Descrizione

Comune di montagna, di origine preistorica, la cui economia si fonda essenzialmente sull’attività agricola. La quasi totalità degli anelesi, con un indice di vecchiaia elevato, vive nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è posto su un pendio alle falde del monte Masiennere; il suo andamento plano-altimetrico è tipico montano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un monte d’argento a tre cime, “all’italiana”, sormontato da un fascio di cinque spighe di grano. Sullo sfondo rosso del capo spiccano due scuri d’argento, poste in decusse.

Comune di montagna, di origine preistorica, la cui economia si fonda essenzialmente sull’attività agricola. La quasi totalità degli anelesi, con un indice di vecchiaia elevato, vive nel capoluogo comunale; solo pochi si distribuiscono in case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, è posto su un pendio alle falde del monte Masiennere; il suo andamento plano-altimetrico è tipico montano. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si rappresenta un monte d’argento a tre cime, “all’italiana”, sormontato da un fascio di cinque spighe di grano. Sullo sfondo rosso del capo spiccano due scuri d’argento, poste in decusse.

Storia

Il toponimo, di incerta etimologia, è omofono del termine sardo “Anella”, ‘picchiotto in forma d’anello’ (delle porte) e ‘anello di ferro per legarvi i cavalli’. A titolo di pura ipotesi si pone l’etimo di “Anela” dalle voci fenicie “An”, ‘fonte, rivo’, ed “El”, ‘dio’, cioè ‘fonte grande, eccellente’. Abitata sin dai tempi nuragici, si sviluppò nel luogo in cui venne fondata una stazione romana. In epoca medievale venne inglobata nel Giudicato di Logudoro e presto divenne capoluogo della curatoria del Goceano che assunse la sua stessa denominazione. Nel corso del XVIII secolo divenne contea del Giudicato di Arborea, periodo in cui appartenne al marchesato di Oristano. In seguito alla sconfitta di Leonardo Olagon, avvenuta nel 1478, fu nominata feudo regio; circa quattro secoli più tardi, con la fine della feudalità, il suo territorio venne riscattato al demanio. Tra le vestigia monumentali di particolare interesse storico-architettonico figurano: i resti di nuraghi, come la necropoli del Sos Furrighesos, e di domus de janas; la chiesa di Nostra Signora di Mesumundu, dalle linee semplici e allo stesso tempo raffinate e dal bel campanile a vela; la voragine di Tuvu de Carru; i resti della fortezza alto-medievale di San Giorgio di Aneletto, tra cui una cinta muraria trapezoidale, con quattro torri rettangolari agli angoli, al cui interno sono state rinvenute tracce di abitazioni e di sepolture e dell’antica chiesa omonima.

Il toponimo, di incerta etimologia, è omofono del termine sardo “Anella”, ‘picchiotto in forma d’anello’ (delle porte) e ‘anello di ferro per legarvi i cavalli’. A titolo di pura ipotesi si pone l’etimo di “Anela” dalle voci <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIE'>fenicie</a> “An”, ‘fonte, rivo’, ed “El”, ‘dio’, cioè ‘fonte grande, eccellente’. Abitata sin dai tempi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a>, si sviluppò nel luogo in cui venne fondata una stazione romana. In epoca medievale venne inglobata nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODILOGUDORO'>Giudicato di Logudoro</a> e presto divenne capoluogo della <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a> che assunse la sua stessa denominazione. Nel corso del XVIII secolo divenne contea del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATODIARBOREA'>Giudicato di Arborea</a>, periodo in cui appartenne al marchesato di Oristano. In seguito alla sconfitta di Leonardo Olagon, avvenuta nel 1478, fu nominata feudo regio; circa quattro secoli più tardi, con la fine della feudalità, il suo territorio venne riscattato al demanio. Tra le vestigia monumentali di particolare interesse storico-architettonico figurano: i resti di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHI'>nuraghi</a>, come la necropoli del Sos Furrighesos, e di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=DOMUSDEJANAS'>domus de janas</a>; la chiesa di Nostra Signora di Mesumundu, dalle linee semplici e allo stesso tempo raffinate e dal bel campanile a vela; la voragine di Tuvu de Carru; i resti della fortezza alto-medievale di San Giorgio di Aneletto, tra cui una cinta muraria trapezoidale, con quattro torri rettangolari agli angoli, al cui interno sono state rinvenute tracce di abitazioni e di sepolture e dell’antica chiesa omonima.

Economia

Non vi sono ubicate ulteriori strutture burocratiche a parte gli ordinari uffici municipali e postali. Il principale settore dell’economia locale è rappresentato dall’agricoltura specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, ulivi, frutta nonché dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è scarsamente sviluppata: le uniche attività produttive secondarie riguardano i comparti edile e lattiero-caseario. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. È presente una biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è presente una farmacia; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Non vi sono ubicate ulteriori strutture burocratiche a parte gli ordinari uffici municipali e postali. Il principale settore dell’economia locale è rappresentato dall’agricoltura specializzata nella coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, ulivi, frutta nonché dall’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini ed equini. L’industria è scarsamente sviluppata: le uniche attività produttive secondarie riguardano i comparti edile e lattiero-caseario. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete distributiva è comunque sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le strutture scolastiche assicurano la frequenza delle classi materne, elementari e medie. È presente una biblioteca comunale per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario è presente una farmacia; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

Sebbene non sia una delle mete di maggiore afflusso turistico, la sua estrema vicinanza al monte Punta Masiennara (1.156 m) offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e di effettuare interessanti escursioni tra lecci, roverelle, sughere, agrifogli, abeti, faggi, castagni e cedri dell’Atlante. Molto affascinante è anche la foresta di Anela, che si estende per circa 1.000 ettari, facente parte del complesso delle foreste demaniali del Goceano. È poco frequentata per lavoro essendo le sue attività insufficienti ad assorbire anche la sola manodopera locale. Tra le consuete manifestazioni si segnalano i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, il 16 gennaio, e di San Giorgio di Analetto, la prima domenica di agosto. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, si celebra il 27 settembre.

Sebbene non sia una delle mete di maggiore afflusso turistico, la sua estrema vicinanza al monte Punta Masiennara (1.156 m) offre a quanti vi si rechino la possibilità di godere di una suggestiva cornice paesaggistica e di effettuare interessanti escursioni tra lecci, roverelle, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=SUGHERE'>sughere</a>, agrifogli, abeti, faggi, castagni e cedri dell’Atlante. Molto affascinante è anche la foresta di Anela, che si estende per circa 1.000 ettari, facente parte del complesso delle foreste demaniali del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GOCEANO'>Goceano</a>. È poco frequentata per lavoro essendo le sue attività insufficienti ad assorbire anche la sola manodopera locale. Tra le consuete manifestazioni si segnalano i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate, il 16 gennaio, e di San Giorgio di Analetto, la prima domenica di agosto. La festa dei Patroni, i Santi Cosma e Damiano, si celebra il 27 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Comune di Anela in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.