Descrizione

Centro di pianura di origine antica, con un’economia basata sul comparto industriale dei materiali da costruzione e sul terziario, oltre che sulle attività rurali. I bellonesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce nella località di Triflisco, in alcuni aggregati urbani minori (Catone, Cercolone-Centimolo-Cuccaro, Ferranzano, Palombara, San Pietro, Starza e Vigna) e in un discreto numero di case sparse. L’abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, che l’ha ormai reso contiguo al comune limitrofo di Vitulazio, comprende una parte antica caratterizzata da struttura a scacchiera; da essa si dipartono due lunghe propaggini che si allungano verso ovest e verso sud. Seminativi dalla regolare forma geometrica, frutteti e filari di viti occupano gran parte del territorio comunale, inframmezzati qua e là da esigue macchie di vegetazione spontanea. Numerose specie di uccelli acquatici, incluso il raro martin pescatore, albergano presso le sponde del fiume Volturno, che scorre approssimativamente lungo il confine meridionale del comprensorio bellonese. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la dea Bellona, con diadema d’oro, tunica verde e mantello azzurro; la dea, ritta su un cocchio d’oro arabescato trainato da quattro cavalli neri impennati, stringe nella mano destra una lancia d’oro e nella sinistra le briglie del cocchio, anch’esse dorate.

Centro di pianura di origine antica, con un’economia basata sul comparto industriale dei materiali da costruzione e sul terziario, oltre che sulle attività rurali. I bellonesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia inferiore alla media, vivono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale; il resto della comunità si distribuisce nella località di Triflisco, in alcuni aggregati urbani minori (Catone, Cercolone-Centimolo-Cuccaro, Ferranzano, Palombara, San Pietro, Starza e Vigna) e in un discreto numero di case sparse. L’abitato, interessato da una significativa espansione edilizia, che l’ha ormai reso contiguo al comune limitrofo di Vitulazio, comprende una parte antica caratterizzata da struttura a scacchiera; da essa si dipartono due lunghe propaggini che si allungano verso ovest e verso sud. Seminativi dalla regolare forma geometrica, frutteti e filari di viti occupano gran parte del territorio comunale, inframmezzati qua e là da esigue macchie di vegetazione spontanea. Numerose specie di uccelli acquatici, incluso il raro martin pescatore, albergano presso le sponde del fiume Volturno, che scorre approssimativamente lungo il confine meridionale del comprensorio bellonese. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia la dea Bellona, con diadema d’oro, tunica verde e mantello azzurro; la dea, ritta su un cocchio d’oro arabescato trainato da quattro cavalli neri impennati, stringe nella mano destra una lancia d’oro e nella sinistra le briglie del cocchio, anch’esse dorate.

Storia

Sorse in epoca romana e durante il Medioevo fu uno dei trentasei casali di Capua; a quest’ultima fu soggetta fino al XVI secolo, periodo in cui ottenne il titolo di “università” e la possibilità di governarsi autonomamente. Dal 1928 formò insieme alla vicina Vitulazio un unico comune, chiamato Villa Volturno, e nel 1946 riacquistò la propria autonomia. Secondo alcune teorie il toponimo fa riferimento a un tempio dedicato alla dea Bellona, edificato sul territorio comunale dagli abitanti di Capua; altre ipotesi fanno derivare la denominazione dall’antroponimo medievale BELLO, BELLONE. Tra le vestigia del passato figurano la parrocchiale di San Secondino, risalente all’XI secolo ma più volte rimaneggiata in seguito, la chiesa di San Michele Arcangelo e la cappella intitolata a Maria Santissima di Gerusalemme, eretta sul monte Raggeto intorno al XII secolo e anch’essa modificata nei secoli successivi. Nel territorio comunale sono state rinvenute significative testimonianze di epoca romana, come i resti di una villa rustica e una cisterna sotterranea, chiamata Cammarella delle fate; inoltre, lungo la via che porta a Vitulazio si trova una stele con un’epigrafe di Benedetto Croce, eretta in memoria di 54 bellonesi trucidati nel 1943 dai tedeschi che si ritiravano.

Sorse in epoca romana e durante il Medioevo fu uno dei trentasei casali di Capua; a quest’ultima fu soggetta fino al XVI secolo, periodo in cui ottenne il titolo di “università” e la possibilità di governarsi autonomamente. Dal 1928 formò insieme alla vicina Vitulazio un unico comune, chiamato Villa Volturno, e nel 1946 riacquistò la propria autonomia. Secondo alcune teorie il toponimo fa riferimento a un tempio dedicato alla dea Bellona, edificato sul territorio comunale dagli abitanti di Capua; altre ipotesi fanno derivare la denominazione dall’antroponimo medievale BELLO, BELLONE. Tra le vestigia del passato figurano la parrocchiale di San Secondino, risalente all’XI secolo ma più volte rimaneggiata in seguito, la chiesa di San Michele Arcangelo e la cappella intitolata a Maria Santissima di Gerusalemme, eretta sul monte Raggeto intorno al XII secolo e anch’essa modificata nei secoli successivi. Nel territorio comunale sono state rinvenute significative testimonianze di epoca romana, come i resti di una villa rustica e una cisterna sotterranea, chiamata Cammarella delle fate; inoltre, lungo la via che porta a Vitulazio si trova una stele con un’epigrafe di Benedetto Croce, eretta in memoria di 54 bellonesi trucidati nel 1943 dai tedeschi che si ritiravano.

Economia

La comunità bellonese, animata da un profondo rispetto per le tradizioni ma nello stesso tempo aperta alle novità, è in parte ancora dedita all’agricoltura, dalla quale ricava cereali, legumi, canapa e frutta, soprattutto uva e fichi d’india. Anche gli altri settori produttivi fanno registrare un buon livello di sviluppo: nell’ambito del settore secondario risalta la presenza di un grande stabilimento che produce materiali da costruzione; altre aziende di minori dimensioni operano nei comparti alimentare, delle confezioni ed edile; la rete distributiva è abbastanza articolata e nell’ambito dei servizi sono compresi quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; per quanto riguarda le strutture ricettive dispone di alberghi e di ristoranti e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia e un laboratorio di patologia clinica convenzionato.

La comunità bellonese, animata da un profondo rispetto per le tradizioni ma nello stesso tempo aperta alle novità, è in parte ancora dedita all’agricoltura, dalla quale ricava cereali, legumi, canapa e frutta, soprattutto uva e fichi d’india. Anche gli altri settori produttivi fanno registrare un buon livello di sviluppo: nell’ambito del settore secondario risalta la presenza di un grande stabilimento che produce materiali da costruzione; altre aziende di minori dimensioni operano nei comparti alimentare, delle confezioni ed edile; la rete distributiva è abbastanza articolata e nell’ambito dei servizi sono compresi quello bancario e le assicurazioni. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, possiede scuole per l’istruzione primaria e secondaria di primo grado ma difetta di strutture di rilievo preposte alla conservazione e alla divulgazione del patrimonio culturale; per quanto riguarda le strutture ricettive dispone di alberghi e di ristoranti e, per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, può contare sulla farmacia e un laboratorio di patologia clinica convenzionato.

Relazioni

Il calendario delle manifestazioni bellonesi annovera alcune frequentate fiere di bestiame e attrezzature agricole: la fiera della Madonna delle Grazie (prima decade di luglio), quella delle Agnene (domenica dopo Pasqua, in località Triflisco) e fiera di San Francesco (prima domenica di ottobre, in località Triflisco); tra gli altri momenti di festa si ricorda la sagra del soffritto (ultima decade di agosto, in località Salicioni). La festa della Patrona, Maria Santissima di Gerusalemme, si celebra il martedì dopo Pasqua.

Il calendario delle manifestazioni bellonesi annovera alcune frequentate fiere di bestiame e attrezzature agricole: la fiera della Madonna delle Grazie (prima decade di luglio), quella delle Agnene (domenica dopo Pasqua, in località Triflisco) e fiera di San Francesco (prima domenica di ottobre, in località Triflisco); tra gli altri momenti di festa si ricorda la sagra del soffritto (ultima decade di agosto, in località Salicioni). La festa della Patrona, Maria Santissima di Gerusalemme, si celebra il martedì dopo Pasqua.

Località

Catone, Centimolo, Ferranzano, Masseria Pochetti, Masseria Vecchia, Starza, Triflisco

Catone, Centimolo, Ferranzano, Masseria Pochetti, Masseria Vecchia, Starza, Triflisco

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bellona rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.