dal quale domina una stretta valle. Il territorio comunale, particolarmente ricco di acque –vi si rileva la presenza di quasi 250 pozzi–, è coperto da una vegetazione folta e rigogliosa, da ampie distese di seminativi e da ordinati filari di viti. Le vette maestose dei monti Obachelle e Cairo dominano il paesaggio: il primo rappresenta la cima più elevata di un acrocoro e offre un bellissimo panorama sulla conca di Atina e sui monti del Parco nazionale d'Abruzzo; il secondo è caratterizzato da una grande varietà di fenomeni carsici, come cavità e inattesi sprofondamenti del terreno. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre rossa a due palchi, merlata “alla guelfa”, sostenuta da un monte all'italiana a tre cime e sormontata da una stella azzurra a sei raggi.

Comune montano di origine molto antica; la sua economia è imperniata soprattutto sulle tradizionali attività rurali (agricoltura e allevamento. La maggior parte dei belmontesi, che presentano un indice di vecchiaia superiore alla media, si concentra nel capoluogo comunale mentre solo una piccola fetta della comunità risiede in aggregati urbani minori e in case sparse. L'abitato, caratterizzato da una pianta allungata e da un nucleo medievale ben conservato, sorge su uno spuntone di roccia dal quale domina una stretta valle. Il territorio comunale, particolarmente ricco di acque –vi si rileva la presenza di quasi 250 pozzi–, è coperto da una vegetazione folta e rigogliosa, da ampie distese di seminativi e da ordinati filari di viti. Le vette maestose dei monti Obachelle e Cairo dominano il paesaggio: il primo rappresenta la cima più elevata di un acrocoro e offre un bellissimo panorama sulla conca di Atina e sui monti del Parco nazionale d'Abruzzo; il secondo è caratterizzato da una grande varietà di fenomeni carsici, come cavità e inattesi sprofondamenti del terreno. Sullo sfondo dorato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una torre rossa a due palchi, merlata “alla guelfa”, sostenuta da un monte all'italiana a tre cime e sormontata da una stella azzurra a sei raggi.

Storia

Fondata secondo la tradizione dai sanniti, divenne particolarmente fiorente in epoca romana. Attorno all'anno mille entrò a far parte del ducato di Capua; in seguito appartenne a varie e illustri casate nobiliari, tra cui i D'Aquino, i Cantelmo (1350), i Carafa (1464), i Borgia (1496), Pietro Navarro (1507), Raimondo di Cardona (1515) e i Gallio, che l'amministrarono fino al decreto di Giuseppe Bonaparte sull'abolizione dei feudi. Il primo elemento del toponimo, che è stato semplicemente Belmonte fino al 1862, è di chiara etimologia; la specificazione che lo accompagna deriva da un torrione posto nella parte alta dell'abitato. Accanto all'affascinante centro storico, dal tipico aspetto medievale, sopravvivono suggestive testimonianze di epoca romana, come i resti dell'acquedotto risalente al I secolo a.C., scavato nella roccia, e ponte Lagnaro, situato nei pressi dell'abitato; di grande interesse sono anche i ruderi del castello, del quale rimane solamente una torre quadrata diroccata, e la chiesa dedicata a San Nicola, costruita probabilmente nel XII secolo ma rimaneggiata nel Settecento –all'interno conserva pregevoli affreschi del Trecento–.

Fondata secondo la tradizione dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SANNITI'>sanniti</a>, divenne particolarmente fiorente in epoca romana. Attorno all'anno mille entrò a far parte del ducato di Capua; in seguito appartenne a varie e illustri casate nobiliari, tra cui i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DAQUINO'>D'Aquino</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CANTELMO'>Cantelmo</a> (1350), i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARAFA'>Carafa</a> (1464), i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORGIA'>Borgia</a> (1496), Pietro Navarro (1507), Raimondo di Cardona (1515) e i Gallio, che l'amministrarono fino al decreto di Giuseppe Bonaparte sull'abolizione dei feudi. Il primo elemento del toponimo, che è stato semplicemente Belmonte fino al 1862, è di chiara etimologia; la specificazione che lo accompagna deriva da un torrione posto nella parte alta dell'abitato. Accanto all'affascinante centro storico, dal tipico aspetto medievale, sopravvivono suggestive testimonianze di epoca romana, come i resti dell'acquedotto risalente al I secolo a.C., scavato nella roccia, e ponte Lagnaro, situato nei pressi dell'abitato; di grande interesse sono anche i ruderi del castello, del quale rimane solamente una torre quadrata diroccata, e la chiesa dedicata a San Nicola, costruita probabilmente nel XII secolo ma rimaneggiata nel Settecento –all'interno conserva pregevoli affreschi del Trecento–.

Economia

Per la comunità belmontese la vita scorre tranquilla, all'insegna dei ritmi secolari della tradizione. Il quadro delle risorse economiche è ancora dominato dal settore primario: l'agricoltura produce cereali, foraggio e olive e si praticano con profitto la silvicoltura e l'allevamento di bovini e ovini; una parte della comunità, tuttavia, è costretta a lavorare altrove, dal momento che sul posto non sono presenti imprese industriali di rilievo; la rete distributiva inoltre appare poco articolata e la dotazione di servizi non del tutto adeguata –mancano, fra l'altro, sportelli bancari e agenzie assicurative e immobiliari–. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali e scuole materne ed elementari; per l'assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Sora –sul posto si trova soltanto la farmacia–; il suo apparato ricettivo, inoltre, appare da potenziare, soprattutto per quanto riguarda le strutture per il soggiorno, del tutto assenti.

Per la comunità belmontese la vita scorre tranquilla, all'insegna dei ritmi secolari della tradizione. Il quadro delle risorse economiche è ancora dominato dal settore primario: l'agricoltura produce cereali, foraggio e olive e si praticano con profitto la silvicoltura e l'allevamento di bovini e ovini; una parte della comunità, tuttavia, è costretta a lavorare altrove, dal momento che sul posto non sono presenti imprese industriali di rilievo; la rete distributiva inoltre appare poco articolata e la dotazione di servizi non del tutto adeguata –mancano, fra l'altro, sportelli bancari e agenzie assicurative e immobiliari–. Il comune possiede gli ordinari uffici municipali e postali e scuole materne ed elementari; per l'assistenza sanitaria fa riferimento alla centrale operativa di guardia medica di Sora –sul posto si trova soltanto la farmacia–; il suo apparato ricettivo, inoltre, appare da potenziare, soprattutto per quanto riguarda le strutture per il soggiorno, del tutto assenti.

Relazioni

Immersa in una vegetazione resa rigogliosa dall'eccezionale abbondanza di acqua, offre incantevoli panorami e suggestivi itinerari escursionistici; nelle località di Campo di Valle e Vaccareccia, inoltre, sono motivo di interesse singolari crateri rocciosi, denominati “le fosse” e prodotti dall'azione del carsismo. Tra le manifestazioni tradizionali figura la festa dell'emigrante, che si intreccia con i festeggiamenti in onore dell'Assunzione di Maria Vergine e di San Rocco (14-16 agosto). La festa del Patrono San Nicola si celebra il 6 dicembre.

Immersa in una vegetazione resa rigogliosa dall'eccezionale abbondanza di acqua, offre incantevoli panorami e suggestivi itinerari escursionistici; nelle località di Campo di Valle e Vaccareccia, inoltre, sono motivo di interesse singolari crateri rocciosi, denominati “le fosse” e prodotti dall'azione del carsismo. Tra le manifestazioni tradizionali figura la festa dell'emigrante, che si intreccia con i festeggiamenti in onore dell'Assunzione di Maria Vergine e di San Rocco (14-16 agosto). La festa del Patrono San Nicola si celebra il 6 dicembre.

Località

Capo di China, Capo di Valle, Cesa, Spetina, Torno, Vaccareccia

Capo di China, Capo di Valle, Cesa, Spetina, Torno, Vaccareccia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Belmonte Castello rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.