Descrizione

Comune montano, di origine medievale, la cui economia si fonda sulle attività agricole e industriali. Gli altissimesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e nelle località Campanella, Molino e Mozzi-Bittarelli -contigua a Crespadoro del comune omonimo-; il resto della popolazione si distribuisce in vari nuclei urbani e in poche case sparse. Il territorio comunale, con una forte espansione edilizia, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; comprende una fascia collinare che separa la valle del Chiampo da quella dell’Agno. La vegetazione, a causa della quota elevata, segna il limite di passaggio tra la zona coltivata e il bosco ricco di faggi e abeti. I pendii sono solcati da numerosi ruscelli che rendono la zona ricca di acqua sorgiva, mentre le coltivazioni di vite occupano i tratti meno ripidi e più soleggiati. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, domina l’immagine di una montagna d’argento sormontata da un’aquila sorante.

Comune montano, di origine medievale, la cui economia si fonda sulle attività agricole e industriali. Gli altissimesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, sono distribuiti nel capoluogo comunale e nelle località Campanella, Molino e Mozzi-Bittarelli -contigua a Crespadoro del comune omonimo-; il resto della popolazione si distribuisce in vari nuclei urbani e in poche case sparse. Il territorio comunale, con una forte espansione edilizia, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate; comprende una fascia collinare che separa la valle del Chiampo da quella dell’Agno. La vegetazione, a causa della quota elevata, segna il limite di passaggio tra la zona coltivata e il bosco ricco di faggi e abeti. I pendii sono solcati da numerosi ruscelli che rendono la zona ricca di acqua sorgiva, mentre le coltivazioni di vite occupano i tratti meno ripidi e più soleggiati. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, domina l’immagine di una montagna d’argento sormontata da un’aquila sorante.

Storia

Il toponimo deriva proprio dall’aggettivo “alto” ad indicare la quota elevata della località. Ebbe origine nel XIII secolo in seguito ad una consistente immigrazione di lavoratori tedeschi trasferitisi in queste zone per l’opera di disboscamento dell’alto vicentino. Data la posizione periferica e il sostanziale isolamento di tutta la vallata superiore del Chiampo, non fu interessata da eventi particolari nel corso del governo veneziano, mentre subì una serie di epidemie e carestie nel corso dei secoli XVII e XVIII. Importanti reperti archeologici rinvenuti sul territorio hanno permesso di accertare che fu sicuramente uno dei primi luoghi a essere abitati nella valle del Chiampo: frammenti di ceramica colorata, di vasi e di stoviglie di epoca antecedente al Mille attestano la continuità nei secoli dell’insediamento, mentre un cucchiaio di bronzo d’epoca romana è l’unico reperto del genere in tutta l’alta valle del Chiampo. Nonostante le dure condizioni di vita, gli abitanti del luogo hanno sempre dimostrato un forte attaccamento alla loro terra, per lunghi secoli i fenomeni migratori furono molto scarsi. Fu a partire dal XIX secolo, parallelamente a quanto avveniva nel resto del Veneto, che in questo territorio ebbero inizio emigrazione e spopolamento: ogni anno decine e decine di emigranti lasciarono il paese diretti prevalentemente verso la Germania o l’America settentrionale.

Il toponimo deriva proprio dall’aggettivo “alto” ad indicare la quota elevata della località. Ebbe origine nel XIII secolo in seguito ad una consistente immigrazione di lavoratori tedeschi trasferitisi in queste zone per l’opera di disboscamento dell’alto vicentino. Data la posizione periferica e il sostanziale isolamento di tutta la vallata superiore del Chiampo, non fu interessata da eventi particolari nel corso del governo veneziano, mentre subì una serie di epidemie e carestie nel corso dei secoli XVII e XVIII. Importanti reperti archeologici rinvenuti sul territorio hanno permesso di accertare che fu sicuramente uno dei primi luoghi a essere abitati nella valle del Chiampo: frammenti di ceramica colorata, di vasi e di stoviglie di epoca antecedente al Mille attestano la continuità nei secoli dell’insediamento, mentre un cucchiaio di bronzo d’epoca romana è l’unico reperto del genere in tutta l’alta valle del Chiampo. Nonostante le dure condizioni di vita, gli abitanti del luogo hanno sempre dimostrato un forte attaccamento alla loro terra, per lunghi secoli i fenomeni migratori furono molto scarsi. Fu a partire dal XIX secolo, parallelamente a quanto avveniva nel resto del Veneto, che in questo territorio ebbero inizio emigrazione e spopolamento: ogni anno decine e decine di emigranti lasciarono il paese diretti prevalentemente verso la Germania o l’America settentrionale.

Economia

L’economia locale si basa soprattutto sulle attività agricole: si coltivano cereali, frumento, foraggio, viti e alberi da frutto; è praticato anche l’allevamento soprattutto di bovini e avicoli. L’attività industriale, che si è andata gradualmente sviluppando, è presente nel comparto alimentare (particolarmente sviluppata è la produzione lattiero-casearia); sono presenti inoltre aziende tessili, conciarie, edili, di materiali da costruzione, della lavorazione del legno e dei mobili, oltre a industrie per la fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici. Il terziario si mostra non molto sviluppato: la rete commerciale è di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione; è assente il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali o culturali di rilievo. Nelle scuole è impartita l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

L’economia locale si basa soprattutto sulle attività agricole: si coltivano cereali, frumento, foraggio, viti e alberi da frutto; è praticato anche l’allevamento soprattutto di bovini e avicoli. L’attività industriale, che si è andata gradualmente sviluppando, è presente nel comparto alimentare (particolarmente sviluppata è la produzione lattiero-casearia); sono presenti inoltre aziende tessili, conciarie, edili, di materiali da costruzione, della lavorazione del legno e dei mobili, oltre a industrie per la fabbricazione di motori, generatori e trasformatori elettrici. Il terziario si mostra non molto sviluppato: la rete commerciale è di dimensioni non rilevanti, ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della popolazione; è assente il servizio bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali o culturali di rilievo. Nelle scuole è impartita l’istruzione obbligatoria. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Grazie alla posizione geografica e alla ricchezza della vegetazione montana, è meta di un discreto flusso turistico. Anche la presenza di aziende di vari settori richiama un pendolarismo per motivi di lavoro piuttosto consistente. In generale, comunque, si riscontra una tendenza centrifuga per la dipendenza economica e per usufruire dei servizi dei comuni più grandi. Nel corso dell’anno varie manifestazioni animano la vita del paese: la prima domenica di luglio ha luogo la sagra di S. Francesco in località Molino; la terza domenica di luglio si tiene la sagra di S. Macario in località Campanella; infine, la prima domenica di agosto c’è la caratteristica festa dell’Estate. Il Patrono, S. Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Grazie alla posizione geografica e alla ricchezza della vegetazione montana, è meta di un discreto flusso turistico. Anche la presenza di aziende di vari settori richiama un pendolarismo per motivi di lavoro piuttosto consistente. In generale, comunque, si riscontra una tendenza centrifuga per la dipendenza economica e per usufruire dei servizi dei comuni più grandi. Nel corso dell’anno varie manifestazioni animano la vita del paese: la prima domenica di luglio ha luogo la sagra di S. Francesco in località Molino; la terza domenica di luglio si tiene la sagra di S. Macario in località Campanella; infine, la prima domenica di agosto c’è la caratteristica festa dell’Estate. Il Patrono, S. Nicola, si festeggia il 6 dicembre.

Località

Bertoldi, Campanella, Caussi, Cavaliere, Cengio, Cocco, Cortivo, Disconzi-Stempellati, Fochesati, Grobba, Gromenida, Molino, Mozzi-Bittarelli, Perari, Santolini, Sartori, Valle di Qua, Zerbati

Bertoldi, Campanella, Caussi, Cavaliere, Cengio, Cocco, Cortivo, Disconzi-Stempellati, Fochesati, Grobba, Gromenida, Molino, Mozzi-Bittarelli, Perari, Santolini, Sartori, Valle di Qua, Zerbati

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Altissimo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.