Descrizione

Centro insulare di antichissime origini; il suo assetto economico è monopolizzato dalle attività turistiche e dal loro indotto ma non sono trascurabili la tradizionale vocazione per l'artigianato, specializzatosi nella produzione di scarpe di corda, cappelli di paglia e borse, né altre attività, quali l'agricoltura, la pesca e il commercio. Gli anacapresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale. Il profilo geometrico del territorio comunale, classificato collinare, punteggiato di bianche casette e caratterizzato dalla presenza di calcari dolomitici e materiali vulcanici, è abbastanza dolce; la costa è rocciosa e frastagliata, ricca di anfratti e grotte famosi: sui versanti settentrionale e meridionale di questa parte dell'isola di Capri si aprono rispettivamente la Grotta Azzurra e la Grotta Verde mentre a sud-ovest una lingua di terra protesa sul mare forma punta Carena, dominata da un faro. Come tutto il resto dell'isola, il comprensorio anacaprese, attraversato da saltellanti ruscelli, è coperto da filari di vite e da una vegetazione spontanea che lascia trapelare scorci di splendide ville. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una capra che si arrampica su una scala.  

Centro insulare di antichissime origini; il suo assetto economico è monopolizzato dalle attività turistiche e dal loro indotto ma non sono trascurabili la tradizionale vocazione per l'artigianato, specializzatosi nella produzione di scarpe di corda, cappelli di paglia e borse, né altre attività, quali l'agricoltura, la pesca e il commercio. Gli anacapresi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono concentrati prevalentemente nel capoluogo comunale. Il profilo geometrico del territorio comunale, classificato collinare, punteggiato di bianche casette e caratterizzato dalla presenza di calcari dolomitici e materiali vulcanici, è abbastanza dolce; la costa è rocciosa e frastagliata, ricca di anfratti e grotte famosi: sui versanti settentrionale e meridionale di questa parte dell'isola di Capri si aprono rispettivamente la Grotta Azzurra e la Grotta Verde mentre a sud-ovest una lingua di terra protesa sul mare forma punta Carena, dominata da un faro. Come tutto il resto dell'isola, il comprensorio anacaprese, attraversato da saltellanti ruscelli, è coperto da filari di vite e da una vegetazione spontanea che lascia trapelare scorci di splendide ville. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia una capra che si arrampica su una scala.  

Storia

Il toponimo deriva dalla preposizione greca che significa 'sopra' con l'aggiunta del nome Capri, che invece è di origine incerta: secondo alcuni deriverebbe dal greco CARPOS, 'cinghiale', secondo altri dall'etrusco CAPRA, 'terreno di sepoltura', per altri ancora dal latino CAPRAE, 'capre selvatiche'. L'isola, abitata sin dall'età paleolitica, fu conquistata dai fenici e da altri popoli, che ne fortificarono la parte alta. Tra i due versanti dell'isola, la cui storia si è spesso confusa, ci fu sempre una latente rivalità, culminata in aspri conflitti e poi composta nel 1496 da Federico I d'Aragona. Il comune è divenuto autonomo nel 1946, dopo essere stato aggregato a Capri per circa vent'anni. Antichi edifici, per lo più di carattere sacro, costellano il capoluogo comunale, a cominciare dalla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, che è la più antica. Di remota costruzione sono: la Scala Fenicia, edificata, a dispetto del nome, dai colonizzatori greci per unire il borgo a Marina Grande; la villa imperiale Damecuta, danneggiata prima dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. e poi, agli inizi dell'Ottocento, da francesi e inglesi; il castello ormai in rovina, detto di Barbarossa dal nome del condottiero saraceno che lo ricostruì dopo averlo incendiato. All'età medievale risalgono il piccolo convento edificato dai domenicani (XIV secolo) e la chiesetta di Santa Sofia, ricostruita nel 1512.

Il toponimo deriva dalla preposizione <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRECA'>greca</a> che significa 'sopra' con l'aggiunta del nome Capri, che invece è di origine incerta: secondo alcuni deriverebbe dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRECO'>greco</a> CARPOS, 'cinghiale', secondo altri dall'<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ETRUSCO'>etrusco</a> CAPRA, 'terreno di sepoltura', per altri ancora dal latino CAPRAE, 'capre selvatiche'. L'isola, abitata sin dall'età paleolitica, fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FENICI'>fenici</a> e da altri popoli, che ne fortificarono la parte alta. Tra i due versanti dell'isola, la cui storia si è spesso confusa, ci fu sempre una latente rivalità, culminata in aspri conflitti e poi composta nel 1496 da Federico I <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a>. Il comune è divenuto autonomo nel 1946, dopo essere stato aggregato a Capri per circa vent'anni. Antichi edifici, per lo più di carattere sacro, costellano il capoluogo comunale, a cominciare dalla chiesa di Santa Maria di Costantinopoli, che è la più antica. Di remota costruzione sono: la Scala <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=FENICIA'>Fenicia</a>, edificata, a dispetto del nome, dai colonizzatori <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=GRECI'>greci</a> per unire il borgo a Marina Grande; la villa imperiale Damecuta, danneggiata prima dall'eruzione del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VESUVIO'>Vesuvio</a> del 79 d.C. e poi, agli inizi dell'Ottocento, da francesi e inglesi; il castello ormai in rovina, detto di Barbarossa dal nome del condottiero <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENO'>saraceno</a> che lo ricostruì dopo averlo incendiato. All'età medievale risalgono il piccolo convento edificato dai domenicani (XIV secolo) e la chiesetta di Santa Sofia, ricostruita nel 1512.

Economia

La comunità anacaprese, molto aperta alle novità grazie al contatto con turisti provenienti da ogni parte del mondo, conduce una vita decisamente attiva. L'agricoltura e la pesca, anche se in flessione, sono ancora vive perché profondamente radicate nella tradizione: le colture specializzate hanno raggiunto un ottimo livello qualitativo nella produzione di agrumi, olive e uva, coltivazioni che si adattano perfettamente a questo tipico paesaggio collinare. L'industria e il commercio sono in rapporto sinergico con il settore primario, di cui trasformano e distribuiscono i prodotti, e con il turismo balneare, cui si rivolgono con la produzione e la vendita di vini pregiati e di manufatti di artigianato artistico. L'informazione e la cultura operano sul territorio attraverso circoli ricreativi e sociali, cinema, biblioteche e musei (museo della Torre e museo di villa San Michele); sono inoltre presenti le scuole dell'obbligo, un istituto professionale per il commercio, una farmacia e un punto di vaccinazione. Numerose e molto qualificate le strutture ricettive e sportivo-ricreative, che annoverano anche una seggiovia di collegamento con la cima del monte Solaro.  

La comunità anacaprese, molto aperta alle novità grazie al contatto con turisti provenienti da ogni parte del mondo, conduce una vita decisamente attiva. L'agricoltura e la pesca, anche se in flessione, sono ancora vive perché profondamente radicate nella tradizione: le colture specializzate hanno raggiunto un ottimo livello qualitativo nella produzione di agrumi, olive e uva, coltivazioni che si adattano perfettamente a questo tipico paesaggio collinare. L'industria e il commercio sono in rapporto sinergico con il settore primario, di cui trasformano e distribuiscono i prodotti, e con il turismo balneare, cui si rivolgono con la produzione e la vendita di vini pregiati e di manufatti di artigianato artistico. L'informazione e la cultura operano sul territorio attraverso circoli ricreativi e sociali, cinema, biblioteche e musei (museo della Torre e museo di villa San Michele); sono inoltre presenti le scuole dell'obbligo, un istituto professionale per il commercio, una farmacia e un punto di vaccinazione. Numerose e molto qualificate le strutture ricettive e sportivo-ricreative, che annoverano anche una seggiovia di collegamento con la cima del monte Solaro.  

Relazioni

È dotata di infinite attrattive naturali: la suggestiva Grotta Azzurra, dalla caratteristica luminosità dovuta a una grande apertura sottomarina da cui filtra la luce; l'affascinante Grotta Verde, detta anticamente "del Turco" perché costituiva forse un rifugio per le imbarcazioni saracene; la Grotta Rossa, che deve il nome al colore scuro delle acque, a sua volta legato alla presenza di alghe e infiorescenze subacquee. Le manifestazioni culturali non sono da meno delle bellezze naturali: in giugno e in ottobre si tengono due prestigiosi concerti, il primo di musica bandistica, il secondo di musica da camera; nella prima settimana di settembre si svolge il "Settembre anacaprese". Il Patrono Sant'Antonio si festeggia il 13 giugno.

È dotata di infinite attrattive naturali: la suggestiva Grotta Azzurra, dalla caratteristica luminosità dovuta a una grande apertura sottomarina da cui filtra la luce; l'affascinante Grotta Verde, detta anticamente "del Turco" perché costituiva forse un rifugio per le imbarcazioni <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENE'>saracene</a>; la Grotta Rossa, che deve il nome al colore scuro delle acque, a sua volta legato alla presenza di alghe e infiorescenze subacquee. Le manifestazioni culturali non sono da meno delle bellezze naturali: in giugno e in ottobre si tengono due prestigiosi concerti, il primo di musica bandistica, il secondo di musica da camera; nella prima settimana di settembre si svolge il "Settembre anacaprese". Il Patrono Sant'Antonio si festeggia il 13 giugno.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Anacapri rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.