Descrizione

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Pleyne. Di probabili origini medievali, la sua economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I bellinesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e varie località. Il territorio, classificato montano −i cui rilievi sono ricoperti di boschi di betulle, abeti e pini cembri− ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 3.340 metri di quota. L’abitato, con meridiane, affreschi e immagini sacre sui muri delle vecchie case, conserva in buona parte l’impianto dei borghi alpini delle valli occitane; situato all’interno di una valle stretta e poco soleggiata, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Piccola comunità, classificata “comune sparso” con sede in Pleyne. Di probabili origini medievali, la sua economia si basa essenzialmente sulle tradizionali attività rurali. I bellinesi, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerosissime case sparse e varie località. Il territorio, classificato montano −i cui rilievi sono ricoperti di boschi di betulle, abeti e pini cembri− ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine molto accentuate: si raggiungono i 3.340 metri di quota. L’abitato, con meridiane, affreschi e immagini sacre sui muri delle vecchie case, conserva in buona parte l’impianto dei borghi alpini delle valli occitane; situato all’interno di una valle stretta e poco soleggiata, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è vario.

Storia

Citata come “Belinus” in un documento della metà del XIII secolo, ha un toponimo di origine controversa: riportato da alcuni studiosi al nome di famiglia “Bellinus” o all’aggettivo latino BELLUS, ‘bello’, che però male si adatta alla posizione geografica del borgo, viene da altri ricollegato al francese medievale “belins”, ‘pecore’, o al nome del dio celtico “Belenus”, corrispondente all’Apollo dei romani e derivante a sua volta dal gallico “bel”, che significa ‘splendore’. Possedimento dei signori di Busca e Venasca, in seguito appartenne ai marchesi di Saluzzo e ai Delfini di Vienne. Sotto questi ultimi, insieme a Casteldelfino, a Pontechianale e ai territori d’oltralpe facenti capo a Briancon, fu inserita nella cosiddetta “repubblica degli Escartouns”, una comunità dotata di una vasta autonomia nei confronti del casato delfinese. Successivamente fu assoggettata al dominio dei Savoia. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono alcuni edifici di culto, tra cui: la chiesa di San Giacomo, col campanile in stile romanico-lombardo, in località Chiesa; quella di Santo Spirito, risalente al XVIII secolo, in località Celle. Profondamente segnata dalla piaga dell’emigrazione, ha registrato un forte calo demografico.

Citata come “Belinus” in un documento della metà del XIII secolo, ha un toponimo di origine controversa: riportato da alcuni studiosi al nome di famiglia “Bellinus” o all’aggettivo latino BELLUS, ‘bello’, che però male si adatta alla posizione geografica del borgo, viene da altri ricollegato al francese medievale “belins”, ‘pecore’, o al nome del dio celtico “Belenus”, corrispondente all’Apollo dei romani e derivante a sua volta dal gallico “bel”, che significa ‘splendore’. Possedimento dei signori di Busca e Venasca, in seguito appartenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDISALUZZO'>marchesi di Saluzzo</a> e ai Delfini di Vienne. Sotto questi ultimi, insieme a Casteldelfino, a Pontechianale e ai territori d’oltralpe facenti capo a Briancon, fu inserita nella cosiddetta “repubblica degli Escartouns”, una comunità dotata di una vasta autonomia nei confronti del casato delfinese. Successivamente fu assoggettata al dominio dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SAVOIA'>Savoia</a>. Sotto il profilo storico-architettonico interessanti sono alcuni edifici di culto, tra cui: la chiesa di San Giacomo, col campanile in stile romanico-lombardo, in località Chiesa; quella di Santo Spirito, risalente al XVIII secolo, in località Celle. Profondamente segnata dalla piaga dell’emigrazione, ha registrato un forte calo demografico.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di ortaggi (patate) e con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli; si pratica anche la silvicoltura. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile, dell’estrazione della pietra e della raffineria del petrolio, sono poco significative. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole locali assicurano soltanto l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. Le caratteristiche orografiche dell’area hanno condizionato lo sviluppo dell’economia: esclusa la possibilità di praticare l’agricoltura su vasta scala, il settore primario è presente con la produzione di ortaggi (patate) e con l’allevamento di bovini, ovini, caprini e avicoli; si pratica anche la silvicoltura. Le attività industriali, limitate a qualche piccola azienda che opera nei comparti edile, dell’estrazione della pietra e della raffineria del petrolio, sono poco significative. Non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario; una rete distributiva, di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità, completa il panorama del terziario. Non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole locali assicurano soltanto l’istruzione elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; l’assenza di una farmacia rende necessario rivolgersi altrove anche per i servizi sanitari di base.

Relazioni

Meta affascinante per tutti gli amanti dell’architettura alpina, delle meridiane e della natura incontaminata, in cui ancora si conserva l’antica lingua “patois”, occitano derivato dalla lingua d’oc. È possibile praticare la “pesca libera” nelle acque limpide del Varaita, lo sci di fondo, alpinismo ed escursioni, seguendo itinerari che conducono a luoghi panoramici di suggestiva bellezza, come il piccolo lago di Camosciera (situato in una conca racchiusa tra le alte bastionate del Bric Alto Camosciera, del Pelvo d’Elia e del monte Camosciere) o il lago di Mangioia (lo specchio d’acqua più elevato delle Alpi Cozie). Tra le manifestazioni periodiche meritano di essere citate: la “beò”, antico carnevale che risale alle “abbadie”, cioè alle feste di epoca medievale; la festa di Santo Spirito, il giorno dopo la Pentecoste, a Celle; la “Supermarchissima”, gara di sci-alpinismo con eli-sky, a marzo e ad aprile; le feste al Mongioia e alla Pence, ad agosto, rispettivamente a Pian Rui e a Pian Traversagn. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio.

Meta affascinante per tutti gli amanti dell’architettura alpina, delle meridiane e della natura incontaminata, in cui ancora si conserva l’antica lingua “patois”, occitano derivato dalla lingua d’oc. È possibile praticare la “pesca libera” nelle acque limpide del Varaita, lo sci di fondo, alpinismo ed escursioni, seguendo itinerari che conducono a luoghi panoramici di suggestiva bellezza, come il piccolo lago di Camosciera (situato in una conca racchiusa tra le alte bastionate del Bric Alto Camosciera, del Pelvo d’Elia e del monte Camosciere) o il lago di Mangioia (lo specchio d’acqua più elevato delle Alpi Cozie). Tra le manifestazioni periodiche meritano di essere citate: la “beò”, antico carnevale che risale alle “abbadie”, cioè alle feste di epoca medievale; la festa di Santo Spirito, il giorno dopo la Pentecoste, a Celle; la “Supermarchissima”, gara di sci-alpinismo con eli-sky, a marzo e ad aprile; le feste al Mongioia e alla Pence, ad agosto, rispettivamente a Pian Rui e a Pian Traversagn. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio.

Località

Celle, Chiazale, Chiesa, Fontanile, Mas del Bernard, Mongioia-Autaret, Pleyne, Ribiera

Celle, Chiazale, Chiesa, Fontanile, Mas del Bernard, Mongioia-Autaret, Pleyne, Ribiera

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bellino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.