Descrizione

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agro-pastorali. La quasi totalità degli austesi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vive nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio è ricco di boschi di lecci, sughere e roverelle e di corsi d’acqua; comprensivo dell’area speciale del lago di Benzone, parte di lago diviso con il comune di Olzai, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 951 metri di quota. L’abitato, che ha conservato la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia, si estende in un leggero pianoro circondato quasi completamente da elevazioni collinari e dai boschi tipici della vegetazione mediterranea; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Comune collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata sulle tradizionali attività agro-pastorali. La quasi totalità degli austesi, che hanno un indice di vecchiaia nella media, vive nel capoluogo comunale; pochissimi si distribuiscono in case sparse. Il territorio è ricco di boschi di lecci, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SUGHERE'>sughere</a> e roverelle e di corsi d’acqua; comprensivo dell’area speciale del lago di Benzone, parte di lago diviso con il comune di Olzai, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 951 metri di quota. L’abitato, che ha conservato la sua impronta rurale, senza lasciarsi condizionare dal cambiamento dei tempi, come dimostra la mancanza di segni di espansione edilizia, si estende in un leggero pianoro circondato quasi completamente da elevazioni collinari e dai boschi tipici della vegetazione mediterranea; ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 1341, con le forme “Austis”, “Augustis”, “Daustis”, “Agustis” e “Agostis”. Deriva chiaramente dal latino AUGUSTIS, forma di ablativo plurale, con funzione di locativo, di AUGUSTAE. Fu abitata sin dall’età preistorica come testimoniano i resti dell’epoca rinvenuti sul suo territorio. Successivamente fu colonizzata dai romani che vi fondarono un’importante stazione militare, la “colonia Augusta”. Nel Medioevo appartenne alla curatoria di Parte Barigadu, nel Giudicato di Arborea. Nel corso del XVII secolo fu ceduta in feudo alla signoria degli Amat, i quali la governarono fino all’anno dell’abolizione del sistema feudale (1839). La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti di particolare interesse e segue quella dei territori circostanti. Tra le vestigia di maggiore interesse storico-architettonico figurano: la bella parrocchiale dedicata a Sant’Antonio; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, del XIV secolo; un villaggio di capanne risalente all’età nuragica; il sito nuragico di Sa Perdalonga con dolmen a galleria con transetto; le testimonianze di età romana site nella sua parte settentrionale, tra cui interessanti lapidi in granito che riportano iscrizioni in latino.

Il toponimo è attestato, dal 1341, con le forme “Austis”, “Augustis”, “Daustis”, “Agustis” e “Agostis”. Deriva chiaramente dal latino AUGUSTIS, forma di ablativo plurale, con funzione di locativo, di AUGUSTAE. Fu abitata sin dall’età preistorica come testimoniano i resti dell’epoca rinvenuti sul suo territorio. Successivamente fu colonizzata dai romani che vi fondarono un’importante stazione militare, la “colonia Augusta”. Nel Medioevo appartenne alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Parte <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=BARIGADU'>Barigadu</a>, nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a>. Nel corso del XVII secolo fu ceduta in feudo alla signoria degli Amat, i quali la governarono fino all’anno dell’abolizione del sistema feudale (1839). La sua storia successiva non evidenzia avvenimenti di particolare interesse e segue quella dei territori circostanti. Tra le vestigia di maggiore interesse storico-architettonico figurano: la bella parrocchiale dedicata a Sant’Antonio; la parrocchiale di Santa Maria Assunta, del XIV secolo; un villaggio di capanne risalente all’età <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>; il sito <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICO'>nuragico</a> di Sa Perdalonga con <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOLMEN'>dolmen</a> a galleria con transetto; le testimonianze di età romana site nella sua parte settentrionale, tra cui interessanti lapidi in granito che riportano iscrizioni in latino.

Economia

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura riveste ancora oggi un ruolo preminente nell’economia locale; si coltivano cereali, ortaggi, foraggi e frumento. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. A livello artigianale si producono pregiati oggetti in pelle come scarpe (is cosinzos) e zaini (sa tasca). Il settore industriale non è molto sviluppato: le poche realtà produttive che si registrano operano solamente nei comparti edile e tessile. Non particolarmente sviluppato è il terziario: si compone di una piccola rete distributiva, che tuttavia soddisfa sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica intitolata “Francesco Curreli”. L’apparato ricettivo, comprendente vari agriturismo, offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

È sede di stazione dei carabinieri. L’agricoltura riveste ancora oggi un ruolo preminente nell’economia locale; si coltivano cereali, ortaggi, foraggi e frumento. Accanto al lavoro dei campi si pratica anche l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. A livello artigianale si producono pregiati oggetti in pelle come scarpe (is cosinzos) e zaini (sa tasca). Il settore industriale non è molto sviluppato: le poche realtà produttive che si registrano operano solamente nei comparti edile e tessile. Non particolarmente sviluppato è il terziario: si compone di una piccola rete distributiva, che tuttavia soddisfa sufficientemente le esigenze primarie della popolazione, ma mancano servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole del posto garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica intitolata “Francesco Curreli”. L’apparato ricettivo, comprendente vari agriturismo, offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi dei piacevoli soggiorni all’insegna dell’aria salubre e delle incontaminate bellezze naturali quali i numerosi boschi, ricchi di cisto, lentisco, corbezzolo e mirto, e le particolari rocce che sembrano delle vere e proprie sculture naturali, come quella della “Sa Crabarissa”, che ricorda le sembianze di una figura di donna con il tradizionale costume di Cabras. Altro motivo di richiamo è costituito dalla gastronomia locale che vanta piatti tipici a base di gustosissimi insaccati. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa in onore di San Cristoforo, la terza domenica di settembre. La Patrona, Maria Vergine Assunta, si festeggia il 15 agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi dei piacevoli soggiorni all’insegna dell’aria salubre e delle incontaminate bellezze naturali quali i numerosi boschi, ricchi di cisto, lentisco, corbezzolo e mirto, e le particolari rocce che sembrano delle vere e proprie sculture naturali, come quella della “Sa Crabarissa”, che ricorda le sembianze di una figura di donna con il tradizionale costume di Cabras. Altro motivo di richiamo è costituito dalla gastronomia locale che vanta piatti tipici a base di gustosissimi insaccati. Tra le manifestazioni tradizionali merita di essere citata la festa in onore di San Cristoforo, la terza domenica di settembre. La Patrona, Maria Vergine Assunta, si festeggia il 15 agosto.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Austis in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.