Descrizione

Comune di collina sorto nel Medioevo, che trae sostentamento dalle attività rurali e da un discreto numero di imprese attive nei diversi comparti dell'industria e nel commercio. La comunità degli ariellesi, che presenta un indice di vecchiaia di poco superiore ai valori medi, risulta uniformemente distribuita su tutto il comprensorio e risiede in abitazioni sparse, in aggregati urbani di modestissima entità (Carloni, Fonte delle Chiavi e San Romano) e nel capoluogo comunale, di cui le recenti superfetazioni edilizie hanno snaturato la fisionomia originaria, per altro già gravemente compromessa dall'ultimo conflitto mondiale -con la sua moderna espansione, aderente agli assi stradali, l'abitato è giunto quasi a saldarsi al comune limitrofo di Poggiofiorito-. Tanto il territorio comunale quanto il suo profilo geometrico sono contraddistinti da assoluta uniformità: regolari i filari di vite allineati sui tenui pendii; geometrici gli appezzamenti di seminativi bagnati dalle acque del torrente Arielli; ordinatamente disposte le sedi umane. Su questo paesaggio modellato dall'uomo domina un clima mite, che scaturisce dalle quote modeste e dalla vicinanza del mare. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano una torre e un prato solcato da un ruscello: quest'ultimo è un riferimento al toponimo, che ha origine idronimica.

Comune di collina sorto nel Medioevo, che trae sostentamento dalle attività rurali e da un discreto numero di imprese attive nei diversi comparti dell'industria e nel commercio. La comunità degli ariellesi, che presenta un indice di vecchiaia di poco superiore ai valori medi, risulta uniformemente distribuita su tutto il comprensorio e risiede in abitazioni sparse, in aggregati urbani di modestissima entità (Carloni, Fonte delle Chiavi e San Romano) e nel capoluogo comunale, di cui le recenti superfetazioni edilizie hanno snaturato la fisionomia originaria, per altro già gravemente compromessa dall'ultimo conflitto mondiale -con la sua moderna espansione, aderente agli assi stradali, l'abitato è giunto quasi a saldarsi al comune limitrofo di Poggiofiorito-. Tanto il territorio comunale quanto il suo profilo geometrico sono contraddistinti da assoluta uniformità: regolari i filari di vite allineati sui tenui pendii; geometrici gli appezzamenti di seminativi bagnati dalle acque del torrente Arielli; ordinatamente disposte le sedi umane. Su questo paesaggio modellato dall'uomo domina un clima mite, che scaturisce dalle quote modeste e dalla vicinanza del mare. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano una torre e un prato solcato da un ruscello: quest'ultimo è un riferimento al toponimo, che ha origine idronimica.

Storia

La prima citazione documentaria del borgo medievale, il quale trae la propria denominazione dall'idronimo Arielli, è contenuta in una fonte del 1173, che lo descrive come possesso di Boemondo, conte di Manoppello. Una testimonianza successiva, datata 1401, sembra attestare la sua appartenenza ai domini di Lanciano e nei secoli successivi svariate famiglie si successero alla sua guida -da ultimo lo tennero i Costa di Napoli-. Oltre ai resti del castello, attirano l'interesse del visitatore le chiese duecentesche di S. Rocco e di S. Michele -parzialmente ricostruite in seguito all'ultimo conflitto mondiale, si ispirano l'una allo stile romanico-gotico, l'altra al gusto rinascimentale- e il santuario della Madonna delle Grazie, checustodisce una statua lignea della Vergine con il Bambino del XVI secolo, molto rimaneggiata.

La prima citazione documentaria del borgo medievale, il quale trae la propria denominazione dall'idronimo Arielli, è contenuta in una fonte del 1173, che lo descrive come possesso di Boemondo, conte di Manoppello. Una testimonianza successiva, datata 1401, sembra attestare la sua appartenenza ai domini di Lanciano e nei secoli successivi svariate famiglie si successero alla sua guida -da ultimo lo tennero i Costa di Napoli-. Oltre ai resti del castello, attirano l'interesse del visitatore le chiese duecentesche di S. Rocco e di S. Michele -parzialmente ricostruite in seguito all'ultimo conflitto mondiale, si ispirano l'una allo stile romanico-gotico, l'altra al gusto rinascimentale- e il santuario della Madonna delle Grazie, checustodisce una statua lignea della Vergine con il Bambino del XVI secolo, molto rimaneggiata.

Economia

Un vivace spirito imprenditoriale si manifesta fra gli operatori economici locali senza che la comunità allenti i vincoli che la legano al patrimonio delle tradizioni. La fertilità del suolo è sempre stata di grande stimolo alle attività agricole, fra cui primeggia la viticoltura, legata all'industria di trasformazione; ma negli ultimi tempi l'intraprendenza degli ariellesi si è orientata soprattutto verso il comparto metalmeccanico e quelli manifatturieri delle confezioni, della carta e del vetro, nell'ambito dei quali operano le industrie raccolte in un insediamento produttivo ai lati della statale Marrucina; insieme ai numerosi esercizi commerciali, queste piccole e medie imprese concorrono in misura determinante alla formazione del reddito, contrastando la tendenza non del tutto positiva che vige nel terziario dei servizi, privo dell'intermediazione finanziaria. La compresenza di stimoli al cambiamento e di fattori di immobilismo determina una fase di stasi, evidente anche nel panorama delle infrastrutture. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali; è privo di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e difetta di strutture preposte alla salvaguardia del patrimonio culturale; non dispone di un pur minimo apparato ricettivo mentre con gli impianti sportivi di cui è dotato -una piattaforma polivalente, un campo da tennis e uno di calcio a disposizione della squadra locale (Arielli Polisportiva)- consente alla sua popolazione diverse forme di svago e di esercizio fisico; le strutture sanitarie del comprensorio ariellese sono commisurate alle esigenze della comunità nel numero e nella qualità dei servizi offerti.

Un vivace spirito imprenditoriale si manifesta fra gli operatori economici locali senza che la comunità allenti i vincoli che la legano al patrimonio delle tradizioni. La fertilità del suolo è sempre stata di grande stimolo alle attività agricole, fra cui primeggia la viticoltura, legata all'industria di trasformazione; ma negli ultimi tempi l'intraprendenza degli ariellesi si è orientata soprattutto verso il comparto metalmeccanico e quelli manifatturieri delle confezioni, della carta e del vetro, nell'ambito dei quali operano le industrie raccolte in un insediamento produttivo ai lati della statale Marrucina; insieme ai numerosi esercizi commerciali, queste piccole e medie imprese concorrono in misura determinante alla formazione del reddito, contrastando la tendenza non del tutto positiva che vige nel terziario dei servizi, privo dell'intermediazione finanziaria. La compresenza di stimoli al cambiamento e di fattori di immobilismo determina una fase di stasi, evidente anche nel panorama delle infrastrutture. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali; è privo di istituti di istruzione secondaria di secondo grado e difetta di strutture preposte alla salvaguardia del patrimonio culturale; non dispone di un pur minimo apparato ricettivo mentre con gli impianti sportivi di cui è dotato -una piattaforma polivalente, un campo da tennis e uno di calcio a disposizione della squadra locale (Arielli Polisportiva)- consente alla sua popolazione diverse forme di svago e di esercizio fisico; le strutture sanitarie del comprensorio ariellese sono commisurate alle esigenze della comunità nel numero e nella qualità dei servizi offerti.

Relazioni

Luogo di transito più che stazione di soggiorno, il comune è favorito dal tessuto connettivo viario, che asseconda le esigenze di mobilità della sua popolazione, costretta a far riferimento ai centri limitrofi per molte delle esigenze legate al quotidiano svolgimento della vita. La festa del Patrono S. Michele Arcangelo si celebra il 29 settembre.

Luogo di transito più che stazione di soggiorno, il comune è favorito dal tessuto connettivo viario, che asseconda le esigenze di mobilità della sua popolazione, costretta a far riferimento ai centri limitrofi per molte delle esigenze legate al quotidiano svolgimento della vita. La festa del Patrono S. Michele Arcangelo si celebra il 29 settembre.

Località

Carloni, Fonte delle Chiavi, San Romano

Carloni, Fonte delle Chiavi, San Romano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Arielli rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.