Descrizione

Centro montano, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale e una buona presenza di servizi. I bardigiani, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra numerosissime case sparse e varie località, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con numerosi torrenti e rilievi coperti di boschi. L’abitato, sormontato dall’imponente mole della rocca medievale, è interessato da una significativa espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Nell’insegna municipale campeggia l’immagine di un albero di carpino con il tronco avvolto da un nastro, con le estremità bifide, in cui spicca la scritta FIDELITAS; alla base dell’albero si rappresenta un cane. Il motto è: COMMUNITAS BARDI.

Centro montano, di origini medievali, con un’economia di tipo agricolo e industriale e una buona presenza di servizi. I bardigiani, che presentano un indice di vecchiaia eccezionalmente elevato, sono distribuiti tra numerosissime case sparse e varie località, oltre al capoluogo comunale, che fa registrare la maggiore concentrazione demografica. Il territorio disegna un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, e offre un panorama di indiscutibile fascino, con numerosi torrenti e rilievi coperti di boschi. L’abitato, sormontato dall’imponente mole della rocca medievale, è interessato da una significativa espansione edilizia e ha un andamento plano-altimetrico tipico montano. Nell’insegna municipale campeggia l’immagine di un albero di carpino con il tronco avvolto da un nastro, con le estremità bifide, in cui spicca la scritta FIDELITAS; alla base dell’albero si rappresenta un cane. Il motto è: COMMUNITAS BARDI.

Storia

Fondata presumibilmente in età longobarda, deriva il toponimo dal personale “Bardo” oppure da “bardi”, diminutivo di longobardi; non manca però chi si richiama ai cantori celtici delle gesta degli eroi, detti appunto “bardi”, o al nome “Barro” dell’ultimo elefante di Annibale, che sarebbe morto in questi luoghi dopo la battaglia combattuta contro i romani nel 218 a.C. sul fiume Trebbia. Dotata di un castello già alla fine del IX secolo, fu proprietà dapprima dell’episcopato e poi del comune di Piacenza, che nella seconda metà del 1100 la infeudò ai conti locali. Questi ne conservarono il possesso fino alla metà del XIII secolo, quando fu conquistata da Oberto Pallavicino, che ne distrusse la fortezza, ricostruita poco dopo dai Landi, sotto i quali, unita a Compiano, acquistò grande prestigio, assurgendo a marchesato, col diritto di battere moneta. Estintasi la dinastia dei Landi, nella seconda metà del XVII secolo passò ai Farnese, cui subentrarono, nel 1748, i Borbone. Le vicende successive all’occupazione napoleonica e ai moti risorgimentali seguirono quelle regionali: annessa al regno d’Italia, nel 1923 entrò a far parte della provincia di Parma, partecipando poi attivamente alla lotta partigiana. Tra i monumenti: il castello (CASTELLO DI BARDI), del XIII-XIV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Addolorata, costruita negli anni Trenta del Novecento; i settecenteschi oratori di Santa Maria delle Grazie e San Giovanni; la romanica chiesa di San Siro del XII-XIII secolo.

Fondata presumibilmente in età longobarda, deriva il toponimo dal personale “Bardo” oppure da “bardi”, diminutivo di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>; non manca però chi si richiama ai cantori celtici delle gesta degli eroi, detti appunto “bardi”, o al nome “Barro” dell’ultimo elefante di Annibale, che sarebbe morto in questi luoghi dopo la battaglia combattuta contro i romani nel 218 a.C. sul fiume Trebbia. Dotata di un castello già alla fine del IX secolo, fu proprietà dapprima dell’episcopato e poi del comune di Piacenza, che nella seconda metà del 1100 la infeudò ai conti locali. Questi ne conservarono il possesso fino alla metà del XIII secolo, quando fu conquistata da Oberto Pallavicino, che ne distrusse la fortezza, ricostruita poco dopo dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, sotto i quali, unita a Compiano, acquistò grande prestigio, assurgendo a marchesato, col diritto di battere moneta. Estintasi la dinastia dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=LANDI'>Landi</a>, nella seconda metà del XVII secolo passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=FARNESE'>Farnese</a>, cui subentrarono, nel 1748, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=BORBONE'>Borbone</a>. Le vicende successive all’occupazione napoleonica e ai moti risorgimentali seguirono quelle regionali: annessa al regno d’Italia, nel 1923 entrò a far parte della provincia di Parma, partecipando poi attivamente alla lotta partigiana. Tra i monumenti: il castello (<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CASTELLODIBARDI'>CASTELLO DI BARDI</a>), del XIII-XIV secolo; la parrocchiale di Santa Maria Addolorata, costruita negli anni Trenta del Novecento; i settecenteschi oratori di Santa Maria delle Grazie e San Giovanni; la romanica chiesa di San Siro del XII-XIII secolo.

Economia

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini ed equini (famoso il cavallo bardigiano). L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico e meccanico. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, assicurazioni e fondi pensione. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto professionale commerciale, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo della civiltà valligiana (all’interno della rocca) e da una biblioteca. Le strutture ricettive, tra cui non mancano alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Nell’economia locale l’agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, foraggi, uva e frutta; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini ed equini (famoso il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CAVALLOBARDIGIANO'>cavallo bardigiano</a>). L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico e meccanico. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario, assicurazioni e fondi pensione. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo e includono un istituto professionale commerciale, mentre quelle culturali sono rappresentate dal museo della civiltà valligiana (all’interno della rocca) e da una biblioteca. Le strutture ricettive, tra cui non mancano alcune aziende agrituristiche, offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno e quelle sanitarie assicurano le prestazioni fornite dal locale poliambulatorio.

Relazioni

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, registra un significativo movimento turistico, soprattutto in estate, quando vi fanno ritorno molti emigranti: di particolare attrattiva è la via Francigena. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti, particolarmente intensi, specie nel periodo estivo, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge frequentare gli altri istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti: la fiera di Pasqua, seguita da quella di Pentecoste, a maggio; la fiera di luglio; la fiera di San Bartolomeo, la festa dell’emigrante, il banchetto medievale al castello (rievocazione storica) e la mostra nazionale del cavallo bardigiano, ad agosto; la fiera di San Michele, a settembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Inserita negli itinerari dell’agriturismo romagnolo, registra un significativo movimento turistico, soprattutto in estate, quando vi fanno ritorno molti emigranti: di particolare attrattiva è la via Francigena. È abbastanza frequentata anche per lavoro, grazie alle sue attività produttive, che consentono l’assorbimento di discreti flussi di manodopera. I suoi rapporti, particolarmente intensi, specie nel periodo estivo, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge frequentare gli altri istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti: la fiera di Pasqua, seguita da quella di Pentecoste, a maggio; la fiera di luglio; la fiera di San Bartolomeo, la festa dell’emigrante, il banchetto medievale al castello (rievocazione storica) e la mostra nazionale del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=EMI&parola=CAVALLOBARDIGIANO'>cavallo bardigiano</a>, ad agosto; la fiera di San Michele, a settembre. Il Patrono, San Giovanni Battista, si festeggia il 24 giugno.

Località

Bergazzi, Berlini, Bertonazzi, Boccolo, Bre, Brugnola, Brugnoli, Caberra, Cacrovoli, Caprile, Carpana, Casanova, Cerreto, Chiesabianca, Cogno Gazzo, Comune Soprano, Costa, Credarola, Cremadasca, Dorbora, Faccini, Faggio, Ferrari, Franchini, Frassineto, Gabriellini, Gazzo, Geminiano, Granere, Grezzo, Lama, Monastero, Noveglia, Osacca, Pareto, Piana Gazzo, Pianelletto, Pieve, Pione, Poggiolo, Ponteceno Sopra, Ponteceno Sotto, Porelli, Roncole, Rossi, Rugarlo, Saliceto, Santa Giustina, Sidolo, Taverna, Tiglio, Vicanini, Vischetto di Là

Bergazzi, Berlini, Bertonazzi, Boccolo, Bre, Brugnola, Brugnoli, Caberra, Cacrovoli, Caprile, Carpana, Casanova, Cerreto, Chiesabianca, Cogno Gazzo, Comune Soprano, Costa, Credarola, Cremadasca, Dorbora, Faccini, Faggio, Ferrari, Franchini, Frassineto, Gabriellini, Gazzo, Geminiano, Granere, Grezzo, Lama, Monastero, Noveglia, Osacca, Pareto, Piana Gazzo, Pianelletto, Pieve, Pione, Poggiolo, Ponteceno Sopra, Ponteceno Sotto, Porelli, Roncole, Rossi, Rugarlo, Saliceto, Santa Giustina, Sidolo, Taverna, Tiglio, Vicanini, Vischetto di Là

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Bardi rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.