Descrizione

Comune collinare, di origine probabilmente molto antica; trae sostentamento dalle attività agricole e da un settore industriale di discreta rilevanza. Gli ausoniesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia nella media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale; buona parte della comunità è distribuita anche nella località di Selvacava, in alcuni aggregati urbani minori e in case sparse. L’abitato, sovrastato dalla suggestiva mole del castello medievale, sorge su una collina coperta di oliveti, dalla quale domina la valle solcata dalle acque del torrente Ausente; all’orizzonte si stagliano le cime dei monti Aurunci, dalle pendici ricoperte di splendide faggete. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare un albero, che sostiene due colombe d’argento, poste l’una di fronte all’altra; il tutto è sormontato da una corona ducale d’oro. Ai lati dell’albero compaiono due vasi, anch’essi d’oro.

Comune collinare, di origine probabilmente molto antica; trae sostentamento dalle attività agricole e da un settore industriale di discreta rilevanza. Gli ausoniesi, che fanno registrare un indice di vecchiaia nella media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale; buona parte della comunità è distribuita anche nella località di Selvacava, in alcuni aggregati urbani minori e in case sparse. L’abitato, sovrastato dalla suggestiva mole del castello medievale, sorge su una collina coperta di oliveti, dalla quale domina la valle solcata dalle acque del torrente Ausente; all’orizzonte si stagliano le cime dei monti Aurunci, dalle pendici ricoperte di splendide faggete. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, compare un albero, che sostiene due colombe d’argento, poste l’una di fronte all’altra; il tutto è sormontato da una corona ducale d’oro. Ai lati dell’albero compaiono due vasi, anch’essi d’oro.

Storia

Probabilmente fu sede di un insediamento fortificato degli ausoni, distrutto poi dai romani; notizie storicamente documentate risalgono tuttavia solo alla prima metà dell’XI secolo, quando i duchi di Gaeta donarono il castello all’abbazia di Montecassino. Appartenuta a quest’ultima durante il periodo normanno e svevo, venne conquistata nel 1421 dal capitano di ventura Braccio da Montone e nella seconda metà del XV secolo pervenne ai Caetani; a questi subentrarono nel 1501 i Colonna, che la unirono alla contea di Fondi; successivamente passò ai Lannoy e ai Carafa. Entrata a far parte del regno borbonico, ne seguì le vicende fino all’unità d’Italia. Si è chiamata Le Fratte fino al 1862; il toponimo attuale deriva dalla base AUS-, che indica un ‘corso d’acqua’. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XIV secolo sui resti di un tempio dedicato ad Ercole, con all’interno due acquasantiere ricavate da are romane; i resti dell’antico castello, dalle imponenti torri quadrate, del quale si hanno notizie già dal 1039; la chiesa di Santa Maria del Piano, situata fuori dell’abitato, risalente all’XI secolo ma rimaneggiata nel Quattrocento e contenente una statua lignea della Madonna col Bambino nonché una cripta con preziosi affreschi dell’XI secolo.

Probabilmente fu sede di un insediamento fortificato degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=AUSONI'>ausoni</a>, distrutto poi dai romani; notizie storicamente documentate risalgono tuttavia solo alla prima metà dell’XI secolo, quando i duchi di Gaeta donarono il castello all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIMONTECASSINO'>abbazia di Montecassino</a>. Appartenuta a quest’ultima durante il periodo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=NORMANNO'>normanno</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=SVEVO'>svevo</a>, venne conquistata nel 1421 dal capitano di ventura <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a> e nella seconda metà del XV secolo pervenne ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CAETANI'>Caetani</a>; a questi subentrarono nel 1501 i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=COLONNA'>Colonna</a>, che la unirono alla contea di Fondi; successivamente passò ai Lannoy e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=CARAFA'>Carafa</a>. Entrata a far parte del regno <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BORBONICO'>borbonico</a>, ne seguì le vicende fino all’unità d’Italia. Si è chiamata Le Fratte fino al 1862; il toponimo attuale deriva dalla base AUS-, che indica un ‘corso d’acqua’. Nell’ambito del patrimonio storico-architettonico spiccano: la chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nel XIV secolo sui resti di un tempio dedicato ad Ercole, con all’interno due acquasantiere ricavate da are romane; i resti dell’antico castello, dalle imponenti torri quadrate, del quale si hanno notizie già dal 1039; la chiesa di Santa Maria del Piano, situata fuori dell’abitato, risalente all’XI secolo ma rimaneggiata nel Quattrocento e contenente una statua lignea della Madonna col Bambino nonché una cripta con preziosi affreschi dell’XI secolo.

Economia

Le tradizionali attività rurali, specializzate nella produzione di cereali, foraggi, olive e frutta, costituiscono ancora una significativa fonte di reddito e sono state affiancate da un settore industriale piuttosto vivace, comprendente aziende alimentari, edili e di estrazione e lavorazione della pietra –nel territorio comunale sono presenti alcune cave di marmo–. La rete distributiva appare essenziale ma commisurata alle esigenze basilari della comunità mentre il comparto dei servizi privati è piuttosto lacunoso. Anche il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità si presenta abbastanza piatto: il comune dispone soltanto degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo; è sprovvisto invece di rilevanti strutture culturali, con l’eccezione della biblioteca comunale; la centrale operativa di guardia medica di Cassino, un consultorio familiare e la farmacia provvedono all’assistenza sanitaria; anche l’apparato ricettivo appare da potenziare, soprattutto per quanto riguarda le strutture per il soggiorno, del tutto assenti.

Le tradizionali attività rurali, specializzate nella produzione di cereali, foraggi, olive e frutta, costituiscono ancora una significativa fonte di reddito e sono state affiancate da un settore industriale piuttosto vivace, comprendente aziende alimentari, edili e di estrazione e lavorazione della pietra –nel territorio comunale sono presenti alcune cave di marmo–. La rete distributiva appare essenziale ma commisurata alle esigenze basilari della comunità mentre il comparto dei servizi privati è piuttosto lacunoso. Anche il panorama delle strutture e dei servizi di pubblica utilità si presenta abbastanza piatto: il comune dispone soltanto degli ordinari uffici municipali e postali, di una stazione dei carabinieri e delle scuole dell’obbligo; è sprovvisto invece di rilevanti strutture culturali, con l’eccezione della biblioteca comunale; la centrale operativa di guardia medica di Cassino, un consultorio familiare e la farmacia provvedono all’assistenza sanitaria; anche l’apparato ricettivo appare da potenziare, soprattutto per quanto riguarda le strutture per il soggiorno, del tutto assenti.

Relazioni

La natura incontaminata che la circonda la rende una meta adatta a chi predilige lunghe e rilassanti passeggiate nel verde. Un buon numero di visitatori è richiamato anche da alcune interessanti manifestazioni: nel periodo di carnevale si svolge la sagra della crespella; in luglio, invece, è la volta del raduno di gruppi folcloristici; dal 14 al 15 agosto ha luogo la fiera degli attrezzi agricoli e dei prodotti locali; ogni tre anni, il 22 agosto, si celebra inoltre la “Festa dell’incontro”, in occasione della quale gli ausoniesi e gli abitanti del comune di Castro dei Volsci si danno convegno a metà strada, per rievocare insieme il miracoloso trasferimento ad Ausonia della statua della Madonna del Piano. La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre.

La natura incontaminata che la circonda la rende una meta adatta a chi predilige lunghe e rilassanti passeggiate nel verde. Un buon numero di visitatori è richiamato anche da alcune interessanti manifestazioni: nel periodo di carnevale si svolge la sagra della crespella; in luglio, invece, è la volta del raduno di gruppi folcloristici; dal 14 al 15 agosto ha luogo la fiera degli attrezzi agricoli e dei prodotti locali; ogni tre anni, il 22 agosto, si celebra inoltre la “Festa dell’incontro”, in occasione della quale gli ausoniesi e gli abitanti del comune di Castro dei Volsci si danno convegno a metà strada, per rievocare insieme il miracoloso trasferimento ad Ausonia della statua della Madonna del Piano. La festa del Patrono San Michele si celebra il 29 settembre.

Località

Correano, Orfanotrofio, Selvacava

Correano, Orfanotrofio, Selvacava

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Ausonia rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.