Descrizione

Piccola comunità collinare, di origine incerta, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. Gli azzanesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Carretti, contigua a quella omonima del comune di Asti, nei nuclei urbani minori Moglia e Vallenia, nonché in molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate: si raggiungono i 227 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di collina. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una croce d'argento; su una campagna argentata spicca un'azza d'acciaio, posta in banda.

Piccola comunità collinare, di origine incerta, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. Gli azzanesi, che presentano un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, si concentrano per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nella località Carretti, contigua a quella omonima del comune di Asti, nei nuclei urbani minori Moglia e Vallenia, nonché in molte case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche non molto accentuate: si raggiungono i 227 metri di quota. L'abitato, immerso in una suggestiva cornice paesaggistica, mostra segni di espansione edilizia; il suo andamento plano-altimetrico è tipico di collina. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una croce d'argento; su una campagna argentata spicca un'azza d'acciaio, posta in banda.

Storia

L'origine del toponimo è incerta. Le fonti più accreditate ne fanno risalire l'etimologia al nome gentilizio AGIUS seguito dal suffisso -ANUS per indicarne ‘appartenenza'. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo e incerte sono le sue origini. Si sa che fu abitata fin dall'897, anno in cui il suo nome compare per la prima volta in un documento ufficiale. Protetta sin da quel periodo da un antico castello, nel 1158 venne annessa ai domini dell'astigiano per volere di Federico Barbarossa. Passata tra le mani dei marchesi di Monferrato prima, e dei Visconti poi, nel 1620 i Capra ne divennero gli unici proprietari. Poche sono le testimonianze artistiche di rilievo. L'antico castello fu completamente distrutto nel XVII secolo durante gli scontri tra francesi e spagnoli. Sulle sue rovine fu edificata la parrocchiale di San Giacomo Apostolo, che conserva l'abside medievale dell'edificio già intitolato a Santo Stefano, di cui se ne attesta l'esistenza sin dal 1041. Del monastero di San Bartolomeo, invece, non restano tracce poiché esso fu raso al suolo nel 1801.

L'origine del toponimo è incerta. Le fonti più accreditate ne fanno risalire l'etimologia al nome gentilizio AGIUS seguito dal suffisso -ANUS per indicarne ‘appartenenza'. Poche sono le notizie storiche relative alle prime vicende del borgo e incerte sono le sue origini. Si sa che fu abitata fin dall'897, anno in cui il suo nome compare per la prima volta in un documento ufficiale. Protetta sin da quel periodo da un antico castello, nel 1158 venne annessa ai domini dell'astigiano per volere di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=FEDERICOBARBAROSSA'>Federico Barbarossa</a>. Passata tra le mani dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDIMONFERRATO'>marchesi di Monferrato</a> prima, e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> poi, nel 1620 i Capra ne divennero gli unici proprietari. Poche sono le testimonianze artistiche di rilievo. L'antico castello fu completamente distrutto nel XVII secolo durante gli scontri tra francesi e spagnoli. Sulle sue rovine fu edificata la parrocchiale di San Giacomo Apostolo, che conserva l'abside medievale dell'edificio già intitolato a Santo Stefano, di cui se ne attesta l'esistenza sin dal 1041. Del monastero di San Bartolomeo, invece, non restano tracce poiché esso fu raso al suolo nel 1801.

Economia

Non è sede di altri uffici all'infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) che alimenta il comparto industriale delle bevande, e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia: si allevano pochi capi di bovini e caprini ma soprattutto di avicoli. Il settore economico secondario non è molto sviluppato e comprende solo piccole imprese operanti nei comparti metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva di cui si compone è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; non si segnalano strutture atte a consentire la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico come biblioteche, pinacoteche, musei o simili. le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di una farmacia, infine, costringe gli azzanesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Non è sede di altri uffici all'infuori di quelli deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali; sul posto manca la stazione dei carabinieri, per cui le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Va segnalata però la presenza della Pro Loco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si producono cereali, frumento, ortaggi, uva (utilizzata per la produzione di vino Doc) che alimenta il comparto industriale delle bevande, e altra frutta; parte della popolazione si dedica anche alla zootecnia: si allevano pochi capi di bovini e caprini ma soprattutto di avicoli. Il settore economico secondario non è molto sviluppato e comprende solo piccole imprese operanti nei comparti metallurgico ed edile. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva di cui si compone è appena sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Mancano scuole di ogni ordine e grado; non si segnalano strutture atte a consentire la conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico come biblioteche, pinacoteche, musei o simili. le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. L'assenza di una farmacia, infine, costringe gli azzanesi a rivolgersi altrove anche per il servizio sanitario di base.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale (è posta in bella zona panoramica ricca di vigneti), gustare i genuini prodotti del luogo, effettuare interessanti escursioni tra cui quella nel vicino Parco Naturale di Rocchetta Tanaro. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli azzanesi vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche, per il servizio sanitario di base e gli altri servizi non presenti sul posto. Non vi si svolgono particolari manifestazioni. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell'ambiente naturale (è posta in bella zona panoramica ricca di vigneti), gustare i genuini prodotti del luogo, effettuare interessanti escursioni tra cui quella nel vicino Parco Naturale di Rocchetta Tanaro. È, tuttavia, poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli azzanesi vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche, per il servizio sanitario di base e gli altri servizi non presenti sul posto. Non vi si svolgono particolari manifestazioni. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 25 luglio.

Località

Carretti, Moglia

Carretti, Moglia

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Azzano d'Asti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.