Descrizione

Centro montano, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi, in particolare quelli legati al turismo. I bedoniesi, con indice di vecchiaia straordinariamente elevato, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Alpe, Anzola, Carniglia, Cavignaca, Ponteceno, Caneso, Casamurata, Fontanachiosa, Libbia, Montarsiccio, Piane di Carniglia, Prato, Revoleto, Romezzano, Scopolo, Selvola, Setterone, Spora, Strepeto e Volpara. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con estesi pascoli e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura, su sfondo argenteo, una colonna azzurra, sormontata da una corona dello stesso colore e “accollata” da un tralcio di edera verde; ai lati, spicca la leggenda in caratteri neri: CONCORDIA-RES-PARVAE-CRESCVNT. La bordatura dello scudo è smaltata d’oro e d’azzurro.

Centro montano, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi, in particolare quelli legati al turismo. I bedoniesi, con indice di vecchiaia straordinariamente elevato, sono distribuiti soprattutto tra il capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica, e le località di Alpe, Anzola, Carniglia, Cavignaca, Ponteceno, Caneso, Casamurata, Fontanachiosa, Libbia, Montarsiccio, Piane di Carniglia, Prato, Revoleto, Romezzano, Scopolo, Selvola, Setterone, Spora, Strepeto e Volpara. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama molto suggestivo, con estesi pascoli e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L’abitato ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, raffigura, su sfondo argenteo, una colonna azzurra, sormontata da una corona dello stesso colore e “accollata” da un tralcio di edera verde; ai lati, spicca la leggenda in caratteri neri: CONCORDIA-RES-PARVAE-CRESCVNT. La bordatura dello scudo è smaltata d’oro e d’azzurro.

Storia

Abitata da popolazioni liguri prima della colonizzazione dei romani, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcuni reperti archeologici databili all’età neolitica, fu probabilmente l’antica Bitunia, citata nella cosiddetta Tavola Alimentaria dell’imperatore Traiano, scoperta a Velleia. Il toponimo parrebbe derivare dal personale latino BITONIUS. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata in possesso dei vescovi piacentini, fu infeudata ai Malaspina. Al centro di lunghe contese tra il comune di Piacenza e la potente famiglia dei Landi a partire dalla fine del XII secolo, fu definitivamente assegnata a questi ultimi a metà del Cinquecento, passando ai Doria sul finire del secolo successivo. Tornata a far parte delle proprietà dei Landi, verso la fine del XVII secolo pervenne ai Farnese. La storia successiva non si discosta da quella del resto del ducato borbonico di Parma. Dopo i moti risorgimentali e l’annessione al regno di Piemonte, avvenuta nel 1859, partecipò attivamente ai conflitti mondiali e in particolare alla lotta partigiana, subendo la dura rappresaglia tedesca. Tra i monumenti spiccano: la seicentesca parrocchiale di Sant’Antonino; il santuario della Madonna di San Marco, costruito sul finire degli anni Trenta del XX secolo, e l’adiacente seminario.

Abitata da popolazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LIGURI'>liguri</a> prima della colonizzazione dei romani, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di alcuni reperti archeologici databili all’età neolitica, fu probabilmente l’antica Bitunia, citata nella cosiddetta Tavola Alimentaria dell’imperatore Traiano, scoperta a Velleia. Il toponimo parrebbe derivare dal personale latino BITONIUS. Nel corso del Medioevo, dopo essere stata in possesso dei vescovi piacentini, fu infeudata ai Malaspina. Al centro di lunghe contese tra il comune di Piacenza e la potente famiglia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a> a partire dalla fine del XII secolo, fu definitivamente assegnata a questi ultimi a metà del Cinquecento, passando ai Doria sul finire del secolo successivo. Tornata a far parte delle proprietà dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, verso la fine del XVII secolo pervenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>. La storia successiva non si discosta da quella del resto del ducato borbonico di Parma. Dopo i moti risorgimentali e l’annessione al regno di Piemonte, avvenuta nel 1859, partecipò attivamente ai conflitti mondiali e in particolare alla lotta partigiana, subendo la dura rappresaglia tedesca. Tra i monumenti spiccano: la seicentesca parrocchiale di Sant’Antonino; il santuario della Madonna di San Marco, costruito sul finire degli anni Trenta del XX secolo, e l’adiacente seminario.

Economia

è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento) e foraggi; diffuso è l’allevamento di bovini e suini, seguito da quello di ovini, caprini ed equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metalmeccanico e della fabbricazione di prodotti in vetro, piastrelle per pavimenti, motori e generatori elettrici. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo di storia naturale, dal museo “Romeo Musa” (una mostra permanente delle opere del poeta e scrittore nato nella località di Calice), da una pinacoteca e da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono solo il servizio farmaceutico.

è sede della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. Nell’economia locale l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore, conserva un ruolo importante: si coltivano cereali (in particolare frumento) e foraggi; diffuso è l’allevamento di bovini e suini, seguito da quello di ovini, caprini ed equini. Il tessuto industriale è costituito da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metalmeccanico e della fabbricazione di prodotti in vetro, piastrelle per pavimenti, motori e generatori elettrici. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto professionale industriale, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo di storia naturale, dal museo “Romeo Musa” (una mostra permanente delle opere del poeta e scrittore nato nella località di Calice), da una pinacoteca e da una biblioteca. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno mentre quelle sanitarie garantiscono solo il servizio farmaceutico.

Relazioni

Meta turistica tra le più celebrate della zona, soprattutto nel periodo invernale, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, visitando l’osservatorio planetario e gustando i genuini prodotti locali, tra cui il formaggio parmigiano reggiano. I rapporti con i comuni vicini sono particolarmente intensi grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera, e alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi ricorrenti prevede: la veglia del villeggiante e la sagra della trota, ad agosto; la mostra dei funghi, a ottobre; la tradizione del cantamaggio, con musicanti che girano per l’abitato. La Patrona è la Madonna di San Marco, la cui festa si celebra la seconda domenica di luglio con l’omonima sagra.

Meta turistica tra le più celebrate della zona, soprattutto nel periodo invernale, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, visitando l’osservatorio planetario e gustando i genuini prodotti locali, tra cui il formaggio parmigiano reggiano. I rapporti con i comuni vicini sono particolarmente intensi grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera, e alla presenza dell’istituto d’istruzione secondaria di secondo grado. Il calendario delle manifestazioni e degli eventi ricorrenti prevede: la veglia del villeggiante e la sagra della trota, ad agosto; la mostra dei funghi, a ottobre; la tradizione del cantamaggio, con musicanti che girano per l’abitato. La Patrona è la Madonna di San Marco, la cui festa si celebra la seconda domenica di luglio con l’omonima sagra.

Località

Alpe, Anzola, Bruschi di Sopra, Bruschi di Sotto, Calice, Caneso, Carniglia, Casaleto, Casalporino, Casamurata, Casonetti, Castagna, Castagnola, Cavignaca, Ceio, Chiesiola, Cornolo, Drusco, Fontanachiosa, Fontanino, Foppiano, Illica, Le Coste, Libbia, Liveglia, Masanti, Masanti di Sopra, Masanti di Sotto, Momarola, Montarsiccio, Monti, Nociveglia, Perin, Piane di Carniglia, Pilati, Ponteceno, Prato, Revoleto, Rio Merlino, Romezzano, Roncole, Scopolo, Selvola, Setterone, Spora, Strepeto, Tasola, Tomba, Travaglini, Volpara

Alpe, Anzola, Bruschi di Sopra, Bruschi di Sotto, Calice, Caneso, Carniglia, Casaleto, Casalporino, Casamurata, Casonetti, Castagna, Castagnola, Cavignaca, Ceio, Chiesiola, Cornolo, Drusco, Fontanachiosa, Fontanino, Foppiano, Illica, Le Coste, Libbia, Liveglia, Masanti, Masanti di Sopra, Masanti di Sotto, Momarola, Montarsiccio, Monti, Nociveglia, Perin, Piane di Carniglia, Pilati, Ponteceno, Prato, Revoleto, Rio Merlino, Romezzano, Roncole, Scopolo, Selvola, Setterone, Spora, Strepeto, Tasola, Tomba, Travaglini, Volpara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bedonia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.