Descrizione

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale, in particolare nel settore della fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Gli arresani, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si distribuiscono anche nelle località Fabbrica, Corte de Marchi, Corte Piva e La Botteghetta; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio, delimitato dai Colli Euganei, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, un grappolo d’uva nera, “accollato” a tre spighe di grano dorate, poste in palo.

Comune di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale, in particolare nel settore della fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. Gli arresani, il cui indice di vecchiaia è superiore alla media, si distribuiscono anche nelle località Fabbrica, Corte de Marchi, Corte Piva e La Botteghetta; la maggior parte è, però, concentrata nel capoluogo comunale. Il territorio, delimitato dai Colli Euganei, presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato, che mostra segni di espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura, su sfondo azzurro, un grappolo d’uva nera, “accollato” a tre spighe di grano dorate, poste in palo.

Storia

Il toponimo secondo alcuni studiosi deriverebbe dal nome di un’antica famiglia di Padova: Arria; secondo altri, invece, avrebbe origine dal sostantivo dialettale “are”, che significa ‘aie’. In realtà non si considera attendibile nessuna della due ipotesi, in quanto negli atti più antichi viene riportato nelle forme più disparate, venendo confuso, talvolta, addirittura con quello delle città circostanti. Della sua esistenza si ha notizia soltanto intorno al Mille, mentre la chiesa, dedicata a Santa Maria di Are, viene citata per la prima volta in un documento del papa risalente al 1297. Le sue vicende storiche sono legate a quelle dei centri vicini più grandi: dopo la guerra veneto-carrarese, viene incorporata per un lungo periodo nella repubblica di Venezia; subisce successivamente l’occupazione napoleonica e la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. Gli unici avvenimenti rilevanti sono quelli che riguardano le grandi famiglie che avevano possedimenti terrieri e residenze di villeggiatura in zona, come i Papafava, i Capodilista e i Da Carrara. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo. Nel patrimonio storico-architettonico si segnalano, insieme alla chiesa parrocchiale, ricostruita all’inizio del secolo in stile gotico moderno, il centro storico, con i tipici palazzi nobiliari, che offre una gradevole passeggiata ai turisti.

Il toponimo secondo alcuni studiosi deriverebbe dal nome di un’antica famiglia di Padova: Arria; secondo altri, invece, avrebbe origine dal sostantivo dialettale “are”, che significa ‘aie’. In realtà non si considera attendibile nessuna della due ipotesi, in quanto negli atti più antichi viene riportato nelle forme più disparate, venendo confuso, talvolta, addirittura con quello delle città circostanti. Della sua esistenza si ha notizia soltanto intorno al Mille, mentre la chiesa, dedicata a Santa Maria di Are, viene citata per la prima volta in un documento del papa risalente al 1297. Le sue vicende storiche sono legate a quelle dei centri vicini più grandi: dopo la guerra veneto-carrarese, viene incorporata per un lungo periodo nella repubblica di Venezia; subisce successivamente l’occupazione napoleonica e la dominazione austriaca fino all’annessione del Veneto all’Italia, avvenuta nel 1866. Gli unici avvenimenti rilevanti sono quelli che riguardano le grandi famiglie che avevano possedimenti terrieri e residenze di villeggiatura in zona, come i Papafava, i Capodilista e i Da Carrara. La sua storia successiva non mostra avvenimenti di particolare rilievo. Nel patrimonio storico-architettonico si segnalano, insieme alla chiesa parrocchiale, ricostruita all’inizio del secolo in stile gotico moderno, il centro storico, con i tipici palazzi nobiliari, che offre una gradevole passeggiata ai turisti.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. A causa dell’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco esercita, all’occorrenza, anche l’autorità di pubblica sicurezza. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti; è praticato anche l’allevamento di avicoli, bovini, suini e ovini. Accanto all’industria alimentare e lattiero-casearia, hanno avuto diffusione le piccole e medie imprese operanti nei comparti tessile, metalmeccanico, edile e della lavorazione del legno. Il comparto più rilevante è quello della fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie, che tuttavia comprendono il servizio bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture culturali, quali biblioteche, musei o simili. Mancano anche quelle sociali come asili nido o case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare le scuole dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Ospita i consueti uffici municipali e postali. A causa dell’assenza sul posto di una stazione dei carabinieri, il sindaco esercita, all’occorrenza, anche l’autorità di pubblica sicurezza. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti; è praticato anche l’allevamento di avicoli, bovini, suini e ovini. Accanto all’industria alimentare e lattiero-casearia, hanno avuto diffusione le piccole e medie imprese operanti nei comparti tessile, metalmeccanico, edile e della lavorazione del legno. Il comparto più rilevante è quello della fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro poco sviluppato delle attività terziarie, che tuttavia comprendono il servizio bancario. Non si registra la presenza di particolari strutture culturali, quali biblioteche, musei o simili. Mancano anche quelle sociali come asili nido o case di riposo. Nelle scuole locali è possibile frequentare le scuole dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Le strutture sanitarie assicurano il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, anche, abbastanza frequentata per lavoro grazie alla presenza delle industrie. La popolazione ha rapporti con i centri vicini principalmente per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche o il completamento degli studi ma non fa registrare un movimento demografico particolarmente significativo, essendo rimasta praticamente invariata tra i due ultimi censimenti generali, del 1981 e del 1991. Le manifestazioni tradizionali, religiose o folcloriche non sono molto numerose, si segnalano solo due appuntamenti estivi, che richiamano un discreto numero di visitatori: la Sagra del Carmine e la Festa del formento. La festa patronale, in onore di Maria SS. Assunta, ricorre il 15 agosto. A partire dal 1989 è in corso un gemellaggio con la città francese di Warmeriville.

Costituisce una meta per i turisti di passaggio. È, anche, abbastanza frequentata per lavoro grazie alla presenza delle industrie. La popolazione ha rapporti con i centri vicini principalmente per i servizi sanitari di base, l’espletamento di pratiche burocratiche o il completamento degli studi ma non fa registrare un movimento demografico particolarmente significativo, essendo rimasta praticamente invariata tra i due ultimi censimenti generali, del 1981 e del 1991. Le manifestazioni tradizionali, religiose o folcloriche non sono molto numerose, si segnalano solo due appuntamenti estivi, che richiamano un discreto numero di visitatori: la Sagra del Carmine e la Festa del formento. La festa patronale, in onore di Maria SS. Assunta, ricorre il 15 agosto. A partire dal 1989 è in corso un gemellaggio con la città francese di Warmeriville.

Località

Fabbrica, La Botteghetta

Fabbrica, La Botteghetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arre rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.